Tra tutte le medaglie che abbiamo avuto modo di osservare nel corso di questi ultimi Giochi Olimpici a Pechino, ce ne sta una nell’ambito dello sci alpino, che è passata quasi in sordina quando invece avrebbe meritato tutt’altra attenzione considerando la grande impresa che è stata posta in essere dal atleta che corrisponde al nome al cognome di Clement Noel.
La stagione di Noel, che era partita con grandissime aspettative considerando la stagione passata dove si era messo ancor di più in mostra, sin qui è stata molto avara di emozioni in una Coppa del Mondo che lo ha esultare una volta sola lo scorso dicembre tra i paletti stretti in casa in Val-d’Isère; probabilmente le troppe aspettative hanno influito negativamente dal punto di vista mentale per questo autentico prodigio francese nell’ambito tecnico dello sci alpino internazionale; quando si disquisisce di atleti ancora molto giovani, e ricordiamo sempre che Noel è un classe 97, si tende a dimenticare che questi sono delle persone con emozioni e non macchine, e l’esempio Shiffrin è l’esempio perfetto, quindi occorre gestire bene il carico di pressione che si tende a sobbarcare nei confronti di quello e di quell’altro sportivo.
Noel invece non si è minimamente abbattuto e ha raccolto assolutamente quelli che sono i frutti del suo spirito di sacrificio andando contro tutto e tutti, vincendo un oro olimpico assolutamente regale che mette in risalto quelle che sono le sue incredibile capacità tecniche dall’alto della sua classe che lo porterà sicuramente a perseguire e tantissimi altri risultati nel corso del tempo.
La differenza tra un fuoriclasse ed un buon atleta risiede nella strada che porta a raggiungere un obiettivo prefissato anche nella più tormentata delle stagioni, il classe 1997 non può che appartenere alla prima categoria, la categoria di cui fanno capo quei predestinati come lui che riescono a dare impulso alle loro prestazioni vincendo i titoli prima di testa e poi successivamente in pista.
Che Noel fosse un fuoriclasse lo avevamo capito sin dai mondiali Juniores che lui aveva dominato qualche tempo fa, ma stavolta ha dato prova della sua grande capacità mentale, della sua tempra che lo ha portato a raggiungere il più importante di traguardi e che lo proietta ancora una volta nell’elitè degli sciatori più importanti al mondo, esattamente come Odermatt in velocità. Adesso la differenza La farà la sua indubbia forza di volontà che dovrà portarlo ad isolarsi da tutti i tuoi commenti che adesso passeranno da un eccesso all’altro, per perseguire ancora degli traguardi prestigiosi in quest’ultima parte di stagione all’interno della Coppa del Mondo questa volta però con la medaglia al collo del metallo più importante.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)