Francia e i Giochi del 2030: è candidatura

Il rapporto tra la Francia e i cinque cerchi in senso invernale è stato sempre di un feeling assolutamente notevole considerando che, nel passato, in territorio transalpino abbiamo avuto l’edizione numero uno del 1924 a Chamonix, quella di Grenoble nel 1968, e quella di Albertville, l’ultima nel 1992 senza contare il tentativo effettuato nel 2011 per l’edizione del 2018 poi andata in Sud Corea a PyeongChang: oggi la storia tenterà di rifarla proponendo la candidatura per il 2030 per i Giochi Olimpici e Paralimpici.

Una Francia che vuol far doppietta considerando che fra un anno scatteranno i Giochi Olimpici estivi di Parigi 2024 attraverso un progetto non soltanto di lungimiranza ma anche di contenimento dei costi puntando prevalentemente all’utilizzo di infrastrutture già presenti adeguandole anche ad un contesto di sostenibilità ecologica che rappresenta, per il nostro contesto storico, una chiave di volta di fondamentale importanza.

Inequivocabili le parole del Presidente del CIO francese David Lappartient : “i Giochi olimpici e paralimpici invernali in Francia nel 2030 sono una grande opportunità per continuare lo slancio dei Giochi olimpici e paralimpici di Parigi 2024 e offrire prospettive favolose per lo sport francese e i nostri atleti. Insieme, dobbiamo immaginare i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del futuro nel contesto del riscaldamento globale; Giochi che rispettano l’equilibrio, Giochi che promuovono le transizioni nel mondo della montagna, Giochi economici e Giochi popolari. È questa sfida che siamo pronti a raccogliere“.

Nella corsa all’assegnazione del post Milano-Cortina è ancora presente un discreto alone di mistero circa le altre contender: Salt Lake City per gli USA pare che che sia maggiormente interessata all’edizione successiva del 2034, mentre Canada con Vancouver e Giappone con Sapporo avevano fatto dei passi in avanti concreti che, però, nell’ultimo periodo hanno fatto evidenziare un brusca frenata per entrambe per questioni di dubbi nei loro rispettivi esecutivi.

Il silenzioso alloro di un Campione di nome Noel

Tra tutte le medaglie che abbiamo avuto modo di osservare nel corso di questi ultimi Giochi Olimpici a Pechino, ce ne sta una nell’ambito dello sci alpino, che è passata quasi in sordina quando invece avrebbe meritato tutt’altra attenzione considerando la grande impresa che è stata posta in essere dal atleta che corrisponde al nome al cognome di Clement Noel.

La stagione di Noel, che era partita con grandissime aspettative considerando la stagione passata dove si era messo ancor di più in mostra, sin qui è stata molto avara di emozioni in una Coppa del Mondo che lo ha esultare una volta sola lo scorso dicembre tra i paletti stretti in casa in Val-d’Isère; probabilmente le troppe aspettative hanno influito negativamente dal punto di vista mentale per questo autentico prodigio francese nell’ambito tecnico dello sci alpino internazionale; quando si disquisisce di atleti ancora molto giovani, e ricordiamo sempre che Noel è un classe 97, si tende a dimenticare che questi sono delle persone con emozioni e non macchine, e l’esempio Shiffrin è l’esempio perfetto, quindi occorre gestire bene il carico di pressione che si tende a sobbarcare nei confronti di quello e di quell’altro sportivo.

Noel invece non si è minimamente abbattuto e ha raccolto assolutamente quelli che sono i frutti del suo spirito di sacrificio andando contro tutto e tutti, vincendo un oro olimpico assolutamente regale che mette in risalto quelle che sono le sue incredibile capacità tecniche dall’alto della sua classe che lo porterà sicuramente a perseguire e tantissimi altri risultati nel corso del tempo.

La differenza tra un fuoriclasse ed un buon atleta risiede nella strada che porta a raggiungere un obiettivo prefissato anche nella più tormentata delle stagioni, il classe 1997 non può che appartenere alla prima categoria, la categoria di cui fanno capo quei predestinati come lui che riescono a dare impulso alle loro prestazioni vincendo i titoli prima di testa e poi successivamente in pista.

Che Noel fosse un fuoriclasse lo avevamo capito sin dai mondiali Juniores che lui aveva dominato qualche tempo fa, ma stavolta ha dato prova della sua grande capacità mentale, della sua tempra che lo ha portato a raggiungere il più importante di traguardi e che lo proietta ancora una volta nell’elitè degli sciatori più importanti al mondo, esattamente come Odermatt in velocità. Adesso la differenza La farà la sua indubbia forza di volontà che dovrà portarlo ad isolarsi da tutti i tuoi commenti che adesso passeranno da un eccesso all’altro, per perseguire ancora degli traguardi prestigiosi in quest’ultima parte di stagione all’interno della Coppa del Mondo questa volta però con la medaglia al collo del metallo più importante.

Meravigliose sorelle d’Italia

Non ci sono molte parole da esprimere in merito al capolavoro realizzato nella notte italiana da Sofia Goggia e Nadia Delago nella discesa libera a Pechino 2022; ciò che si può definire è solo l’aspetto leggendario di queste due meravigliose ragazze che hanno portato a casa un argento e un bronzo nella discesa libera olimpica arrendendosi soltanto a Corinne Suter nuova medaglia d’oro nella specialità.

La sofferenza di Sofia in queste ultime settimane è stata, mista alla paura e all’incertezza dopo la caduta pre olimpica, paradossalmente il fattore che ha fatto scattare tutta la sua essenza da campionessa pura e che oggi han mostrato a sé stessa e al mondo intero chi sia davvero la numero uno senza nulla togliere all’elvetica: cadere, recuperare con una lesione al crociato, e andare a prendere una medaglia a soli 16 centesimi dall’oro non è una roba fuori dal mondo, ma una roba da Goggia, una roba che nessuno potrebbe mai fare tranne lei. Lei che detiene una forza fuori dal comune e che riesce a trasformare l’impossibile nel possibile non mollando mai, spazzando come un uragano le nuvole che si erano addensate sul suo grande sole che detiene nel cuore cercando vanamente di offuscarlo.

Quello di Nadia invece è il riconoscimento del talento, dell’essere sempre sul pezzo, e del riconoscimento del frutto di un lavoro pazzesco per cercare di andare a prendere l’obiettivo più rilevante giorno dopo giorno: oggi si china a raccogliere i primi frutti dei suoi sacrifici consapevole che siamo solo all’inizio perché la strada che la porterà molto lontana oggi rappresenta solo un primo passo di un percorso luminoso, brillante come il suo talento, stupendo come la sua classe e la sua serietà. Come la determinazione che ci mette e che anche lei come Sofia oggi, ha fatto urlare milioni di italiani.

Oggi celebriamo il trionfo della serietà di atlete che preferiscono le parole sul tempo rispetto a quelle fuori dallo stesso, che non si perdono in chiacchiere e che portano a casa risultati straordinari all’altezza della loro enorme classe, e che credono nel loro infinito lavoro e nella magia di far sognare milioni di persone che le seguono spingendosi oltre l’ostacolo non mollando mai, risultando il vero esempio da seguire giorno dopo giorno. Un grazie, non sarà mai sufficiente.

Le rimonte alpine coniate d’oro di Vlhová e Strolz

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Lo sci alpino entra nel vivo delle gare olimpiche e, tra ieri ed oggi, la storia è stata scritta in maniera estremamente abbondante e nel pieno dell’aspetto emozionale che contraddistingue al massimo gare secche come queste le quali, nell’ambito a cinque cerchi, non tradiscono mai le attese, e la tradizione in data odierna è stata rispettata in quanto Petra Vlhová ieri e Johannes Strolz oggi sono stati gli esempi più puri in tal senso.

In questi XXVI Giochi Olimpici si attendeva certamente l’acuto della slovacca soprattutto tra i paletti stretti; tutto ciò è avvenuto certamente, ma nessuno si sarebbe mai sognato che la realizzazione del sogno più grande della fuoriclasse slovacca si potesse concretizzare al termine di una sua rimonta a dir poco eccezionale: Petra sorprende tutti e, da grandissima campionessa nella seconda manche sbaraglia la concorrenza e si prende l’obiettivo più, quella medaglia d’oro per cui ha lavorato sin dall’estate e che ieri ha concretizzato in maniera assoluta. Vlhová prende l’oro chiudendo davanti all’austriaca Katharina Liensberger medaglia d’argento e rinata dopo gli ultimi un pò deludenti appuntamenti in Coppa del Mondo da parte sua staccata di 8 centesimi, e la svizzera Wendy Holdener medaglia di bronzo che accusava un gap di 12 centesimi. Rimontando dalla piazza numero 8 e complice anche l’errore di Hector, la slovacca non si fa pregare e, realizzando il miglior tempo di manche scrive la storia e dimostra ancora una volta che attualmente è lei la miglior sciatrice tecnica. Chissà se qualcuno non si starà mangiando le mani.

Tra gli uomini invece stamani è stato il tempo di Johannes Strolz. A 36 anni si prende la medaglia d’oro nella combinata alpina maschile ed eguaglia il risultato del papà Hubert avvenuto nel 1988 a Calgary. Il polivalente austriaco quindi si porta a casa la medaglia dal metallo più pregiato anche qui, come detto ieri per Vlhová, al termine di una fantastica rimonta nella seconda manche di slalom massimizzando un risultato ottimo come quello della prima manche che lo aveva visto accusare un gap di soli 75 centesimi dalla vetta della classifica. Il norvegese Aleksander Aamodt Kilde staccato di 59 centesimi prende finalmente almeno una medaglia d’argento, ed il canadese James Crawford medaglia di bronzo di 68.

Domani sarà di nuovo il tempo delle ragazze con il super-g femminile dove purtroppo alza bandiera bianca la nostra Sofia Goggia la quale cercherà di farcela per la prova di discesa. Appuntamento a domani alle ore 4 del mattino.

Constantini e Mosaner nell’Olimpo: l’Italia è medaglia d’oro nel curling

Source: https://globalsport.globalist.it/sport/2022/02/05/pechino-2022-il-curling-italiano-fa-5-su-5-e-si-avvicina-alla-semifinale/

Riuscire in un’impresa può risultare alle volte abbastanza semplice, ma niente avviene senza sacrifici e lavoro sodo: fattori rispettati alla lettera da Stefania Constantini e Amos Mosaner che piazzano anche l’ultima vittoria nella finale di doppio misto di curling contro la Norvegia e conquistano una storica, memorabile, ed indimenticabile medaglia d’oro a queste XXVI Olimpiadi Invernali di Pechino 2022 scrivendo una indelebile pagina di storia dello sport italiano.

11 su 11 le vittorie di fila per il nostro duo azzurro che ha letteralmente fatto sognare in questi giorni gli appassionati di sport invernali e non solo, conducendo in porto un’altra splendida nave fatta di sogni che loro sono riusciti a trasformare in una realtà meravigliosa che si traduce nella loro iscrizione all’albo d’oro degli atleti italiani andati a medaglia nella rassegna a cinque cerchi.

8-5 il punteggio di una finale iniziata all’insegna dell’equilibrio ma poi gestita alla grandissima dai nostri atleti che hanno prima allungato e poi gestito sino alla fine la situazione limitando al minimo gli errori e respingendo il tentativo di rimonta degli avversari, battendo di fatto la nazionale norvegese formata da Skalisen e Nedregotten.

Dopo Arianna Fontana ieri risuona forte l’Inno di Mameli in Cina, ma mentre ieri si trattava di una conferma dall’alto della grandezza della nostra fuoriclasse di Sondrio, quella di questi due splendidi ragazzi rappresenta invece la realizzazione di un obiettivo figlio di sacrifici e tanto lavoro. E’ una storia da raccontare per anni che per secoli verrà annoverato nei libri storia delle Olimpiadi e dello sport azzurro.

Partono le Olimpiadi tra l’incognita Covid

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Giornata di cerimonia d’apertura oggi per i Giochi Olimpici di Pechino 2022 che di fatto contrassegneranno l’inizio della manifestazione sportiva più importante. Da domani si farà sul serio e le gare entreranno davvero nel vivo per delle giornate magiche che, ad ogni modo però, sono anche evidenziate per l’aspetto covid che ha nelle ultime ore ha colpito la nostra compagine azzurra.

Domani al via ufficialmente le gare dopo queste giornate di prologo, e si assegneranno già i primi titoli, a partire con lo sci di fondo femminile con lo skiathlon femminile 7,5 + 7,5 km dove saranno presenti le nostre azzurre Anna Comarella, Martina Di Centa, Caterina Ganz, Cristina Pittin, poi sarà il turno per lo speed skeating sempre al femminile per la prova sui 3000m con Francesca Lollobrigida presente, poi biathlon con staffetta mista 4×6 con Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Thomas Bormolini, e Lukas Hofer per i nostri colori; tempo di medaglie anche per il salto con gli sci femminile, con il titolo da assegnare sul NH con Jessica Malsiner presente in gara, poi freestyle con il moguls maschile, ed infine lo short track con la finale della staffetta mista.

Non buone notizie però aleggiano in territorio asiatico: nella notte è arrivata la notizia della positività al virus per il nostro slittinista di punta Kevin Fischnaller che dovrà dire inevitabilmente addio alle gare, ma anche l’ambito dello sci alpino fa segnare ore d’ansia: la nostra Elena Curtoni è stata a stretto con un positivo che svolto con lei il trasferimento aereo in Cina e quindi di conseguenza, l’atleta che sin qui ha realizzato una stagione a dir poco straordinaria e su cui vertono tante speranze per l’Italia, dovrà sottoporsi all’iter dei due tamponi molecolari giornalieri continuandosi ad allenare sotto bolla.


Ecco il programma in dettaglio:

02.05, CURLING: sessione 7 doppio misto = Australia-Norvegia, Svizzera-Svezia

03.45, SNOWBOARD: qualificazione 1 slopestyle donne

04.00, SCI ALPINO: terza prova discesa uomini

04.47, SNOWBOARD: qualificazione 2 slopestyle donne

05.10, HOCKEY SU GHIACCIO: Canada-Finlandia, Girone A donne

06.15, SALTO CON GLI SCI: trial round per qualificazione trampolino piccolo uomini –

07.05, CURLING: sessione 8 doppio misto (Cina-USA, Repubblica Ceca-Gran Bretagna, Svezia-Canada, Australia-Italia)

07.20, SALTO CON GLI SCI: qualificazione trampolino piccolo uomini

07.36, SLITTINO: prove 3 e 4 singolo donne, Gruppo B

08.45, SCI DI FONDO: skiathlon donne 7,5 + 7,5 km

09.20, SLITTINO: prove 3 e 4 singolo donne, Gruppo A

09.30, SPEED SKATING: 3000 metri donne

09.40, HOCKEY SU GHIACCIO: Giappone-Danimarca e Rep. Ceca – Svezia, Girone B donne

10.00, BIATHLON: staffetta mista 4×6 km

10.45, SALTO CON GLI SCI: trial round per competizione trampolino piccolo donne

11.00, FREESTYLE: qualificazione 2 moguls uomini

11.45, SALTO CON GLI SCI: prima manche trampolino piccolo donne

12.00, SHORT TRACK: batterie 500 metri donne

12.10, SLITTINO: prima manche singolo uomini

12.30, FREESTYLE: finale 1 moguls uomini

12.35, SALTO CON GLI SCI: seconda manche trampolino piccolo donne

12.38, SHORT TRACK: batterie 1000 metri uomini

13.05, FREESTYLE: finale 2 moguls uomini

13.05, CURLING: sessione 9 doppio misto (Gran Bretagna-Italia, Norvegia-Cina, Repubblica Ceca-Svizzera, USA-Canada)

13.23, SHORT TRACK: quarti di finale staffetta mista

13.40, FREESTYLE: finale 3 moguls uomini

13.50, SLITTINO: seconda manche singolo uomini

13.53, SHORT TRACK: semifinale staffetta mista

14.10, HOCKEY SU GHIACCIO: USA-ROC, Girone A donne

14.26, SHORT TRACK: finale staffetta mista

Il recap della seconda giornata di prologo olimpico

Author Ben Bender – This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

Secondo e ultimo giorno di prologo a Pechino in quanto domani alle ore 13 italiane, finalmente sarà acceso il braciere allo Stadio Olimpico che di fatto, come di consueto da tradizione, darà il via ai Giochi giunti sulla superficie bianca alla ventiquattresima edizione.

Non sono mancate già le sorprese, per lo più legate principalmente anche questa volta dal Covid19 dove Riiber il fuoriclasse norvegese della combinata nordica, dati alla mano superfavorito per tutte le gare in programma, è risultato positivo e rischia quindi di mancare l’appuntamento con la storia per un’edizione che per lui da stellare si potrebbe rivelare clamorosamente funesta. Parlando di pista invece, ottimo esordio nel doppio misto di Curling per l’Italia con Costantini e Mosaner che salgono in auge battendo all’esordio prima gli Stati Uniti per 8-4 e poi la Svizzera per 8-7 al nono end, quello supplementare.

Poi c’è stata in quel dello sci alpino la prima prova di discesa libera maschile sulla pista di Yanqing, un tracciato praticamente sconosciuto a tutti considerando che la medesima non è inserita nel calendario della Coppa del Mondo; ad ogni modo da sottolineare la prova del nostro Christof Innerhofer che fa segnare il terzo posto in questo first contact con la neve cinese in una graduatoria che oggi ha premiato Rogentin davanti allo spagnolo Etxezarreta staccato di 8 secondi, con tutti i big in programma attardati in una prova che, comunque, non è molto indicativa e che ha rappresentato per tutti il primo assaggio all’interno di una località che nessuno mai aveva testato. Domani alle quattro ore italiane si replicherà con la seconda discesa maschile in sede di prova.

E domani quindi si alzerà come detto il sipario su questa edizione olimpica, come detto ancora una volta contrassegnata dall’incognita Covid19, ma che sappiamo sarà sicuramente entusiasmante come lo è stata questa due giorni di preview che, di fatto, ha rappresentato solo un abile rinfresco rispetto al banchetto che il programma ci riserverà nei prossimi giorni.

Ecco nel dettaglio la giornata di domani:

01.35 CURLING: sessione 5 doppio misto = Svezia-Australia, Canada-Svizzera, Italia-Norvegia

02.00 SLITTINO: prova 5 singolo uomini

03.02 PATTINAGGIO DI FIGURA: team event, programma corto maschile

03.50 SLITTINO: prova 6 singolo uomini

04.00 SCI ALPINO: seconda prova discesa uomini

04.40 PATTINAGGIO DI FIGURA: team event, rhythm dance danza sul ghiaccio

05.10 HOCKEY SU GHIACCIO: Danimarca-Cina, girone B donne

05.10 HOCKEY SU GHIACCIO: ROC-Svizzera, girone A donne

06.20 PATTINAGGIO DI FIGURA: team event, programma corto coppie d’artistico

06.35 CURLING: sessione 6 doppio misto = Italia-Repubblica Ceca, Cina-Canada, Gran
Bretagna-Australia, Svezia-USA

13.00 CERIMONIA D’APERTURA

XXIV Giochi Olimpici Invernali: day one

Countdown iniziato, oramai ci siamo e venerdì si alzerà il sipario sui XXIV Giochi olimpici invernali in quel di Pechino con lo svolgimento della cerimonia d’apertura alle ore 13 italiane dove la nostra Michela Moioli alzerà in alto il vessillo tricolore italiano con la speranza che, come è avvenuto nella scorsa estate, possa molte volte arrivare alto a dipingere storia attraverso la gloria messa sul campo dai nostri fuoriclasse.

E’ comunque già tempo di gare che, come di consueto negli appuntamenti a cinque cerchi, anticipano la sfilata degli atleti allo Stadio Olimpico, e quindi oggi sotto con le prove maschili del gruppo A e B e con le prime gare di curling dove la sessione del doppio misto vede in campo Svezia-Gran Bretagna, Australia-USA, Norvegia-Repubblica Ceca, ed infine Cina-Svizzera. Giornata quindi già ricca nel dettaglio anche in questo primo giorno, e domani sarà ancora più sostanzioso il tutto con in atto il programma della giornata numero due che prevederà già competizioni davvero notevoli (L’orario che vi proporremonel programma sarà sempre quello in riferimento all’Italia). Ricordiamo Le dirette saranno garantite in diretta TV in chiaro dalla Raisport e integralmente da Discovery+. Ecco nel dettaglio il programma di domani:

Ore 2.05: CURLING: sessione 2 doppio misto = Australia-Cina, Svezia-Repubblica Ceca, USA-Italia, Gran Bretagna-Canada

Ore 4.00: SCI ALPINO: prima prova discesa uomini

Ore 5.10, HOCKEY SU GHIACCIO: Repubblica Ceca-Cina, girone B donne

Ore 5.10: HOCKEY SU GHIACCIO: Canada-Svizzera valida per il girone A donne

Ore 8.06: SLITTINO: prove 3 e 4 singolo uomini, gruppo B

Ore 9.40: HOCKEY SU GHIACCIO: Svezia-Giappone valida girone B donne

Ore 7.05: CURLING: sessione 3 doppio misto = Italia-Svizzera, USA-Norvegia

Ore 9.50: SLITTINO: prove 3 e 4 singolo uomini, gruppo A

Ore 11.00: FREESTYLE: qualificazione 1 moguls donne

Ore 11.36: SLITTINO: prove 1 e 2 singolo donne, gruppo A

Ore 12.40: FREESTYLE: qualificazione 1 moguls uomini

Ore 13.05: CURLING: sessione 4 doppio misto = Norvegia-Canada, Svizzera-Gran Bretagna, Cina-Svezia, Rep. Ceca-Australia

Ore 13.20: SLITTINO: prove 1 e 2 singolo donne, gruppo B

Ore 14.10: HOCKEY SU GHIACCIO: Finlandia-USA valida per il girone A donne

Lo sguardo a cinque cerchi di Fede

Foto: Stefan Brending / Lizenz: Creative Commons CC-BY-SA-3.0 de

Con alle porte i Giochi Oimpici di Pechino che prenderanno il via tra pochissimi giorni, sono ampie le aspettative che sono state poste in merito alla nostra Nazionale di sci alpino; in ambito femminile, Federica Brignone è pronta a rispondere presente per recitare un ruolo di assoluta protagonista anche alla luce di, sin qui, una splendida edizione che sta a mandando in porto di Coppa del Mondo.

Dopo che la stagione passata è andata tra alti e bassi, la valdostana ha ritrovato la verve e la sicurezza sugli sci degna dei tempi migliori che l’hanno portata sino alla conquista nel 2020 della sfera di cristallo generale. Federica ha lavorato duramente e in maniera molto soda Per prepararsi al meglio per una stagione estremamente importante per la sua carriera che ancora potrà dire tantissimo.

Quattro anni fa in Corea del Sud bellissimo fu ilbronzo che porto a casa nella gara di slalom gigante, adesso la sensazione invece è che la fuoriclasse azzurra possa puntare al bersaglio grosso anche in supergigante, e la vittoria nella giornata di ieri parimerito con Hutter in quel di Garmisch Partenkirchen, la terza in qiesta stagione in questo format e la diciannovesima in carriera, è stata l’assoluta dimostrazione che Federica si sta affacciando all’appuntamento cinese nelle migliori condizioni di forma, consolidando la sua leadership in specialità e spingendo al massimo esattamente come il vento pone il suo accento con le nuvole, sulle ali dell’entusiasmo.

Sarà Fede a decidere quante gare potrà realizzare, lei assoluto punto di forza dell’Italia grazie alla sua incredibile polivalenza, quel che è certo è che finalmente la bella Fede è riuscita a ritrovare la sicurezza che tanto cercava e adesso, per il più prestigioso degli eventi, le avversarie dovranno temere ancor di più questa straordinaria atleta che gara dopo gara sta scrivendo pagine indelebili dello sport bianco per eccellenza.

You can do it. Only the brave

Nella giornata di sabato avevamo aperto l’articolo del blog celebrando la vittoria di Sofia sull’Olimpia delle Tofane al termine di una discesa libera al limite del pazzesco, utilizzando questo termine, only the brave, tanto caro alla fuoriclasse bergamasca, per enfatizzare al massimo una prestazione dal sapore leggendario anche in previsione dei Giochi che lasciavano presagire qualcosa di magico tra una ventina di giorni; mai, anche se con lo sci non si può mai dire, avremmo pensato dopo ieri di utilizzare la stessa medesima frase per dare un incoraggiamento per un infortunio che di fatto richiederà uno sforzo sovrumano per presentarsi al cancelletto di partenza per la gara di Pechino nella massima espressione di velocità. Una giornata dolcissima per la meravigliosa vittoria in superg di una incredibile Elena Curtoni che mette in fila le avversarie sfoderando una delle prestazioni più belle della sua carriera, forse la più bella, ma amarissima parimenti per quello che è successo dopo.

La diagnosi è quelle che dal punto di vista della Coppa del Mondo generale e che per il 90% delle prove che Sofia doveva svolgere alle Olimpiadi, fa calare inevitabilmente il sipario vista la gravità del contenuto: lesione parziale del legamento crociato del ginocchio sinistro già trattato nel 2013 più una leggera frattura al perone. L’obiettivo è quello di potercela fare in vista della gara a cinque cerchi di discesa libera messa in calendario il 12 febbraio prossimo, con tutti i rischi annessi che presenta la cosa. Impresa ardua ma non impossibile considerando la forza e la caparbietà di questa magnifica atleta, che tenta di fare un all in totale per difendere il titolo di cui lei è detentrice allegando all’amarezza tutta la determinazione per cercare di segnare un gol nei minuti di recupero.

Un test che se andrà in porto avrà del leggendario perché, andando a memoria, pochi o forse nessuno hanno tentato un recupero così in breve tempo, soprattutto alla luce di un evento così importante. Sofia e il suo staff non lasciano mai niente di intentato, e se hanno pensato che questa attività possa essere centrata avranno tutti i dati a loro disposizione di concerto con lo staff medico anche alla luce degli infortuni che, negli anni addietro, Sofia Goggia ha subito.

Rimane certamente l’amarezza per un episodio che certamente ridimensiona le ambizioni azzurre a gradi 360 viste le condizioni di forma che Sofia aveva mostrato sin qui, e alla quale si affianca la rabbia per un dejavù di cui tutti avremmo fatto a meno, ma come detto in precedenza con lo sci non puoi fare calcoli e l’insidia è sempre dietro l’angolo anche alla vigilia di un appuntamento importante dove, tra l’altro, lei è anche portabandiera azzurra e dove anche questo aspetto sarà da valutare considerando che la sfilata sarà il 4 febbraio. Purtroppo si prende e si porta a casa, e l’unica cosa è cercare di ripartire cercando a partire di oggi di fare una corsa contro il tempo che, se riuscita, avrebbe un sapore assolutamente storico a prescindere dal risultato in pista (Da vedere appunto anche la competitività che il fisico riuscirà a darle se presente al cancelletto di partenza).

Only the brave quindi, solo per i migliori e i numeri uno, quale lei è, certi che anche questa volta cercherà di dare il massimo prendendo in considerazione tutti i rischi e i benefici di una rimonta rischiosa ma possibile per una persona che spesso poteva stupirci con gli effetti speciali ma che ha preferito trionfare con la sua specialità bypassando difficoltà e cadute. È successo anche questa volta, e anche questa volta si rialzerà baciata dalla gloria e dall’affetto di tutti noi che va al di là di ogni gara, risultato, e statistica. You can do it.