L’eleganza al servizio della tecnica coniugata agli elementi della magia e bellezza

Tra tutti i vari sport invernali senza nulla togliere al resto, quello indubbiamente più coinvolgente da un punto di vista emotivo oltre che, naturalmente, emozionale è il pattinaggio di figura.
Al di là dell’aspetto tecnico che comporta una dedizione in quantità a dir poco enormi e uno spirito di sacrificio in fatto di allenamento e di applicazione, vi è dentro l’essenza più pura e più naturale della bellezza, ossia un atleta che si va a mescolare all’interno di una disciplina inserendo gli elementi dell’arte e della competizione facendo scaturire la bellezza più sincera.
Senza menzionare la sfida personale verso se stesso e gli altri, il volano che che rappresenta il tutto consiste nella voglia di migliorarsi sempre di più, di stupire la platea e il palcoscenico del mondo attraverso il proprio programma con l’intento di arrivare lontano in alto e di scrivere una pagina di storia mediante la firma autorevole dell’eleganza sportiva coniugata all’arte facendo scivolare la propria prestazione sulla propria lama (Il pattino è formato da una lama contenete due fili diversi dove il pattinatore deve eseguire lo scivolamento poggiando soltanto su uno di essi denominato piatto).
Nell’ultimo periodo il pattinaggio su figura ha riscosso tantissimo successo soprattutto tra i giovanissimi anche grazie alle performance di atleti straordinari che, nei periodi ultimi, stanno deliziando il globo attraverso delle esibizioni oramai fuori dall’ordinario aventi per oggetto il desiderio di spingersi sempre più in là mediante la serietà che ci mettono e la magia che riescono a porre in essere.
Ma al di là della bellezza scenica, è uno sport notevolmente complicato che richiede una massima attenzione e, come detto, dedizione in vie totali ed insindacabili in quanto il minimo errore di certo non ti perdona e ti può mettere fuori dai giochi in un nano secondo. Ed è per questo che oggi ho pensato di addentrarmi ancor di più nei tecnicismi di questo sport spiegando nel dettaglio quelli che sono i metri di giudizio ma soprattutto i salti da realizzare per essere parti di questo fantastico mondo che, come detto, mescola la danza e l’arte allo sport.
Innanzitutto per quanto concerne il metro di valutazione, dal punto di vista tecnico viene valutato qualsiasi elemento stabilendo il punteggio finale in due parti: in primo luogo vi è il punteggio tecnico, in secondo il punteggio concernente le varie componenti del programma. La somma di entrambi sottraendo le eventuali penalità andrà a costituire il punteggio finale.
Ma la domanda che ci fanno tutti quelli che si vogliono avvicinare a questo sport è la seguente: quali sono i salti che caratterizzano il pattinaggio? Ecco un tutorial che proverà a spiegare nel dettaglio l’essenza artistica del tutto:
Axel: la chiave di volta per la sua realizzazione consiste nella distensione della gamba portante slanciando la gamba libera, ponendo in essere una rotazione e mezza in aria dove braccia e gambe devono essere più che vicine all’asse di rotazione del corpo, con una fase di volo che si concluderà nell’atterraggio sul filo destro indietro esterno. Molto simile all’Axel vi è il salto del tre, dove però qui il salto consiste in una mezza rotazione solamente in quel del volo.
Flip: per realizzare il Flip si parte con un filo esterno sinistro in avanti staccando però dall’interno sempre della stessa gamba ma indietro usando come punta il piede destro in modo tale che, dopo la fase di volo, l’atterraggio si concluderà distendendo le braccia e ritrovandosi nel filo esterno ma destro, quindi del piede diverso da quello in cui si è dato vita all’esecuzione.
Lutz: il Lutz è notevolmente simile al suddetto Flip, ma la differenza che lo caratterizza consiste che il filo di partenza che qui invece e di essere interno è esterno: anche qui la fase di atterraggio consisterà nell’appoggio sul filo opposto a quello iniziale.
https://www.youtube.com/watch?v=Vo1ZR0n1MFY
Rittberger: il Rittberger è un salto notevolmente tecnico che richiede una notevole abilità per porre in essere la sua realizzazione: in questo contesto si parte da un filo destro esterno indietro, con un sinistro messo in avanti al destro basandosi sul filo esterno: attraverso la spinta della gamba destra si staccherà dal ghiaccio con la sinistra atterrando sul filo esterno destro indietro. Molto simile ad esso vi è il Touring con l’unica differenza concernente la fase di arrivo effettuata con il piede sinistro e filo piatto.
https://www.youtube.com/watch?v=-HXi6VNgZzM
Salchow: qui il tutto si esegue iniziando da un filo sinistro interno indietro, portando la gamba destra in avanti e, una volta avvicinati alla sinistra ci si gira sul lato mancino e si realizza il tutto compiendo il salto che si concluderà nell’atterraggio sul filo esterno destro indietro.
https://www.youtube.com/watch?v=4ms8jDSlWTU
Toe-loop: lo start pretende qui un filo interno destro avanti ed eseguendo un tre interno destro puntando il pattino sinistro dietro quello destro; appena la gamba destra situerà vicino alla sinistra, quest’ultima si estenderà e si ci lancerà con la gamba destra tenendo entrambi gli arti inferiori in via verticale, raggomitolando le braccia verso corpo. Si atterra sul filo destro esterno indietro aprendo entrambe le braccia.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)