Chicco Pellegrino vince la Coppa del Mondo sprint di fondo

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Tra le tante soddisfazioni in terra azzurra per quanto concerne lo sport invernale nell’ultimo periodo, c’è da aggiungere la gloria attribuita al nostro Federico Pellegrino che, con la cancellazione comunicata nelle ultime ore da parte della FIS delle finali che si sarebbero dovute disputare a Lillehammer in terra norvegese, ha di fatto matematicamente portato a casa la seconda Coppa del Mondo di specialità sprint di sci di fondo della sua infinita, splendida, e maestosa carriera. La stagione si concluderà con le gare ad Engadina il 13 e il 14 marzo.

Anche quest’anno il nostro Chicco ha raccolto i frutti di un duro, durissimo lavoro volto a spingere sempre al massimo, e che ribadisce ancora una volta di essere il numero uno assoluto del fondo italiano scrivendo una ulteriore pagina di storia che va ad arricchire il libro dei record dello sport tricolore. La storia di Pellegrino con la specialità sprint è un matrimonio meraviglioso che racconta di tante imprese mitiche che rimarranno scolpite nella memorai di tutti gli appassionati, imprese che menzionano il titolo mondiale a Lahti nel 2017, l’argento olimpico a PyeongChang l’anno successivo ai giochi olimpici, e un totale di 14 vittorie (11 individuali, 3 a squadre) e le summenzionate sfere di cristallo nel circuito di Coppa del Mondo.

Sin qui, la stagione 2020/21 del fuoriclasse azzurro è stata a dir poco meravigliosa e probabilmente la migliore della sua carriera: 3 vittorie conseguite a Davos, a Dresda, e a U per un bagaglio di esperienza in continua evoluzione e un carico motivazionale al massimo livello per cercare di presentarsi ai prossimi Campionati del Mondo in scena a Oberstdorf, località nota soprattutto per essere una delle tappe della Tournée dei Quattro Trampolini alla voce salto con gli sci. A saltare, di emozioni però qui, speriamo di essere tutti noi cercando di spingere il nostro Chicco verso nuove imprese che ha nelle corde per griffare, ancora una volta la storia, con la più autorevole delle penne.

Chicco Pellegrino subito in forma nella sprint del BlinkFestivalen

Pellegrino

Federico Pellegrino inizia bene e va a subito a segno nella gara sprint a tecnica libera che ha chiuso la due giorni di competizioni del BlinkFestivalen di Sandnes in terra norvegese.

Il fuoriclasse azzurro, a testimonianza dell’ottima preparazione realizzata in queste ultime settimane, ha chiuso la sua gara in 3’14″8, precedendo di 2 decimi il britannico Clugnet e di 1″5 il russo Ustiugov che, a sua volta, mette giù dal podio il transalpino Lucas Chanavat.

Out quarti di finale l’altro italiano Francesco De Fabiani.

Fra le donne a vincere è stata Anamarija Lampic sulla padrona di casa Maiken Caspersen Falla, terza l’altra slovena Katja Visnar in una gara dove l’azzurro non ha partecipato con nessuna atleta

2018, l’anno d’oro dell’Italia negli sport invernali: Greggio e Goggia in auge su tutti

Alla scoperta della stagione degli azzurri nei vari circuiti di Coppa del Mondo

Goggia

Nell’articolo di ieri abbiamo disquisito di quanto sia stata intensa, in senso generale, la stagione agonistica sulle nevi nei vari circuiti di Coppa del Mondo in questo 2018.

Ci eravamo lasciati con la promessa di parlare degli azzurri evidenziando quelli che sono stati i risultati che hanno contraddistinto la maggior parte delle discipline e, si può dire tranquillamente, che i risultati sono stati altamente confortanti: siamo a ben otto sfere di cristallo già portate a casa con la possibilità (Come fra poco vedremo) di incrementare ancora il bottino.

Menzione immediata per la donna più veloce del pianeta nonché una delle migliori sciatrici di sempre che dà, al nostro paese, un grande lustro sportivo e non soltanto: si sta parlando ovviamente della meravigliosa Valentina Greggio che proprio nel weekend appena terminato a portato a casa, sulle nevi svedesi,  la quarta Coppa del Mondo di Sci di Velocità di fila proseguendo in un filotto incredibile di vittorie consecutive portando il livello al numero 25 e creando un vero e proprio solco con tutto il resto delle avversarie creando una progressione impressionante in termini tecnici e di risultati che ha fatto sognare tutti gli appassionati della velocità più pura; Greggio sempre più nel mito che si avvicina sempre più ai risultati delle grandi del passati che portano i nomi e i cognomi Tracie Sachs e Sanna Tidstrand, le uniche a vincere 5 sfere di cristallo in questo sport; sfere di cristallo che potrebbero aumentare per l’Italia con l’opportunità, da parte di Simone Origone, di conquistarne un’altra cercando di battere Manuel Kramer, suo rivale austriaco, in una fantastica battaglia che al momento vede i due atleti parificati in classifica a due gare dal termine della stagione; l’appuntamento sarà il 6 e il 7 aprile in quel di Grandvalira in Romania per capire l’epilogo.

Detto dello Sci di Velocità, i riflettori li puntiamo su Sofia Goggia e lo Sci Alpino: l’aver vinto la medaglia olimpica in discesa libera è stato un momento altamente importante per lei e per lo sport italiano conquistando un risultato aspettato da lungo tempo che ha dato delle certezze importanti, ma la nostra fuoriclasse della velocità alpina non si è fermata qua e, in un testa a testa incredibile nella finale di Åre, pur classificandosi seconda nella decisiva prova di discesa alle spalle di Lindsey Vonn è riuscita a prevalere sulla statunitense portandosi a casa la prima coppa di specialità della sua carriera suggellando così una stagione incredibile e sicuramente indimenticabile che ha segnato una tappa del suo percorso di crescita il quale, siam certi, sia ancora all’inizio e che la porterà lontano. Un talento straordinario coadiuvato anche da una splendida Federica Brignone che l’Italia probabilmente non vedeva nella sua essenza più profonda da tanto, troppo tempo. Sofia ha regalato all’Italia la Coppa del Mondo di discesa libera dall’ultima portata a casa da Isolde Kostner ben 16 primavere fa nel 2002.

Sci Alpino che ha visto l’affermazione anche l’acuto di Peter Fill: in una stagione purtroppo avara di soddisfazioni per gli uomini sia in campo tecnico che in campo veloce a parte la splendida vittoria di Dominik Paris a Bormio sulla Stelvio e , il nostro atleta atleta di Bressanone dopo due sfere di cristallo di fila nei scorsi due anni in discesa libera quest’anno ha vinto quella di combinata alpina grazie ai piazzamenti nelle due gare previste (Secondo posto a Bormio, terzo a Wengen). Di certo una piccola luce all’interno di un movimento che, siamo certi, si aspettava molto più e che farà sicuramente meglio nella stagione che verrà viste le potenzialità che detiene nelle sue ampie faretre.

Italia che ha visto la sua stagione crescere di livello in maniera prepotente e decisiva nello snowboard attraverso una tripletta di valore incredibile: a Michela Moioli spetta naturalmente la copertina d’oro per l’Italia in questo sport; in categoria cross ha fatto la voce più grossa possibile ripercorrendo le stesse orme di Goggia in quel dell’Alpino: medaglia olimpica del metallo più pregiato e coppa del mondo di specialità. La ventiduenne bergamasca ha saputo rialzarsi al meglio dopo l’infortunio di Sochi nel 2014 e si è presa con estrema determinazione tutto ciò che il fato aveva momentaneamente sottratto al suo infinito talento. Snowboardcross che ha arricchito in ambito azzurro il suo bottino grazie alla coppia composta da Emanuel Perathoner ed Omar Visintin i quali, nella specialità a coppie maschile, han portato a casa la Coppa del Mondo attraverso uno score che parla di due vittorie ed a ottimi piazzamenti. Piazzamenti che han fatto bene anche a Roland Fischnaller che a 37 anni ha completato l’opera conquistando la sfera di cristallo in modalità PSL numero 3 della sua grande carriera trionfando nell’ultima gara in scena a Winteberg prevalendo proprio al termine della stagione sul russo Loginov. L’ennesima dimostrazione che, spesso, la carta di identità rivela dei numeri in eccesso solo nelle biografie e non nelle piste in un periodo in cui il talento sta anche allungandosi dal punto di vista anagrafico facendo rimanere intatti i risultati di valore.

Altri successi li abbiamo raccolti nel Biathlon: avevamo lasciato la nostra staffetta mista in un risultato prestigiosissimo sul palcoscenico olimpico nella conquista di una storica medaglia di bronzo per l’Italia, oggi invece la ritroviamo sul gradino più alto del podio ma con gli stessi soggetti in Coppa del Mondo: Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Lukas Hofer han portato i nostri colori alla vittoria per la prima volta nella storia in questo format di gara a Kontiolahti dove la nostra truppa azzurra ha realizzato una gara leggendaria che entra di diritto nella storia del Biathlon a conferma di come il nostro movimento sia in crescita. Un grandissimo Hofer nella parte finale ha fatto la differenza arrivando davanti all’Ucraina e alla Norvegia che con il terzo posto di Tarej Boe compromette la conquista della sfera di cristallo.

E come non menzionare infine anche la nostra Francesca Lollobrigida nello speed skating che classificandosi al terzo posto nella MS di Minsk, ha portato a casa la seconda sfera di cristallo della sua carriera dopo il trionfo datato 2014. Una soddisfazione enorme per la fuoriclasse di Frascati che pone in essere una splendida doppietta dopo l’oro europeo arrivato quest’anno in quel di Kolomna.

Una menzione d’obbligo va anche al nostro Chicco Pellegrino: non avrà vinto sfere di cristallo overall o di specialità il nostro campione del mondo e vice campione olimpico valdostano, ed oggettivamente contro un Klæbo in queste condizioni era un “tantino” difficile, ma è stato tenace ed ha tenuto duro sino al termine della stagione risultando l’unico in grado di mettere in seria difficoltà nelle gare sprint il fuoriclasse norvegese: Chicco ha dimostrando sia in ottica olimpica che in quella di coppa di potersela giocare al meglio delle sue possibilità e le vittorie ottenute a Dresda e a Lahti dove nemmeno Klæbo è riuscito a tener botta all’atleta delle fiamme oro, lasciano sperare davvero in positivo per la stagione che verrà. Chicco è cresciuto tantissimo dai mondiali dello scorso anno, e senza dubbio, ha tutte le carte in regola per continuare a recitare una parte da protagonista nel fondo a 360°.

L’Italia quindi mette agli archivi una stagione sin qui positiva: con tante luci e qualche ombra ma con la consapevolezza di avere dei margini di miglioramento notevolissimi. Margini già visti in quel di PyeongChang che han messo in risalto delle qualità notevoli da parte dei nostri azzurri che, aspettando la conclusione definitiva delle gare, in ambito invernale han detenuto un bottino notevole in fatto di vittorie, piazzamenti, e sfere di cristallo.

L’auspicio è che possano migliorare questi risultati attraverso anche un maggiore impegno che il nostro stato può dare in sede di supporto ai nostri atleti e agli addetti ai lavori per migliorare sensibilmente il tutto e dare una marcia in più ad essi mettendo a disposizione ancora più mezzi e strutture per far esprimere al meglio il loro talento, la loro audacia, e il loro spirito di sacrificio.

L’Italia c’è più che mai.

Nel Nord-Europa è tutto spettacolo prettamente scandinavo

Grandissimo secondo posto di Chicco Pellegrino che si arrende ancora una volta al fenomeno norvegese

klaebo

Finali di Falun nel segno della Scandinavia.

Si sono effettuate in Svezia le finali sprint di Sci di Fondo e i protagonisti son sempre gli stessi. Tra gli uomini, neanche a dirlo, imprendibile Johannes Høsflot Klæbo che vince agevolmente la gara DOMINANDOLA come solo lui sa fare chiudendo davanti a un nostro ottimo Federico Pellegrino che si avvicina sempre più al record di podi italiani in Sci di Fondo; nello sprint finale supera uno sfinito Svensson e si prende la seconda piazza sia della gara sia della classifica finale di sprint dove a dominare è stato ovviamente il norvegese. Belle batterie del nostro De Fabiani che alla fine sfortunatamente non riesce a qualificarsi per la finale.

Tra le donne a vincere è stata Hanna Falk. La svedese si prende una grandissima soddisfazione nella frazione finale andandola a dominare concludendo in prima posizione precedendo la connazionale Sundling che, a sua volta, precedente la leggendaria Bjorgen alle prese con l’ennesimo podio in carriera. Assente la Nilsson e deludente Diggins oggi, nonostante una gara opaca la Weng rafforza la sua leadership in vetta alla classifica. Unica italiana in gara era Elisa Brocard che non si qualifica per le semifinali uscendo già ai quarti.

Nello Sci Alpino gara di passerella oggi con il Team Event in parallelo formato dalle squadre miste. La vittoria è andata alla Svezia composta da Swenn-Larson, Hansdotter, Hargin, e Myhrer che ha avuto la meglio sulla Francia. Terzo posto invece per la Germania che nella finalina ha la meglio sull’Austria. Italia fuori al primo turno dopo la sconfitta per 0-4 con i teutonici.

Nel salto con gli sci il monologo è sempre lo stesso:

Unico, immenso, implacabile Kamil Stoch

Il fuoriclasse polacco dimostra ancora una volta di praticare un altro sport vincendo per dispersione la gara dal trampolino lungo a Trondheim annientando la concorrenza soprattutto nella seconda serie dove ha incrementato il gap volando oltre il punto HS fissato a 140m. Seconda posizione a 17 lunghezze di ritardo per Stefan Kraft. Terzo il connazionale Johansson. In questo modo Stoch ipoteca praticamente la sfera di cristallo che andrà a suggellare una stagione pazzesca.

Chicco Pellegrino scrive ancora una pagina di storia incredibile nello sci

Perathoner ottimo terzo azzurro a La Molina nello Snowboardcross. Hirscher LEGGENDARIO.

Pellegrino

IL CIELO E’ AZZURRO SOPRA LAHTI, PERCHE’ Federico Pellegrino SI REGALA IL SUCCESSO NUMERO 10 IN TECNICA LIBERI OGGI A LAHTI LADDOVE, LO SCORSO ANNO, AVEVA VINTO IL TITOLO MONDIALE SPRINT!!!

Semplicemente un fenomeno nello Sci di Fondo; rischiando nella semifinale quando aveva perso un bastoncino (E in più gli avevano dato quello errato obbligandolo a una rimonta notevole), in finale ha studiato bene la gara DEMOLENDO il russo Retivykh e il fenomeno Klæbo che oggi è rimasto a guardare il marziano aostano. Dei materiali incredibili hanno fatto una differenza incredibile mescolati alla classe del nostro fuoriclasse delle fiamme oro.

Mancano due gare all’assegnazione della coppa di specialità, con Klæbo che oramai ha già la storia in tasca, ma l’anno prossimo farebbe bene a fare i conti anche con il nostro grande campione. Incredibile Chicco.

IMMENSO.

E’ stato tempo di ripresa per la Coppa del Mondo anche nell’ambito femminile: donne la vittoria è andata alla norvegese Falla che va a precedere il duo della Svezia Nilsson e Falk, con la vincitrice che porta a 28 lunghezze la propria leadership in classifica di specialità proprio davanti alla svedese seconda classificata.

Giornata memorabile  anche per il più grande: Marcel Hirscher simply GOAT.

Greatest Of All Time.

Non ci sono più discussioni che tengano, ammesso che ce ne fossero ancora soprattutto dopo i due ori olimpici conquistati a PyeongChang.

Ma prima di parlare dell’austriaco, due altre notizie importanti per i colori azzurri dello sci: Emanuel Perathoner compie un grandissimo risultato conquistando il terzo posto nella gara di snowboardcross di La Molina. Terzo podio in carriera per il nostro atleta. In campo femminile si segnalano una grandissima gara di Raffaella Brutto che si arrende in finale per una caduta senza alcuna colpa, e il sesto di Sofia Bellinghieri al miglior piazzamento in carriera sino ad oggi. Caduta per Michela Moioli che rimette in discussione l’ambito della coppa del mondo.

Rimanendo ancora in snowboard, ancora un podio azzurro che fa sognare l’Italia in questo weekend bianco post-PyeongChang: nello snowboard categoria PGS grandissimo secondo posto in quel di Kayseri in Turchia per Edwin Coratti che si arrende solo a Baumeister cogliendo il terzo podio di fila (Il quinto stagionale) nella ultime tre gare e il sesto nella carriera del nostro atleta delle fiamme oro.

Tornando allo Sci Alpino e all’attività dei marziani, a Kranjska Gora Marcel Hirscher conferma di essere il più grande sciatore di tutti i tempi non soltanto conquistando la vittoria nel Gigante alla ripresa dalle Olimpiadi, ma portandosi a casa la quinta sfera di cristallo di specialità GS stracciando letteralmente la concorrenza annientando il resto degli avversari che sono Henrik Kristoffersen a preceduto di più di un secondo e mezzo e poi Alexis Pinturault. Altra pagina di storia scritta da questo AUTENTICO fuoriclasse che raggiunge in questo format di gare nell’albo d’oro il suo idolo Ted Ligety.

Nell’ambito femminile, la prima prova post-olimpica in quel di Crans Montana con il programma di Super-G viene vinto dalla splendida atleta del Liechtenstein Tina Weirather che prende il gradino più alto del podio precedendo Anna Veith e Wendy Holdener che si inventa una gara sensazionale e beffa i colori azzurri che vanno fuori dal podio con Federica Brignone quarta ex-aquo con Michelle Gisin. Chiude solo quattordicesima Sofia Goggia che a causa di un solo errore compromette la gara con una specialità che continua ad essere un pò un tabù quest’anno per lei.

Austria e Giappone si rifanno dopo le delusioni olimpiche e, alla ripresa della Coppa del Mondo in Combinata Nordica, si dividono le prime posizioni nel Provisional Competition Round in quel di Lahti: Franz-Josef Rehrl pone in essere il salto top e conclude in prima posizione con 127.0 punti mettendosi dietro i nipponici Akito Watabe con 125.9 punti, e Takehiro Watanabe con 122.3. Migliore degli italiani Alessandro Pittin che chiude 39mo.

Nel salto oggi gare sia al femminile che al maschile: tra le donne nella prima delle due gare recuperate in quel di Rasnov in Romania dopo la sospensione nel mese di dicembre, acuto di Katharina Althaus che precede di pochissimo la campionessa olimpica Maren Lundby. Terza l’altra teutonica Carina Vogt a completare il podio. La gara si è svolta sul NH con un HS fissato a 97 metri, domani si replicherà con lo stesso format. La gara degli uomini, con il TL, fissata per le ore 16:30 italiane.

L’alfiere azzurro sugli sci: Chicco Pellegrino

Alla scoperta del volto dell’Italia vincente

Pellegrino

Serietà, passione, dedizione al proprio lavoro.

Si inizia così quando si parla di Chicco Pellegrino, un ragazzo assolutamente semplice ma ricco di forza che con la sua tenacia ha portato se stesso e i colori azzurri ai livelli più importanti dello Sci di Fondo italiano negli ultimi anni.

Nato ad Aosta, il primo settembre di 27 anni fa, Federico non ha perso tempo a bruciare le tappe e, dopo tanta gavetta, è riuscito ad emergere non soltanto con la sua grande tecnica ma anche con tantissima umiltà andata di pari passo alla consapevolezza della sua forza.

Maestro della tecnica libera, meticolosissimo nella preparazione atletica e tecnica, Pellegrino ha sempre unito quantità e qualità sullo stesso piano che gli hanno permesso di vincere una medaglia olimpica, tre mondiali, una coppa del mondo di specialità nello sprint, e quattro campionati italiani. E’ superfluo anche dire che stiamo parlando di un fuoriclasse. Assoluto. Di quelli che non ti capita ogni giorno di avere in squadra.

Chi vi scrive ha ancora davanti agli occhi quella progressione impressionante a bordo dei suoi mostruosi materiali lo scorso anno anno a Lahti in Finlandia, dove nella gara a sprint del Campionato del Mondo riuscì a battere Sergej Ustiugov conquistando la prima medaglia iridata della sua vita: quella sensazione di fierezza ma anche di supremazia e di voglia di raggiungere il risultato che oserei dire d’altri tempi; di vittorie e di sconfitte ne vediamo innumerevoli ogni giorno, ma questa, probabilmente perché anche rappresentativa dei nostri colori italiani, è come se avesse avuto un sapore diverso…

La diversità spesso la si denota attraverso coloro che imprimono la loro grafia sulle imprese più belle collocandole nel viale del trionfo, e quella di Federico Pellegrino consiste nella voglia di migliorarsi ogni giorno e di voltare, a prescindere che avvenga un fatto positivo o negativo, pagina per scriverne immediatamente una nuova. Era una sensazione che ho sempre avuto ascoltandolo…

Sensazione poi divenuta certezza in quel di PyeongChang dove, al termine della conquista di un argento storico per lui alle Olimpiadi dove si arrese solo ad un inarrivabile Klæbo, fece immediatamente capire di esser pronto per la gara dopo. E’ questa la tempra degli atleti vincenti, e non è da tutti. La si acquisisce giorno dopo giorno, attraverso la cultura del lavoro e attraverso la responsabilità che fai tua dal momento in cui diventi anche un esempio per migliaia di persone che ti guardano e che vorrebbero e vorranno magari, un giorno, essere al tuo posto.

Quando si parla di atleti e di persone grandi ancor prima del mestiere che compiono, è anche facile scadere nelle retorica classica, però alle volte decantarne le lodi ponendo in essere anche sacrosanti arpeggi attraverso essa è cosa buona e giusta, perché se fai al meglio il tuo mestiere e mostri al mondo la tua forza rappresentando allo stesso tempo con umiltà i tuoi colori, la celebrazione è davvero il minimo che tu possa ricevere.

Questione di meritocrazia, questione anche di senso di appartenenza, perché quando vedi le lacrime di gioia di un Pellegrino che porta il tuo sport, la tua bandiera in alto, così in alto da farla sventolare forte lassù dove i venti spazzano con la loro velocità ogni cosa ma non i trionfi, ti rendi conto davvero che da semplici emozioni si ricavano dei momenti immortali che deterrai sempre nel tuo cuore e che porterai con te con estremo orgoglio.

Di Chicco non si può che parlare così, estremamente forte ma anche cristallino e puro oltre che disponibile fuori dalle piste. Il suo sorriso è l’orgoglio di punta del nostro sport italiano, lo spot migliore che si possa mostrare ad un movimento che, con l’auspicio di tutti, possa crescere anno dopo anno anche grazie a gesta come quelle del nostro aostano delle fiamme oro.

Di Campioni, come disse Silvano Gadin in occasione della telecronaca dello sprint Olimpico ce ne sono tanti, ma come Albarello,  Valbusa, e Pellegrino, ce ne stanno davvero pochi.

13 febbraio 2018: il magico giorno dell’Italia a PyeongChang con Arianna e Chicco

Un oro magnifico di Arianna Fontana e un argento sontuoso di Chicco Pellegrino celebrano il tricolore e compiono due imprese dal valore inestimabile

Fontana

A PyongChang oggi si celebra soprattutto un colore: l’azzurro.

Già perché a splendere grazie a due meravigliosi atleti è il nostro colore di punta a dimostrazione che, la forza e la tenacia oltre la cultura del lavoro alla fine pagano sempre.

La sinfonia italiana oggi è iniziata con lo Short-Track femminile dove una sontuosa Arianna Fontana trionfa nella finale dei 500m facendo entrare se stessa e l’Italia nella leggenda. Dopo due batterie mentalmente e tecnicamente impeccabili con la sfortunata altra nostra alteta, Martina Valcepina, eliminata per pochissimi millesimi è toccata ad Arianna cercare di prendere la gloria più importante e fare la voce grossa, e così è stato.

Alla fine a parlare è stato l’ultimo tassello di una carriera semplicemente inarrivabile che adesso è arricchita anche dell’alloro olimpico dopo quello mondiale, europeo, italiano, e militare. Una finale al cardiopalma che è proseguita anche dopo la linea del traguardo dell’ultimo giro con il verdetto dei giudici che squalificano la coreana Choi per scorrettezza che aveva, con la valtellinese, realizzato un arrivo in volata premiando in questo modo per la composizione del restante podio l’olandese Van Kerkhof vincitrice della medaglia d’argento, e Kim Bouti canadese che prende il bronzo.

Una carriera esemplare quella di Arianna Fontana che adesso ha davvero vinto tutto ed indiscutibilmente può sedersi al tavolo delle migliori sportive di sempre regalando al nostro paese dal punto di vista sportivo una indescrivibile emozione che rimarrà ferma nel tempo e nelle emozioni di tutti noi.

La giornata è proseguita anche dopo per l’Italia con estrema soddisfazione, perché nello Sci di Fondo, categoria sprint, un incredibile Chicco Pellegrino Campione del Mondo lo scorso anno a Lahti nella stessa specialità, si è messo in testa riuscendoci di dare spettacolo anche nell’edizione a cinque cerchi conquistando una medaglia d’argento a coronamento di una stagione straordinaria.

Il poliziotto, nonostante una concorrenza a dir poco agguerrita non ha mai abbassato la testa e ha continuato a spingere anche oltre i suoi limiti chinandosi solo a un Klæbo letteralmente illegale che non soltanto vince, ma lancia un serio monito agli avversari avendo l’intenzione nel futuro di scrivere una nuova era in questo sport; ma al di là del forte norvegese Chicco non si è piegato al resto, e come lo scorso anno nella finale mondiale (In quell’occasione di lottava per l’oro con Sergej Ustiugov) battaglia senza esclusioni di colpi con Bolshunov (cui va fatto un grandissimo applauso per aver lottato come un leone), sino al traguardo precedendo di pochi millesimi il russo e facendo esplodere la gioia generale a PyeongChang e nel resto dell’Italia.

Un Campione incredibile e l’esempio più naturale di come il lavoro fatto bene alla fine paghi sempre con sacrifici e forza di volontà nonostante le difficoltà che possono circondarti.

Quella di oggi non è soltanto una grande vittoria azzurra, ma è un segnale a tutto il movimento e a tutti i ragazzi che sognano di diventare come questi atleti un giorno: il futuro passa attraverso essi e le gesta di questi fuoriclasse, siano il volano per far sì che tutto si realizzi con la voglia di fare e di emergere. Sempre e comunque.

Sempre nello Sci di Fondo, tra le donne nello sprint a trionfare è Stina Nilsson: la svedese è la nuova campionessa olimpica di questa categoria concludendo una prova di forza bellissima anche da vedere, che va a prendere il largo nella seconda parte soprattutto della finale, per poi scavare un solco precedendo la Falla per la Norvegia che arpiona la medaglia d’argento, e l’atleta russa Belorukova al termine di una gara condotta con una tempra incredibile da parte della svedese che non lascia spazio alcuno per le repliche delle sue avversarie.

Ma la giornata non è stata solo questa in merito allo Short-Track e allo Sci di Fondo: detto dello Sci Alpino con il grande Marcel Hirscher che ha trionfato nella Combinata Alpina davanti a Pinturault e a Muffat-Jandet, sono state assegnati in totale ben altri 4 titoli in data odierna oltre alle qualificazioni che nelle varie discipline son state effettuate:

Il primo oro della giornata va a una sensazionale Chloe Kim che conferma i favori del pronostico andando a toccare quasi quota 100 nel punteggio dimostrando di essere la numero uno assoluta con lo Snowboard categoria Halfpipe. Argento alla cinese Liu e bronzo all’americana Gold. Una medaglia dal punto di vista generazionale storica perché é stata vinta dalla prima atleta del nuovo millennio a vincere una medaglia olimpica e, nello specifico, in questo contesto quella del valore più ampio. Nella nottata si son svolte anche le qualificazioni nel maschile della stessa categoria Halpipe vinte dall’immenso Shaun White davanti all’australiano James e al giapponese Hirano; sostanzialmente “on fire” tutti i protagonisti degli ultimi X Games che daranno spettacolo nella finale di domani.

Nel Curling oggi è stato tempo di finali nel doppio misto: vittoria nella finalissima del Canada che supera la Svizzera con un punteggio devastante di 10 a 3. Per il nord-americani si tratta del primo titolo olimpico in questa specialità. Gli elvetici si accontentano della piazza numero 2 e della relativa medaglia d’argento. Una partita che prende il sopravvento nel terzo end quando i canadesi decidono di rompere l’equilibrio regnante e di andar via spediti verso il trionfo. Nella finale invece per l’assegnazione del terzo e del quarto posto la medaglia di bronzo va in Russia con gli atleti battenti bandiera neutrale che sconfiggono la Norvegia per 8-4. Da domani scatterà il torneo femminile e quello maschile qui, con la presenza della nostra nazionale azzurra.

Nello Speed Skating sulla distanza dei 1500m maschili nello Speed Skating è ancora una volta un monologo a tinte orange grazie ad una Olanda, ancora una volta, letteralmente straripante: a cogliere l’oro in finale è stato Kjeld Nuis che ha chiuso la frazione finale davanti al compagno di squadra Patrick Roest, staccato di 0″85. Medaglia di bronzo per il sudcoreano Kim Min Seok, il cui ritardo di 0″92. Gara difficile per i nostri colorii; Andrea Giovannini unico italiano in gara, ha concluso al ventisettesimo posto.

Nello Slittino è andata in scena la finale femminile di singolo e, come da pronostico, questa volta niente patatrac sportivi per la Germania stile Felix Loch in quanto Natalie Geisenberger entra nella storia regalando alla Germania una nuova medaglia d’oro che sa di ingresso nella leggenda per l’atleta bavarese. Amministrando il vantaggio nella terza discesa, nella quarta realizza una progressione impressionante sin dallo start trovandosi a suo agio soprattutto nella parte iniziale tecnica che fa denotare la sua superiorità rispetto alle avversarie. Terzo titolo Olimpico per lei dopo 7 Mondiali e 5 Europei. Medaglia d’argento a rafforzare il trionfo teutonico per Dajana Eitberger che si prende una grandissima soddisfazione al suo esordio ai Giochi Olimpici. Alex Gough per il Canada prende un’ottima medaglia di bronzo che rompe l’equilibrio tedesco precedendo l’altra tedesca Huefner che conclude al quarto posto. Grande risultato per la Germania che vince con oggi nello slittino ben 11 titoli olimpici dal 1964 sulle 15 edizioni olimpiche fatte sino ad oggi. Voetter, per l’Italia, chiude al decimo posto.

Infine menzione per i due match di Hockey femminile con i gironi che danno già i primi verdetti: USA e Canada volano in semifinale dopo aver battuto oggi rispettivamente la Finlandia per 4 a 1 e gli atleti russi per 5-0. Una debacle soprattutto per la squadra OAR che non realizza nemmeno una rete all’attivo. Domani capiremo chi saranno le altre sfidanti nei match tra Svezia – Svizzera, e Corea – Giappone.