A Sölden l’urlo è sempre del gigante Marco

Author: Manuellopez.ch – This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.

“E’ prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni.” (Friedrich Nietzsche)

Dopo l’annullamento nella giornata di ieri nella gara femminile del gigante femminile a causa della condizioni meno, oggi gara regolare in sede di svolgimento tra gli uomini che hanno effettuato la prova di slalom gigante a Sölden dando il via alla Coppa del Mondo di sci alpino 2022/23, e non si è fatto attendere l’acuto firmato Marco Odermatt , che riprende da dove aveva terminato ossia alzando le braccia verso il cielo in segno di gloria, e si va a prendere la vittoria anticipando sul podio Kranjec e Kristoffersen andando a dominare l’apertura di questa stagione agonistica invernale; una prova solidissima sin dal principio che ha portato l’atleta battente bandiera elvetica a prendersi il successo numero 12 della carriera nel massimo circuito intercontinentale, il 30mo podio, nonché l’ottavo in gigante attraverso questo fantastico back-to-back considerando che anche l’anno passato aveva vinto la gara d’apertura sempre qui sul Rettenbach.

La forza del grande campione la vedi soprattutto nelle difficoltà come quelle patite dal detentore della sfera generale il quale, nonostante un’incertezza poco prima dell’entrata sul muro con scarse condizioni di visibilità in quella zona in seconda manche, reagisce da fuoriclasse puro e riesce a tirare fuori una prestazione assolutamente di grandiosa dimensione andando ad incrementare e a rischiare ogni cosa facendo fare agli sci delle magie meravigliose anche quando la superficie non era ottimale. Odermatt dominatore assoluto ancora una volta che precede sul podio Kranjec che sale di una posizione rispetto alla mattinata, finendo secondo staccato di 69 centesimi, mentre va a completare il podio e una bella rimonta con gli sci firmati Hirscher, Henrik Kristoffersen a 95; Braathen che qui aveva vinto due anni fa chiude quarto perdendo due caselle, e poi Windingstad quinto che rimonta ben 7 posizioni con una grande prova quindi della nazionale norvegese.

Nella prima manche era stato lo stesso Odermatt a fare da padrone sebbene i distacchi erano stati veramente minimi, con l’elvetico che era andato a precedere in sede di classifica il norvegese Lucas Braathen staccato di 41 centesimi e lo sloveno Zan Kranjec a 69.

Giornata abbastanza amare per la spedizione azzurra il cui unico presente nella seconda manche è stato il nostro Giovanni Borsotti che finisce alla casella numero 28 a 2.22 dal posto 22 della prima parte di gara, con una seconda manche ricca purtroppo di errori , due in particolare, dove si è inclinato un pò troppo nei lati di destra andando a compromettere la sua prestazione ma figlia dei rischi e del coraggio di rimontare; circa gli altri, il nostro Luca De Aliprandini va out in prima fase, e gli altri non sono riusciti a qualificarsi con Dominik Paris che ha chiuso con il posto numero 36 staccato di 2″96 e via via gli altri Filippo Dalla Vite a 3″01, Simon Maurberger a 3″04, Giovanni Franzoni a 3″44, Riccardo Tonetti a 3″54, Alex Hofer a 3″59, ed infine Hannes Zingerle a 3″61. Siamo solo all’inizio ma è indubbio che ci sarà ancora molto, molto da fare per la nostra nazionale

L’appuntamento con la Coppa del Mondo di sci alpino, con la cancellazioni come detto ieri delle due discese libere 29 e del 30 di questo mese a Zermatt, riprenderà sempre nella stessa località elvetica con lo stesso format di gara doppio previsto per il 5 e per il 6 novembre anche se, considerando la situazione, il condizionale dovremo apporlo in via del tutto obbligatoria; gli uomini ritorneranno ad ogni modo in occasione del parallelo di Lech/Zūrs previsto per il 12 di novembre, salvo eventuali recuperi che verranno comunicati ad ogni modo nel corso delle prossime settimane.

A Sölden il primo protagonista è il meteo: cancellata la prova di gigante femminile; vanno ko anche le discese a Zermatt

Martin Page disse: ““la pioggia cade come ci si innamora: per disattendere le aspettative.”; è stato il meteo il grande protagonista di oggi sulla pista austriaca: il tempo in quel di Sölden rende impossibile lo svolgimento della gara inaugurale sul Rettenbach, e di conseguenza viene cancellata la prova femminile di slalom gigante che, di fatto, avrebbe aperto la stagione 2022/23 della Coppa del Mondo di sci alpino.

Inizialmente è stato fatto un tentativo rinviando di qualche ora l’inizio delle operazioni auspicando un miglioramento che poi, alla fine, non vi è stato e che di fatto ha fatto scattare il semaforo rosso sul cancellato di partenza. Tanta delusione tra pubblico, atleti, e addetti ai lavori ma il tempo è il giudice sovrano all’interno delle competizioni invernali e non si può proporre appello in condizioni simili con pioggia battente ed alte temperature.

Condizioni meteo che hanno coinvolto non solo Sölden, ma anche altre tappe andando a rivoluzionare di fatto il calendario di questo inizio di stagione: definitivamente annullate anche le due discese libere maschili previste a Zermatt nelle giornate del 29 e del 30 di questo mese dove i disperati tentativi di innevare la parte finale del tracciato sono stati totalmente vani circa il disputare le prime prove veloci della stagione per le ragazze. Una situazione davvero preoccupante dove il cambiamento climatico ancora la fa da padrone e dove bisognerebbe porre un attento monito per intervenire definitivamente sulla salvaguardia del nostro pianeta invece di porre in essere facili ed irritanti ironie.

Per la quarta volta quindi non parte lo slalom gigante femminile a Sölden dopo il precedente annullamento avvenuto nel 2006 e la non disputa delle gare nel 1994, nel 1997, e nel 1999, svanendo anche l’opportunità per Shiffrin di fare un back-to-back per la prima volta nella storia del personale albo d’oro di questa gara dove, tra le ragazze come abbiamo detto in un articolo qualche giorno fa, nessuna è riuscita mai a piazzare due vittorie di fila.

Da vedere adesso i recuperi dove si abbozza già l’ipotesi Killington ma ancora ovviamente niente di certo, intanto domani la situazione meteo dovrebbe essere in miglioramento; filtra infatti un cauto ottimismo per il regolare svolgimento e l’inizio delle competizioni considerando che vi sarà (Sarebbe…) l’appuntamento con la gara maschile di gigante, con la prima manche alle ore 10 e la seconda alle ore 13.

Arrivano i convocati azzurri per Sölden: tutto pronto per il gigante

Meno a due al semaforo verde per l’edizione 2022/23 dello sci alpino con la gara inaugurale femminile di Coppa del Mondo a Sölden sul Rettenbach; nella giornata di ieri sono arrivate le convocazioni azzurre per la gara maschile del gigante che si disputerà nella giornata di domenica.

.Il direttore tecnico Massimo Carca ha convocato nove atleti che saranno protagonisti nella gara tecnica inaugurale, ed essi sono Giovanni Borsotti, Luca De Aliprandini, Filippo Della Vite, Giovanni Franzoni, Alex Hofer, Simon Maurberger, Dominik Paris, Riccardo Tonetti e Hannes Zingerle.

La storia azzurra, e non solo, di Sölden al maschile

Author: Ulflufl – This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported2.5 Generic2.0 Generic and 1.0 Generic license.

Mentre la volta scorsa abbiamo approfondito quella che è la relazione florida del Rettenbach con le nostre sciatrici azzurre nel corso di tutti questi anni dove il ghiacciaio di Sölden ospita la gara d’apertura della Coppa del Mondo di sci alpino, quando oramai mancano 2 settimane scarse al semaforo verde di questa nuova edizione del circuito intercontinentale, oggi tratteremo quella che è il rapporto tra questa pista e i nostri atleti.

Al pari delle ragazze, l’anno di esordio di Sölden nel circuito risale alla stagione 1994/95 dove il primo acuto all’interno del gigante austriaco avvenne per mano di Franck Piccard che con un acuto centrò il successo scrivendo il suo nome nell’albo d’oro interno di quesa gara, dove il transalpino concluse la gara sul gradino più alto del podio finendo davanti davanti allo svedese Nyberg e al norvegese leggendario Kjetil André Aamodt.

Sul Rettenbach a differenza delle ragazze, si limitano soltanto a due le apparizioni tricolore sul podio e queste sono avvenute oramai tanti anni fa e precisamente nel 2005 dove il grande Max Blardone si arrese solo al grande Bode Miller che realizzò un back-to-back bissando la vittoria dell’anno precedente, in un podio poi completato al terzo posto dal finnico Kalle Palander; il secondo podio, sempre in piazza d’onore, arrivò poi nel 2013 dove Manfred Moelgg si dovette arrendere a un altro statunitense, Ted Ligety, autentico eroe su questa pista che vinse davanti al nostro azzurro e a un giovane Marcel Hirscher.

Dicevamo di Ligety perché è lui lo sciatore con più vittorie qui, ben quattro di cui tre di fila tra il 2012 e il 2014, mentre l’ultima è datata 2016; un Ligety che sfiorò la vittoria per altre 3 volte quando finì secondo nel 2008 alle spalle di Svindal, terzo nel 2009 preceduto dagli elvetici Albrecht e Cuche, nel 2010 quando si arrese di nuovo allo stesso Cuche. Qui la gara non si svolse per ben tre volte nel 2011, 2018, e 2019 mentre lo scorso anno l’acuto portò la firma del futuro campione Marco Odermatt che condusse la gara sino in fondo davanti all’outsider di giornata Roland Leitinger e davanti a San Krenjec.

La storia di Sölden al femminile in salsa azzurra

Source: Ladies Giant Slalom – This file is licensed under the Creative Commons Attribution 2.0 Generic license.

Oramai ci siamo, il conto alla rovescia è scattato, ed è tempo di pensare quindi all’avvio della stagione agonistica di sci alpino che vedrà il semaforo verde con la Coppa del Mondo di sci alpino sabato 23 ottobre con la doppia manche di slalom gigante femminile a Sölden sul ghiacciaio del Rettenbach, mentre gli uomini debutteranno il giorno dopo sempre nello stesso format di gara.

Dopo tante notizie in merito alla preparazione delle atlete e degli atleti in questi mesi tra Europa e Sud America, si inizia finalmente ad entrare nel vivo della competizione con il mondo del circo bianco che mette finalmente i motori che contano in moto affinché si possa costituire una nuova ed avvincente pagina di storia dello sport invernale in quella che è una delle discipline più importanti del suo novero.

Analizzando e cominciando ad entrare nell’ottica della gara austriaca, oggi ci concentriamo su un paio di curiosità che avvolgono la storia di Sölden al femminile che dal 1993 fa da cornice apripista al circuito intercontinentale della Coppa del Mondo; innanzitutto la particolarità che risalta all’occhio è che delle sin qui 25 edizioni (Tranne quella del 2006 non disputatasi) dalla prima del 1993/94 conquistata dalla padrona di casa Anita Watcher, ogni anno abbiamo assistito ad una vincitrice differente con nessuna atleta che è riuscita in grado di porre in essere un back-to-back, mentre il record di vittorie è stabilito da Tina Maze, regina autentica qui nel 2002 a pari merito con Flemmen e Hosp, nel 2006 e nel 2013, mentre si fermano a due Lara Gut-Behrami nel 2014 e nel 2017, e Mikaela Shiffrin precisamente lo scorso anno e nel 2015 a pari merito con Anna Veith; entrambe quest’anno avranno la possibilità di eguagliare la fuoriclasse slovena.

L’Italia ha avuto tantissime soddisfazioni in apertura di stagione e qui, la prima centrare per i nostri colori il podio per la prima volta è stata Deborah Compagnoni nell’edizione 1996/97 nella gara vinta dalla tedesca Seizinger, una Compagnoni che metteva in risalto le sue qualità anche l’anno successivo chiudendo terza alle spalle di Flemmen e Meissnitzer.

Detto di Deborah, però è stata Denise Karbon a centrare per la prima volta il successo nel 2008 quando precedette una delle favorite, la statunitense Julia Mancuso finita al secondo posto, con un podio poi completato dall’austriaca Zetter; una Karbon che dimostrò di sentirsi a suo agio sul Rettenbach centrando il terzo posto due stagioni dopo nel 2010 nella gara vinta dall’atleta finnica Poutianen, mentre l’anno dopo nel 2011 fu Manuela Mölgg che completò il podio dove il gradino più alto fu centrato da Rebensburg. La seconda vittoria azzurra qui si raggiunse nel 2016 dove Federica Brignone mise in fila le avversarie a partire da Mikaela Shiffrin e Tina Weirather mettendo in mostra tutto il suo talento e la sua incredibile voglia di vincere.

Un’Italia caparbia, sempre pronta a fare la voce grossa ancora per due anni dopo la vittoria di Fede, con due podi di fila nel 2017 e 2018 rispettivamente con Marta Bassino e ancora Manuela Mölgg che hanno chiuso terze nelle gare dominate da Gut-Behrami e Rebensburg, mentre ne 2019 Brignone conquistò il secondo posto arrendendosi solo alla regina del gigante, la transalpina Tessa Worley.

Storie di podi e di enormi soddisfazioni per un gruppo azzurro femminile sempre vincente, dove la gemma più preziosa sul Rettenbach il 17 ottobre del 2020 con la doppietta favolosa targata Bassino che, vincendo, succede a Karbon e Brignone nel personale albo d’oro tricolore di Sölden e la nostra Federica al secondo posto che incantano di magia e di classe la località austriaca per un podio completato da Petra Vlhová.

Un’Italia che quindi raccoglie 3 allori più 3 secondi posti, più 5 terzi per un totale di 11 piazzamenti sul difficile gigante del Rettenbach che mette timore a tutte le atlete considerando che la prima gara è sempre un lotteria difficile da pronosticare, ma che trova l’Italia sempre preparata e sul pezzo con l’auspicio che, fra qualche settimana, possa l’inno azzurro o quantomeno la bandiera come piazzamento a far da cornice principale su questa magica pista biancorossa.