Alina Zagitova: alla scoperta dalla nuova Regina del pattinaggio

A nemmeno 16 anni compiuti alle ultime Olimpiadi già è avvenuta la definitiva consacrazione

Zagitova

Che la Russia ci sappia in fatto di pattinaggio di figura, questa è storia abbastanza nota.

Tuttavia, al di là delle certezze, ci sono spesso dei casi altamente notevoli che  non smettono di stupire solo per il fatto di alzare sempre più l’asticella nonostante la giovane età.

Ci sono delle atlete che a 15 anni sembrano in gara addirittura da una vita evidenziando un talento che nemmeno una veterana: il caso più recente, indubbiamente, è quello di Alina Zagitova.

Alina Zagitova nasce ad Iževsk, non molto lontano dai monti Urali in quel della Russia precisamente nella circondario federale del Volga, il 18 maggio del 2002. Svariati mesi fa non avevamo finito di elogiare Evgenjia Medvedeva che è arrivata questa giovanissima atleta che ha fatto prepotentemente irruzione sul palcoscenico internazionale del pattinaggio di figura sfoderando tutta la sua forza e tutto il suo talento. Un autentico uragano che ha spazzato via tutta la concorrenza senza fare prigionieri, lanciando un serio monito agli avversari nell’immediato futuro.

Il suo stile, è semplicemente PERFETTO. Chi legge può pensare che il tutto possa essere strano in quanto fino “all’altro ieri” abbiamo elogiato quasi con gli stessi termini un’altra atleta, e ora magari si è cambiata opinione… No che non si è cambiata opinione, ma in tempi come questi sembra che le migliorie avvengano tutte in rapida successione una dopo l’altra, atleta dopo atleta, talento dopo talento, e chi viene dopo incredibilmente pone un livello ancora più elevato laddove avevamo pensato di aver raggiunto il massimo.

Un pò come nel rally degli anni 80, o nella F1 del nuovo millennio, dove si pensava di aver raggiunto il limite e poi attraverso studi e lavoro si scopriva incredibilmente la possibilità di varcare soglie ancora più distanti. Ed è questo che sta accadendo attualmente nel pattinaggio su figura.

Quando si vede all’opera Zagitova si ha la sensazione di aver di fronte una farfalla luminosa che vola elegantemente e sinuosamente volteggiando sull’aria per poi atterrare con grazia sui suoi petali che, nel nostro caso, sono le piste ghiacciate più prestigiose del mondo dove sta raccogliendo i giusti tributi ai suoi meriti e alla sua professionalità. La sua eleganza è fuori discussione, e il suo stile è talmente sublime che ha messo d’accordo tutti, addetti ai lavori ed avversari.

La domanda sorge spontanea: come fa un’atleta così giovane ad arrivare già subito così in alto? Di certo il pattinaggio su figura è uno sport molto precoce, questo si sa, ma spesso quando madre natura ti dà un talento incredibile, bruciare ancor di più le tappe risulta la cosa più semplice del mondo da porre in essere.

Alina ha esordito nel circuito internazionale nemmeno due anni fa, nell’agosto del 2016 in occasione della tappa francese del Grand Prix Junior in quel di Saint-Gervais-les-Bains classificandosi in prima posizione precedendo la Sakamoto realizzando il secondo miglior punteggio di sempre in questo contesto di gara con 194.37 punti. Una stagione andata in crescendo che le permise di portarsi a casa anche la medaglia d’argento ai campionati nazionali russi arrendendosi soltanto alla Medvedeva.

Il 2017 però fu l’anno che la mostrò al mondo in attesa dei XXIII Giochi Olimpici di PyeongChang terminati qualche settimana fa: il mondo cominciò a conoscerla definitivamente grazie alla vittoria alla prima partecipazione al Grand Prix senior arpionando l’oro nella finale con 223.30 punti. Un biglietto da visita decisamente pesante considerando che a dicembre alla seconda partecipazione ai campionati russi vince il titolo aggiungendo l’oro all’argento conquistato come detto l’anno precedente, e grazie a tutto ciò la Zagitova ha avuto il pass per la partecipazione agli Europei agevolmente portati a casa attraverso anche il miglior punteggio personale.

Se a 15 anni ti presenti alle tue prime Olimpiadi Invernali con nel CV inseriti freschi freschi il titolo europeo, quello del grand prix, e quello russo, allora non metti soltanto pressione alle tue avversarie, ma cominci a renderti conto che hai tutte le carte in regola per concretizzare qualcosa di straordinario; qualcosa che può andare al di là delle tue più rosee previsioni.

E così è stato, perché Zagitova non ha soltanto dato continuità ai suoi risultati, ma ha creduto fortemente nei suoi mezzi e nel suo talento tanto che a PyeongChang dopo aver vinto l’argento nella gara a squadra, si è consacrata la nuova campionessa olimpica nel pattinaggio di figura andando ad affiancare al sontuoso oro anche il record mondiale nel programma corto con 82.92 punti migliorando il’81.61 fatto registrare da Medvedeva (Medaglia d’argento) quello stesso giorno. Come ciliegina sulla torta si è presa anche la prima posizione nel programma libero.

Incredibile la concretezza e il feeling di quest’atleta con gli appuntamenti finali. Di certo lei e la Medvedeva, detentrice attualmente del record nel punteggio totale e nel programma libera, daranno vita nel prossimo futuro a un dualismo incredibile senza esclusioni di colpi sfortunatamente non a partire dai venturi Campionati del Mondo dal 21 al 25 marzo 2018 nella nostra Milano a causa del forfait della 18enne moscovita campionessa uscente a causa di un problema al piede destro. Un Mondiale che, salvo sconvolgimenti imponderabili ad oggi dell’ultim’ora, dovrebbe consegnare l’iride all’attuale campionessa olimpica la quale, nella sua già prestigiosa bacheca, avrebbe da conquistare soltanto il Torneo dei Quattro Continenti. La sensazione è che ci sarà tutto il tempo del mondo per arrivare anche ad esso.

In definitiva non possiamo far altro che inchinarci davanti all’ennesima perla presentataci dalla scuola russa consapevoli, che, di sicuro non sarà di certo l’ultima in quanto, già siamo atterrati in un’altra dimensione: Alexandra Trusova ,ancora nemmeno 14 anni compiuti ha già scritto una infinita pagina di storia nel pattinaggio di figura divenendo la prima pattinatrice ad aver realizzato correttamente un quadruplo toeloop atterrando su due salti quadrupli nel l programma libero dei Mondiali Juniores realizzati in Bulgaria, a Sofia chiudendo il programma lungo a 153.49 punti.

Se queste sono le premesse, allora possiamo metterci davvero comodi in modo tale da goderci una nuova egemonia da parte di questo paese che anno dopo anno non fa altro che sfornare nuovi talenti da esibire al mondo come delle gemme dell’infinito lucenti più che mai dinnanzi allo spettacolo del mondo.

Antidoping: il Tas di Losanna scagiona 28 atleti russi

Restituite anche le medaglie di Sochi

Antidoping: insufficienza di prove per 28 atleti russi.

Con questa pronuncia il TAS di Losanna ha riabilitato la posizione degli stessi che erano stati squalificati dalla commissione disciplinare del CIO per violazione del codice antidoping.

In codesta maniera sono state restituite anche 9 medaglie olimpiche conquistate durante lo svolgimento degli ultimi Giochi Olimpici effettuati in quel di Sochi nel 2014. Occorre precisare che lo stesso Tribunale Arbitrale dello Sport ha voluto fermamente sottolineare che il suo giudizio è volta a riguardare vicissitudini prettamente di caratura personale e non un sistema di natura statale.

Gli stessi atleti, però non figurano nonostante gli auspici del Cremlino alla spedizione di PyeongChang che vedrà il suo start il 9 di questo mese ergo, nella composizione numerica e nominativa degli atleti in partenza (Ricordiamo che gli atleti russi ammessi andranno a gareggiare sotto bandiera naturale) ai Giochi Olimpici che stanno per avvenire.

Per quanto concerne il resto dei ricorsi, rimangono 11 squalifiche pronunciate precedentemente (Le discipline coinvolte sono bob, sci di fondo, ed hockey su ghiaccio) mentre sono in attesa di giudizio 3 biathlete con conseguente decisione sull’assegnazione per le medaglie d’argento in quel dello sprint e della staffetta.

Comincia quindi a delinearsi maggiormente (E a diradarsi) dopo mesi di polemiche ed accuse una delle vicende più incredibili della storia dello sport sempre, se di sport ancora con tutti questi polveroni, si possa ancora parlare.