La gigantessa del gigante: Federica prende per mano l’Italia dello sport

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Che Federica Brignone sia una delle atlete principali della storia non soltanto delle discipline invernali italiani ma di TUTTA la storia dello sport del “belpaese”, è una delle ovvietà cui si potrebbe tranquillamente fare a meno anche di sottolineare, ma siccome la sua capacità di stupire e l’audacia che possiede nel proprio animo di andare sempre oltre i propri limiti sono due fattori attuali e determinati, beh, non possiamo esimerci dell’inchinarci dinnanzi a cotanta grandezza e grazia nella sala più splendente dello sport.

La trasferta canadese con questi due giganti messi a segno con una forza e una bellezza disarmante, ci lascia una in eredità una Federica non soltanto dalla forma generale grandiosa, ma anche la consapevolezza di essere sempre di fronte ad una atleta straordinaria che va al di là dello spazio e del tempo.

Si, e non è certamente una esagerazione perché mettere in fila per due giorni consecutivi avversarie del calibro di Lara Gut-Behrami che ha acceso la stagione in una maniera più luminosa che mai, e Mikaela Shiffrin la cui denominazione anagrafica non necessita di ulteriori spiegazioni, la dice abbondantemente lunga sulla caratura della nostra atleta, unica nella nostra storia a vincere nel 2020 la sfera di cristallo generale, che anche quest’anno si è preparata al meglio per dare battaglia alle sue avversarie rispondendo presente all’appello della lista delle vincenti.

Due giorni, due giganti, due vittorie da parte della gigantesca valdostana che ha impresso in ogni manche un ritmo insostenibile alle avversarie, sapendo soffrire anche nei momenti più difficili del tracciato nordamericano trasformando tali ostacoli in fieri alleati sino alla linea del traguardo che si è tradotta per lei in luce verde cui ha aggiunto il rosso e il bianco del nostro tricolore sfoggiato sul gradino di più alto del podio.

In una stagione sin qui, soprattutto per gli uomini, costellata da cancellazioni e rinvii, brilla quindi la stella di Federica, veterana azzurra ma dalla freschezza di sempre che ci ha già affermato che per la caccia grossa c’è ancora e sempre lei, in una stagione certamente ancora lunga e complessa, ma dal sapore come sempre dolce mediante la sua classe e la sua infinita forza.

Feller sugli scudi davanti al pubblico di casa

Author: Krzysztof Golik

Prima gara stagionale maschile, prima prova tecnica, e primo acuto firmato Manuel Feller il quale, davanti al pubblico di casa di Gurgl manda in visibilio la platea con una tripletta biancorossa completata da Marco Schwarz e Michael Matt che completano un podio incredibile tra i paletti stretti.

In una giornata di ieri dello sci alpino che ha salutato definitivamente le speranze per lo speed opening anche al femminile in quel di Cervinia, le luci della ribalta si sono spostate tutte sullo slalom speciale maschile dove un Feller semplicemente perfetto è stato in grado di prevalere sul resto della truppa a partire dai suoi colleghi.

Il buon Feller va a trionfare facendo segnare il tempo complessivo in 1’47”23 precedendo Schwarz di 23 centesimi e Matt di 1”05. Per lui si tratta del terzo successo nel massimo circuito intercontinentale.

Feller è e sarà sempre così, un leader vero delle corse: quando si parla di questo autentico talento austriaco, la maggior parte della critica afferma che lo stesso dovrebbe cambiare tecnica di sciata per attuarne una più controllata e meno irruenta in modo da portare maggiori risultati a casa; a nostro modo di vedere le cose, il tutto sarebbe un errore in quanto si modificherebbe quello che e il talento aggressivo puro del buon Manuel che andrebbe a trasformarlo in uno degli atleti che in consuetudine andiamo ad osservare; no, Manuel Feller è un lottatore purosangue, è un autentico amante della disciplina, e quello è il suo mondo per rispettarla e divertirsi.

A Levi sale in cattedra Petra Vlhová

Author: Krzysztof Golik

Petra Vlhová. Fortissimamente, meravigliosamente, Petra Vlhová. Basterebbero il suo nome e il suo cognome per spiegare oggi la gara di slalom speciale a Levi, la prima stagionale tra i paletti stretti dopo l’avvio di stagione due settimane fa ma in gigante a Sölden; mentre la gara maschile in Cervinia viene cancellata causa bufera, in Finlandia la slovacca torna al successo e lo fa con una gara sontuosa sia in prima che in seconda frazione, disegnando sci e portandosi a casa una vittoria in assoluta dispersione rispetto alle avversarie.

Ha lasciato solo le briciole alle avversarie la 28enne campionessa olimpica uscente in questo segmento di gara, scesa sin dalla mattinata con assoluta tranquillità e determinazione riuscendo nel suo intento di salire sul gradino più alto del podio facendolo con una performance di livello assoluto e lanciando il guanto di sfida alle sue avversarie le quali, oggi, potevano fare davvero poco in terra lappone.

Detto di Petra, si piazza nella casella d’onore un’altrettanto strepitosa Lena Duerr: la teutonica alla fine è staccata si di 1.41 da un’aliena slovacca, ma non meno splendida è stata la sua gara che chiude seconda, mentre al terzo posto si piazza Katharina Liensberger, finalmente nelle posizioni che contano dopo un’ultima stagione assolutamente da dimenticare, staccata di 1.55. Chiude ai piedi del podio una ancora non perfetta Mikaela Shiffrin che accusa un gap di 1.70 dalla sua rivale, ancora alla ricerca della miglior condizione fisica nonostante la seconda manche fosse stata disegnata dalla sua nuova allenatrice; chiude le prime 5 Sara Hector staccata addirittura di 2.60 tanto per mettere in evidenza cosa ha fatto oggi la vincitrice.

Capitolo azzurre: diciassettesima Martina Peterlini, che torna in zona punti dopo il sedicesimo posto conquistato sempre qui a Levi nel 2021, ventiseiesima Lara Della Mea. Domani, stessi orari con prima manche alle 10 e seconda alle 13 per il secondo round in slalom gigante per le ragazze, mentre dita incrociate per gli uomini a Cervinia dove si spera di correre almeno una discesa libera, ma visto il meteo le speranze sono appese ad un lumicino.

L’essenza della regalità: il muro di Marta a Sölden

Author: Krzysztof Golik

Il weekend appena passato ci ha lasciato, come scritto ieri, una prestazione sontuosa di Lara Gut-Behrami che ha messo in onda una vittoria bellissima seguita a ruota da Federica Brignone staccata di soli due centesimi, e poi una ritrovata Petra Vlhova; anyway, c’è un momento che ci piace condividere e che, senza che nessuna si senta esclusa, si può catalogare come il “The Moment” di questo avvio di stagione a Sölden, sul Rettenbach, nel gigante femminile: il muro interpretato da Marta Bassino, nella seconda manche.

Marta, neo atleta dell’anno FISI, in questi anni ci ha abituato a delle prestazioni assolutamente sublimi attraverso la sua grande, grandissima classe unita alla sua tecnica sempre sopraffina che ad una prima occhiata sembra esser leggera come una piuma ma che in realtà sprigiona sulla neve un profondo mare di cavalli e di emozioni, centimetro dopo centimetro, con una esplosività degna di un vulcano in piena eruzione: e questa caratteristica l’abbiamo notata nella mattinata di sabato quando ha interpretato la parte centrale della pista austriaca nella più pura della forma in merito al concetto di determinazione.

Ciò che ha mostrato la campionessa di Borgo S. Dalmazzo è stato un qualcosa di assolutamente straordinario: la nostra piuma d’acciaio ha mostrato grandissima stabilità intrerpretando un muro da paura rifilando mezzo secondo all’allora seduta sul leader corner Valerie Grenier facendo sprigionare fuoco sul ghiaccio e mordendo la pista come solo una vera fuoriclasse, quale lei è, sa fare. Vederla scendere in quel modo libera da ogni cosa è stata una sensazione bellissima, ed è stato così per il semplice fatto che si aveva davanti al proprio sguardo il gesto tecnico più puro per una atleta, ossia quello di avere la completa padronanza della situazione e la certezza di poter fare quel che si voleva, divertendosi e allo stesso tempo aver la concentrazione di far per bene il proprio mestiere. Poi peccato certamente per la parta finale dove è mancata un pò di velocità, ma se questo è il trailer della stagione dell’atleta piemontese beh, signore e signori, mettiamoci belli comodi perché lo spettacolo è soltanto all’inizio.

Stendhal disse che “la bellezza non è che una promessa di felicità”, e il tutto ci sembra meravigliosamente attuale quando parliamo di una ragazza sempre con il sorriso stampato il viso, assolutamente contagioso, che fa e farà sognare ogni volta che metterà gli scarponi e gli sci ai piedi: Marta Bassino.

Sölden: l’avvio è tutto firmato Gut-Behrami con una grande Federica Brignone: tutto rinviato per gli uomini

Author: Krzysztof Golik

Si è alzato in questo weekend il sipario della Coppa del Mondo di sci alpino numero 58 edizione 2023/24 e già, da subito, il livello tecnico ha dimostrato di essere altissimo a livello femminile con una battaglia senza esclusioni di colpi che funge come da antipasto per una gustosa stagione che si prospetta davvero entusiasmante.

Se il meteo ci ha privato della magia di Marco Odermatt nel gigante maschile (La cancellazione della gara ci lascia dei notevoli spunti di interesse per ciò che già aveva fatto pardon dipinto l’elvetico nella prima manche), in quello femminile abbiamo avuto la prova di forza di una strepitosa Lara Gut-Behrami che si presenta ai nastri di partenza con una forma assolutamente eccezionale dettando il ritmo nella seconda manche assieme ad un’altrettanto brillante Federica Brignone: la differenza tra le due? Soltanto due centesimi.

Questione di millimetri insomma ha privato alla nostra “tigre” di esordire con la vittoria sul Rettenbach, millimetri che possono al massimo lasciare un leggero amaro in bocca ma che in prospettiva mettono la nostra Federica, per l’ennesima volta, nella schiera delle pole delle atlete che possono giocarsela fino alla fine. Ma la prestazione, soprattutto nella seconda manche della campionessa elvetica è stata davvero di una pregevolezza assoluta, scendendo precisa senza alcun tipo di sbavatura e tenendo botta in un muro che Marta Bassino aveva compiuto sontuosamente. Solidissima Lara che inizia alla grande sprigionando una sicurezza da paura.

Fede già dalla prima manche aveva messo in evidenza tutto il suo repertorio di classe dettando legge e mandando un chiaro monito a tutte le sue avversarie che anche quest’anno dovranno vedersela con lei, unica atleta nella storia della nazionale azzurra femminile a portare a casa la generale 4 anni fa. Sul podio sale anche Petra Vlhova in cerca di riscatto in questa nuova stagione agonistica e poi via via le altre con Shiffrin ancora non in brillanti condizioni che chiude ben lontana dal podio, alla casella numero sei staccato di quasi un secondo e mezzo dalla vetta elvetica.

Un’Italia che lavora bene anche con Marta Bassino che passa dalla settima alla quinta posizione con una seconda manche, come detto sopra nella parte centrale del ripido, assolutamente di regale memoria: un’aggressività senza precedenti unita alla sua enorme classe ci aveva fatto sperare in un podio che purtroppo non è poi arrivato a causa probabilmente di una parte finale non identica al muro, ma che lascia delle ottime sensazioni per le prossime gare: bene anche Sofia Goggia che torna a punti in slalom gigante dal 2021 nonostante l’inconveniente, anche abbastanza imbarazzante per quanto concerne la federazione, di essersi trovata davanti un addetto alla pista mentre lei stava effettuando la sua gara in sede di prima manche: Sofi sempre caparbia e coriacea chiude uasi due anni dopo Lienz (28 dicembre 2021). Dopo l’incidente della prima manche, quando ha dovuto tornare in partenza perché durante la gara c’era ancora un addetto in pista, pone una seconda non molto veloce all’avvio e scivolosa sul muro chiudendo 16ma a quasi 3 secondi da Gut-Behrami.

Si alza quindi a metà lo spettacolo della Coppa del Mondo che saluta Sölden e l’Austria e che la prossima volta vedrà lo spettacolo far capolino a Levi, in Finlandia sulla mitica Black per quanto riguarda le ragazze per un doppio slalom, mentre gli uomini andranno a Zermatt sulla Gran Becca per una doppia sessione di discesa libera: entrambi l’11 e il 12 di novembre.

News clamorosa da Sölden: Lucas Braathen dice addio all’agonismo

Autore: Krzysztof Golik

La Coppa del Mondo di sci alpino 2023/24 non è ancora iniziata (Start domani col gigante femminile alle ore 10 con la prima manche e alle 13 per la seconda, meteo permettendo), che dal ritiro austriaco di Sölden viene fuori una notizia bomba che ha del clamoroso: il vincitore uscente della Coppa del Mondo di slalom va in conferenza stampa e annuncia il suo ritiro dall’attività agonistica apprendendo gli scarponi al chiodo a soli 23 anni.

Il movente è prettamente nato dallo scontro che sussiste da un pò di tempo tra alcuni atleti (non solo dello sci alpino ma anche nordico) norvegesi e la loro federazione per questioni di carattere commerciale, dove quest’ultima è legata ad un brand fisso mentre i primi preferirebbero rimanere liberi nell’esercitare le proprie linee di merchandising con marchi scelti in via personale.

Queste le sue parole: Per poter continuare a sciare con questo sistema, non devo solo mettere da parte i miei sogni. Devo mettere da parte anche la mia gioia. Non sono disposto a farlo… Detto questo, sono felice di annunciare che nel luogo in cui ho vinto la mia prima gara di Coppa del Mondo, mi ritirerò. Ho finito. Non mi arrendo per protesta. Non ho la pretesa di essere vendicativo. Vivo secondo il motto che dovrei fare sempre ciò che mi rende più felice. Penso che il sistema che abbiamo oggi sia contro la legge e non funziona più.

Lo sci alpino perde così uno dei suoi talenti più cristallini a causa di avvenimenti burocratici che, di fatto fanno, alla fine con tanto logoramento, scavare un solco insormontabile tra gli atleti e la loro passione privandoli di quest’ultima e annullando l’amore che si prova attraverso un risultato sportivo. Braathen sin qui aveva conquistato la summenzionata coppa di specialità tra i paletti stretti con un totale di 5 vittorie (La cui prima proprio a Sölden nel 2020) in Coppa del Mondo su 12 podi.

Di certo, oggi, è un giorno abbastanza triste dove molti avranno modo di riflettere. Si spera.

Anche perché, così, certamente non vince nessuno.

Sölden: verso l’avvio della Coppa del Mondo di sci alpino

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Dopo tanti articoli su preparazioni, trasferte, attese e quant’altro finalmente siamo giunti all’epilogo della pre-season e ci aggiungiamo in questo weekend che verrà a celebrare finalmente l’avvio della nuova stagione di Coppa del Mondo di sci alpino che vedrà segnare il semaforo verde sabato alle ore 10:00 con lo start della prima manche dello slalom gigante femminile sul ghiacciaio del Rettenbach.

Tutto sembra essere pronto per l’avvio di questa nuova stagione considerando che già qualche giorno fa la FIS ha dato il suo assenso dopo l’ispezione della pista che già da tanti anni fa segnare l’avvio delle competizioni agonistiche alpine.

Sölden, guide turistiche alla mano, è un comune situato nel distretto di Imst, in Tirolo, precisamente nella valle laterale dell’Inn, ed è il comune più esteso dell’Austria con i suoi 466,78 km² a ben 1 368m sul livello del mare; ma ciò che maggiormente ci interessa per ovvi motivi sportivi, è il Rettenbach, ossia il ghiacciaio cui vedremo finalmente aprirsi i cancelletti di partenza per l’inizio delle battaglie sulla neve. Numeri importanti qui che prevedono una partenza a 3.040m s.l.m., un arrivo a 2.670m s.l.m., e un dislivello di circa 370m con un ripido abbastanza impegnativo e un terreno spesso scivoloso che non perdona neanche un minimo errore a testimonianza che questi sono tracciati particolarmente mirati ad atleti professionistici con una preparazione adeguata.

Come da tradizione la Rettenbach, poggiata proprio sul ghiacciaio che porta lo stesso nome, apre sin dalla stagione 1993/94 le gare della competizione intercontinentale di Coppa del Mondo di sci alpino; ultimamente, però, impervie condizioni climatiche hanno negli ultimi anni sconvolto di netto il programma con annullamenti di gara e spostamenti decisi di orario soprattutto per quanto concerne gli uomini, anche se lo scorso anno tutto è andato bene e le gare si son disputate regolarmente; lo scorso anno a prendersi il gradino più alto del podio è stato Odermatt davanti a Kranjec e Kristoffersen, mentre le ragazze hanno dovuto dare forfait per la gara che non si è disputata.

Quindi l’appuntamento per Sölden è previsto questo weekend, con i due giganti in programma per sabato 28 con la gara femminile (Prima manche ore 10, seconda ore 13, salvo sconvolgimenti di programma), e domenica 29 con l’esordio maschile (con gli stessi orari delle ragazze), tutto in diretta su Raisport ed Eurosport.

Sci alpino: la squadra maschile corre verso l’esordio di Soelden

Soelden è praticamente dietro l’angolo, e con l’esordio fra due settimane in Coppa del Mondo oramai ci siamo in direzione allenamenti e preparazioni per le atlete e gli italiani: dalla giornata di domenica scorsa e sino a giorno 20 a Pitztal, il direttore tecnico Massimo Carca ha convocato Filippo Della Vite, Giovanni Franzoni, Hannes Zingerle, Luca De Aliprandini e Giovanni Borsotti, insieme ai tecnici Peter Fill e Davide Marchetti. Sempre a nella località austriaca presenzieranno gli slalomisti Alex Vinatzer, Matteo Canins, Tobias Kastlunger, Simon MAurberger, Stefano Gross, Giuliano Razzoli e Corrado Barbera con gli allenatori Simone Del Dio, Stefano Costazza e Ivan Imberti.

Capitolo velocità: dalla giornata di ieri e sino a venerdì, Mattia Casse, Nicolò Molteni, Florian Schieder, Benjamin Alliod, Pietro Zazzi, Guglielmo Bosca e Christof Innerhofer, in compagnia dei tecnici Lorenzo Galli, Patrick Staudacher e Christian Corradino sono stati convocati dal D.T. Massimo Carca al Passo dello Stelvio; invece saranno sempre a Pitzal da oggi sino sempre a venerdì Asja Zenere ed Elisa Platino del team di gigante femminile di Coppa del mondo con gli allenatori Roberto Lorenzi, Thierry Marguerettaz e Paolo Bianchetti.

Il gruppo osservati maschile e femminile della velocità è invece impegnato a Saas Fee in Svizzera da ieri sino dal 16 al 20 ottobre con Sofia Amigoni, Camilla Vanni, Niciole Ploner, Giulia Casetta, Rita Granruaz, Eleonora Zanetti, Matteo Franzoso, Alberto Cludani, Leonardo Clivio, Gabriel Masneri, Nicolò Nosenzo, Lorenzo Magoni, Filippo Sambugari, Glauco Antonioli, Pietro Broglio, Marco De Zanna, Luca Ruffinoni, seguiti dagli allenatori Paolo Deflorian, Paolo Boldrini, Massimiliano Toniut, Luca Alasonatti, Ruggero Barbera, Mauro Baldo, Michelangelo Tentori e Andre Grange.

Wendy Holdener: la forza del successo

Author: Krzysztof Golik

Tra i tanti spunti di interesse in merito alla sezione femminile di sci alpino in vista dell’avvio stagionale previsto per fine mese a Sölden (Situazione (dramma)climatica permettendo…, la figura di Wendy Holdener è una di quelle di cui si ha sempre il piacere di parlare e di approfondire.

Outsider per eccellenza, la forte elvetica ha sempre dimostrato di potersela giocare ad armi pari anno dopo anno al di là di un livello che col tempo è andato in ascesa in maniera inesorabile, non mollando mai e rimanendo agganciata ad un treno di atlete top che va sempre più veloce e, dove, è riuscita a migliorare anche le sue caratteristiche.

In questo treno lei ci è salita sopra e ha dimostrato a tutti di poterci viaggiare non soltanto ponendo in essere il suo sci meraviglioso degno di una business class, ma altresì imprimendo a ogni pista la sua incommensurabile grinta che l’ha spinta sempre al di là dell’ostacolo e che la fa affacciare alla nuova stagione sempre con positività e grande entusiasmo.

La campionessa di Unteriberg, riparte da una stagione scorsa per lei che ha significato molto avendo conquistato l’argento ai Campionati del Mondo di Méribel chiudendo al secondo posto nella classifica di specialità tra i paletti stretti inchinandosi solo ad una maestosa ed inarrivabile Shiffrin, facendo segnare due vittorie: il 27 novembre a Killington, e l’11 dicembre al Sestriere entrambe in slalom speciale. Una atleta sempre sul pezzo che ha raccolto paradossalmente poco considerando il suo talento e una dedizione totale alla passione più grande della sua vita.

Ciò che emoziona, ogni volta, di Holdener è la sua capacità di leggere la gara sin dal suo principio sprigionando quel fuoco dentro che divampa e che si ammira già nei suoi occhi che mai possono essere celati da una maschera da sci. Forza, capacità, e caparbietà. Solo tre degli “ingredienti” che han fatto di lei una formula magica vincente.

La stagione è prossima all’apertura, e Wendy anche quest’anno sarà lì al cancelletto di partenza emozionandoci ancora con la sua classe e arricchendo ancora una volta, la Coppa del Mondo, di uno dei calibri più prestigiosi sul pianeta sport

Tra Peer e Saas Fee, azzurri al lavoro in vista dell’esordio di domenica 29 ottobre a Sölden in Coppa del Mondo

Si avvicina l’esordio in Coppa del Mondo per tutte le atlete e gli atleti delle nazionali di sci alpino: con il sempre più vicino oramai semaforo verde del circuito intercontinentale con la tappa di Sölden sabato 28 per le ragazze e domenica 29 per i ragazzi, entrano nella fase decisiva le sessioni di allenamento per tutte/i e, quindi, anche per le nazionali azzurre.

Per il team di gigante maschile, il direttore tecnico Max Carca ha convocato, per la sciata prevista sul ghiacciaio elvetico di Saas Fee da oggi sino a sabato, Filippo Della Vite, Giovanni Franzoni, Luca De Aliprandini, Giovanni Borsotti Hannes Zingerle, e anche Dominik Paris.

A Peer, invece, sempre da oggi ma fino a venerdì, il d.t. ha convocato per la trasferta belga sette atleti specialisti di slalom, ossia Corrado Barbera, Matteo Canins, Stefano Gross, Tobias Kastlunger, Simon Maurberger, Giuliano Razzoli e Alex Vinatzer.