Simone Origone è sempre più la leggenda dello sci di velocità: 11ma Coppa del Mondo portata a casa

Sci velocità

Come spesso ed estremamente molto volentieri abbiamo parlato in questo blog di sci di velocità come uno sport meraviglioso ed unico che ha dato tanto lustro al nostro tricolore e che dovrebbe avere molto, tanto, tantissimo più risalto, anche questa volta lo facciamo molto volentieri con la notizia più bella che da trasmettere: Simone Origone pone in essere una pazzesca doppietta affianco l’oro iridato anche la Coppa del Mondo.

Un dominio assoluto della sua prova che gli è valso il gradino più alto del podio numero 43 della sua carriera nel circuito internazionale totalizzando una misura di 183.40 km/h nella gara disputatasi in terra d’Andorra a Gran Valira, portandosi a casa la sfera di cristallo numero 11 della sua inarrivabile carriera che, nello scaffale targato 2019, va ad affiancare il sontuoso sesto titolo mondiale preso ai Campionati Iridati disputati in quel di Vars qualche settimana addietro; si tratta della sesta doppietta per il fuoriclasse azzurro, una roba da insegnare nelle accademie universitarie e da raccontare ai nipoti.

Le soddisfazioni nello sci di velocità non si fermano qui grazie anche alla vittoria di Valentina Greggio che nonostante non si sia confermata al vertice della classifica generale dopo tre annate a vantaggio di Britta Backlund, porta in terra piemontese la seconda vittoria stagionale totalizzando una misura di 178,92 km/h e lasciando grandi speranze per la prossima stagione che vedrà la nostra fuoriclasse a caccia di nuovi successi certi che, quest’annata un pò sfortunata, per lei sarà stata soltanto di passaggio.

Tra le certezze più importanti quindi non si può che abbracciare per l’ennesima volta questo meraviglioso sport che rende fiero e orgoglioso nella sua interezza l’intero movimento sportivo generale italiano.

L’anno che verrà in cerca di solide conferme azzurre: lo Sci di Velocità

Nell’anno dei mondiali, nello sci di velocità l’Italia a caccia di conferme solidissime

Valentina Greggio

Tra i tanti sport che questo blog dall’inizio della sua giovane “vita” ha trattato c’è, e lo ricordiamo sempre con immenso grande piacere, lo sci di velocità.

Con l’andare del tempo la sua popolarità nel nostro territorio nazionale è cresciuta a dismisura anche perché esso rappresenta una vera e propria fucina di trionfi per l’aspetto sportivo nel nostro paese.

Tra le donne, Valentina Greggio ha conquistato la bellezza di 3 titoli mondiali e 5 Coppe del Mondo (1 in SDH il resto in S1) tra il 2013 e il 2018, invece tra gli uomini troviamo invece i leggendari fratelli Origone che rappresentano il vero e proprio gotha della specialità con Simone, campione in carica in Cdm con 5 titoli iridati e 10 coppe del mondo più un argento mondiale e ben tre record del mondo di fila, ed Ivan con un Mondiale e 2 sfere di cristallo.

Senza dimenticare altresì che il record del mondo è detenuto in entrambe categorie all’Italia con la Greggio ed Ivan Origone. Dello ski speed ne abbiamo già trattato in passato all’interno di questo portale e sottolineamo ancora che a svolgerlo sono dei veri e propri eroi sportivi, ragazzi con del fegato incredibile che vanno a sfidare ogni muro della rapidità andando a scendere nel tempio della velocità a più di 250 km/h con l’ausilio di tute specifiche e sci.

Tecnica, coraggio, e tenacia. In Italia bisogna soltanto togliersi il cappello davanti a questi atleti e fare un plauso alla nostra scuola che attraverso seria dedizione condita da passione ed estrema ed estesa serietà, ha portato in alto i nostri colori credendo oramai da anni in un progetto di incredibile fattura che meriterebbe ben altra considerazione mediatica visto e considerato, anche, che in questa sede si sta disquisendo di uno degli sport più vincenti della storia.

Cosa aspettarci dal nuovo anno? Beh innanzitutto ci saranno i nuovi Campionati del Mondo in quel di Vars nel 2019 oltre alla normale edizione della Coppa del Mondo, ed è lecito immaginare che i nostri campionissimi fra poco (Considerando che lo sci di velocità, in ottica calendario, è l’ultima disciplina invernale a partire) cominceranno la preparazione per cercare di scrivere ancora un altro incredibile capitolo della storia sportiva tricolore.

Abbiamo i due vincitori dell’ultima edizione della Cdm, i due detentori del primato mondiale della velocità, con al Greggio anche in possesso del titolo iridato S1 conquistato nell’ultima edizione a Idre: la concorrenza non mancherà considerando che atleti della caratura di Clelia Martinez, Manuel Kramer, Bastien Montes, tanto per fare tre nomi avranno una fame di vittoria e una voglia di riscatto notevole dall’ultima stagione… Ma noi partiamo però dalle certezze che han preso residenza dal punto più alto del mondo e che, sicuramente, ci faranno divertire non poco considerando il loro spessore sportivo e umano che imprimono in ogni centimetro percorso sulla pista.

I WANT YOU! Gli sport che potrebbero essere inseriti nelle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

Le Olimpiadi di PyeongChang ce le siamo lasciati alle spalle poco meno di due mesi fa, ma come spirito e prospettiva a cinque cerchi impongono lo sguardo verso la prossima edizione invernale è fondamentale già da adesso.

Curling

Pechino 2022 sarà un passaggio notevolmente fondamentale per lo sviluppo e la promozione degli sport invernali, ed è per questo che la domanda che più si sussegue tra gli appassionati è ovviamente quella inerente SE ed eventualmente QUALI discipline il CIO spalancherà le porte per introdurle all’interno dei Giochi in quel del territorio cinese.

Le voci sono sempre più ricorrenti, e i vertici olimpici sono a lavoro per capire quali di queste possa soddisfare i criteri in modo tale da arricchire sempre di più il carnet dei cinque cerchi con sfondo innevato.

Innanzitutto la questione primaria riguarda la parificazione sessuale di tutti gli sport coinvolti, ergo l’obiettivo in primis sarà aprire l’unica disciplina sino ad adesso al maschile, la Combinata Nordica, anche alle donne in modo tale da avere un equilibrio perfetto in tutte le discipline inserite nel programma e in questo senso le indicazioni sono parecchio confortanti.

Tra gli sport che potrebbero essere inseriti vi è senza dubbio lo Sci Alpinismo che in questo momento sta vivendo un forte sviluppo soprattutto negli ultimi due anni con una popolarità notevole visto che, anche al di fuori degli ambiti alpini, sta raccogliendo un grande successo soprattutto tra i più giovani visto che si pratica attraverso scalate fuoripista in salita e in discesa parecchio emozionanti, e che quindi potrebbe essere un serio candidato all’ingresso olimpico.

Un’altra possibilità riguarderebbe lo Slittino Naturale,  con svolgimento su piste innevate che andrebbe ad affiancare quello classico in quel caso in quel del budello (Con il rischio di inserire però due attività “specchio”), oppure ancora il Bandy.

Il bandy è uno sport molto simile all’hockey che venne proposto a scopo dimostrativo solamente nelle lontane Olimpiadi del 1952 in quel di Oslo in Norvegia: nel bando ogni match viene giocato da due squadre di undici atleti su un terreno ghiacciato delle dimensioni di un campo di calcio. Scopo del gioco è realizzare i relativi punti lanciando una palla con la relativa mazza la cui quest’ultima è in mano a tutti gli atleti in azione tranne il portiere il quale ne è sprovvisto e blocca la palla con l’ausilio delle mani. Di sicuro appassionerebbe non poco.

Suggestiva invece l’idea di poter aprire i Giochi all’Arrampicata su Ghiaccio: questo è uno sport seriamente impegnativo che si pratica arrampicandosi con l’uso dei relativi materiali, sulle formazioni ghiacciate in alta montagna o sulle cascate di ghiaccio in versante medio. L’uso di piccozze, ramponi, e soprattutto viti permetterebbero lo svolgimento del tutto con le relative misure di sicurezza.

Infine si menziona anche il Polo che segnerebbe una vera e propria svolta all’interno del settore olimpico invernale con l’apertura degli sport equestri nel mondo agonistico ghiacciato.

Dal canto nostro, al di là di tutte queste ipotesi, la cosa che auspicheremmo maggiormente anche senza nessun velo di ipocrisia considerando che l’Italia in merito svolge una parte da leone visti i titoli di Valentina Greggio e i fratelli Origone, sarebbe un inserimento dello Sci di Velocità: al di là dell’aspetto patriottico si andrebbe ad arricchire i Giochi a cinque cerchi di uno sport basato sulla velocità e sull’aerodinamica che ultimamente oltre a crescere di intensità ha aumentato anche la sua spettacolarità anche grazie ad atleti incredibili che sfidano i limiti spingendosi anche oltre essi: un riconoscimento olimpico sarebbe la ciliegina sulla torta per essi che tanto stanno dando a questo movimento attraverso enormi sacrifici e una cultura del lavoro che va oltre ogni aspettativa facendo sviluppare, appunto, la F1 sulle nevi.

Di certo ci sarà ancora molto da attendere, ma la sensazione è che con l’andare del tempo i Giochi Invernali attrarranno sempre più appassionati anche grazie al tempo che farà denotare aperture importanti e sviluppo di sport già in essere arricchendo un carnet che già oggi regala notevoli emozioni e pagine di storia indelebili.

Il cielo è azzurro a Grand Valira: Simone Origone suona la decima sinfonia di Coppa

Con un quinto posto il nostro azzurro entra nella leggenda e vince la decima sfera di cristallo. Incredibile doppietta stagionale che fa il paio con quella di Valentina Greggio tra le donne

Origone

Il sogno è diventato realtà, e porta i colori azzurri.

A Gran Valira, a sostegno di una stagione a dir poco meravigliosa, l’Italia centra un bis storico e affianca alla splendida Coppa del Mondo di Sci di Velocità centrata qualche settimana fa tra le donne da Valentina Greggio, anche quella degli uomini con la decima sinfonia suonata in carriera da Simone Origone che si porta a casa la sfera di cristallo.

A sostegno della grandissima vittoria centrata ieri in gara1, il nostro atleta ha gestito delle condizioni altamente difficili dal punto di vista climatico e chiude in quinta posizione facendo registrare la misura di 183,98 km/h sufficiente a chiudere il discorso generale. Il suo inseguitore diretto, l’austriaco Manuel Kramer conclude nono con 181,94 km. La vittoria è andata allo svizzero May con la velocità di 185,68 km/h che precede i francesi Billy e Montes.

Settimo un ottimo Ivan Origone con 182,02 km, undicesimo Emilio Giacomelli con la velocità di 180 km/h.

Tra le donne Valentina Greggio ha dovuto ripetere la sua discesa visto che nel primo tentativo la misura non è stata registrata e, anche a causa di condizioni climatiche parecchio complicate chiude terza con 179,23 km /h con la vittoria che è andata alla francese Celia Martinez che ha preceduto la svedese Britta Backlund. Si interrompe quindi per la nostra campionessa la striscia di vittorie ma continua la sua fantastica presenza sul podio.

Si conclude al meglio una stagione memorabile per il nostro Sci di Velocità che dà lustro al nostro sport italiano con un’altra stagione di enormi successi. L’appuntamento sarà per l’anno prossimo con i nostri azzurri che, siam certi, saranno ancora protagonisti.

Un grande applauso da parte di tutti che ci togliamo volentieri il cappello e ci inchiniamo davanti a questi fuoriclasse della velocità assoluta.

Sci di Velocità: a Gran Valira la Coppa del Mondo nel segno dell’Italia

Importantissima vittoria di Simone Origone tra gli uomini in ottica classifica generale: tra le donne vittoria a Valentina Greggio

Speed Ski

E’ ancora grande Italia sulle nevi della Gran Valira per quanto riguarda l’ambito azzurro nello Sci di Velocità.

Nel weekend conclusivo che assegnerà ai campioni le sfere di cristallo (Tra le donne già acquisito il trionfo di Valentina Greggio), tra gli uomini in gara1 vittoria di piramidale importanza per Simone Origone che mette in fila tutti i suoi rivali e con la misura di 192.56 km/h vince una gara che alla luce del quinto posto del suo rivale diretto, l’austriaco Manuel Kramer (190.97 km/h), lo porta sensibilmente più vicino alla vittoria finale che si tradurrebbe in una leggendaria decima Coppa del Mondo. Origone precede nel podio il francese Billy Simon e suo fratello Ivan che arpiona un ottimo terzo posto. Domani si concluderà la stagione con le gare2 dove all’attuale leader della classifica basterà anche un quinto posto indipendentemente dal risultato di Kramer.

Circa gli altri italiani, si classifica ottavo Emilio Giacomelli che fa registrare la misura di 190.15 km/h, mentre chiude ventottesimo Antonio Renaldo con   182.05 km/h.

Tra le donne le condizioni climatiche avverse (Forte vento) hanno impedito lo svolgimento della gara, per cui si è ritenuto opportuno tenere conto dei risultati realizzati giovedì dove in prima posizione si è classificata la nostra Valentina Greggio con la misura di 181,75 km/h che precede sul podio la svedese Britta Backlund (178,83 km/h) e la francese Celia Martinez (178,44 km/h). Così facendo la nostra splendida campionessa piemontese allunga la sua incredibile striscia di vittorie consecutive portando il ruolino a 26.

L’appuntamento per le gare2 è previsto per la giornata di domani (Salvo annullamenti causa forte vento come si è visto oggi) con la gara decisiva soprattutto tra gli uomini che, come detto, delimiterà la classifica finale con forti auspici come detto per quanto concerne i colori azzurri.

2018, l’anno d’oro dell’Italia negli sport invernali: Greggio e Goggia in auge su tutti

Alla scoperta della stagione degli azzurri nei vari circuiti di Coppa del Mondo

Goggia

Nell’articolo di ieri abbiamo disquisito di quanto sia stata intensa, in senso generale, la stagione agonistica sulle nevi nei vari circuiti di Coppa del Mondo in questo 2018.

Ci eravamo lasciati con la promessa di parlare degli azzurri evidenziando quelli che sono stati i risultati che hanno contraddistinto la maggior parte delle discipline e, si può dire tranquillamente, che i risultati sono stati altamente confortanti: siamo a ben otto sfere di cristallo già portate a casa con la possibilità (Come fra poco vedremo) di incrementare ancora il bottino.

Menzione immediata per la donna più veloce del pianeta nonché una delle migliori sciatrici di sempre che dà, al nostro paese, un grande lustro sportivo e non soltanto: si sta parlando ovviamente della meravigliosa Valentina Greggio che proprio nel weekend appena terminato a portato a casa, sulle nevi svedesi,  la quarta Coppa del Mondo di Sci di Velocità di fila proseguendo in un filotto incredibile di vittorie consecutive portando il livello al numero 25 e creando un vero e proprio solco con tutto il resto delle avversarie creando una progressione impressionante in termini tecnici e di risultati che ha fatto sognare tutti gli appassionati della velocità più pura; Greggio sempre più nel mito che si avvicina sempre più ai risultati delle grandi del passati che portano i nomi e i cognomi Tracie Sachs e Sanna Tidstrand, le uniche a vincere 5 sfere di cristallo in questo sport; sfere di cristallo che potrebbero aumentare per l’Italia con l’opportunità, da parte di Simone Origone, di conquistarne un’altra cercando di battere Manuel Kramer, suo rivale austriaco, in una fantastica battaglia che al momento vede i due atleti parificati in classifica a due gare dal termine della stagione; l’appuntamento sarà il 6 e il 7 aprile in quel di Grandvalira in Romania per capire l’epilogo.

Detto dello Sci di Velocità, i riflettori li puntiamo su Sofia Goggia e lo Sci Alpino: l’aver vinto la medaglia olimpica in discesa libera è stato un momento altamente importante per lei e per lo sport italiano conquistando un risultato aspettato da lungo tempo che ha dato delle certezze importanti, ma la nostra fuoriclasse della velocità alpina non si è fermata qua e, in un testa a testa incredibile nella finale di Åre, pur classificandosi seconda nella decisiva prova di discesa alle spalle di Lindsey Vonn è riuscita a prevalere sulla statunitense portandosi a casa la prima coppa di specialità della sua carriera suggellando così una stagione incredibile e sicuramente indimenticabile che ha segnato una tappa del suo percorso di crescita il quale, siam certi, sia ancora all’inizio e che la porterà lontano. Un talento straordinario coadiuvato anche da una splendida Federica Brignone che l’Italia probabilmente non vedeva nella sua essenza più profonda da tanto, troppo tempo. Sofia ha regalato all’Italia la Coppa del Mondo di discesa libera dall’ultima portata a casa da Isolde Kostner ben 16 primavere fa nel 2002.

Sci Alpino che ha visto l’affermazione anche l’acuto di Peter Fill: in una stagione purtroppo avara di soddisfazioni per gli uomini sia in campo tecnico che in campo veloce a parte la splendida vittoria di Dominik Paris a Bormio sulla Stelvio e , il nostro atleta atleta di Bressanone dopo due sfere di cristallo di fila nei scorsi due anni in discesa libera quest’anno ha vinto quella di combinata alpina grazie ai piazzamenti nelle due gare previste (Secondo posto a Bormio, terzo a Wengen). Di certo una piccola luce all’interno di un movimento che, siamo certi, si aspettava molto più e che farà sicuramente meglio nella stagione che verrà viste le potenzialità che detiene nelle sue ampie faretre.

Italia che ha visto la sua stagione crescere di livello in maniera prepotente e decisiva nello snowboard attraverso una tripletta di valore incredibile: a Michela Moioli spetta naturalmente la copertina d’oro per l’Italia in questo sport; in categoria cross ha fatto la voce più grossa possibile ripercorrendo le stesse orme di Goggia in quel dell’Alpino: medaglia olimpica del metallo più pregiato e coppa del mondo di specialità. La ventiduenne bergamasca ha saputo rialzarsi al meglio dopo l’infortunio di Sochi nel 2014 e si è presa con estrema determinazione tutto ciò che il fato aveva momentaneamente sottratto al suo infinito talento. Snowboardcross che ha arricchito in ambito azzurro il suo bottino grazie alla coppia composta da Emanuel Perathoner ed Omar Visintin i quali, nella specialità a coppie maschile, han portato a casa la Coppa del Mondo attraverso uno score che parla di due vittorie ed a ottimi piazzamenti. Piazzamenti che han fatto bene anche a Roland Fischnaller che a 37 anni ha completato l’opera conquistando la sfera di cristallo in modalità PSL numero 3 della sua grande carriera trionfando nell’ultima gara in scena a Winteberg prevalendo proprio al termine della stagione sul russo Loginov. L’ennesima dimostrazione che, spesso, la carta di identità rivela dei numeri in eccesso solo nelle biografie e non nelle piste in un periodo in cui il talento sta anche allungandosi dal punto di vista anagrafico facendo rimanere intatti i risultati di valore.

Altri successi li abbiamo raccolti nel Biathlon: avevamo lasciato la nostra staffetta mista in un risultato prestigiosissimo sul palcoscenico olimpico nella conquista di una storica medaglia di bronzo per l’Italia, oggi invece la ritroviamo sul gradino più alto del podio ma con gli stessi soggetti in Coppa del Mondo: Dorothea Wierer, Lisa Vittozzi, Dominik Windisch e Lukas Hofer han portato i nostri colori alla vittoria per la prima volta nella storia in questo format di gara a Kontiolahti dove la nostra truppa azzurra ha realizzato una gara leggendaria che entra di diritto nella storia del Biathlon a conferma di come il nostro movimento sia in crescita. Un grandissimo Hofer nella parte finale ha fatto la differenza arrivando davanti all’Ucraina e alla Norvegia che con il terzo posto di Tarej Boe compromette la conquista della sfera di cristallo.

E come non menzionare infine anche la nostra Francesca Lollobrigida nello speed skating che classificandosi al terzo posto nella MS di Minsk, ha portato a casa la seconda sfera di cristallo della sua carriera dopo il trionfo datato 2014. Una soddisfazione enorme per la fuoriclasse di Frascati che pone in essere una splendida doppietta dopo l’oro europeo arrivato quest’anno in quel di Kolomna.

Una menzione d’obbligo va anche al nostro Chicco Pellegrino: non avrà vinto sfere di cristallo overall o di specialità il nostro campione del mondo e vice campione olimpico valdostano, ed oggettivamente contro un Klæbo in queste condizioni era un “tantino” difficile, ma è stato tenace ed ha tenuto duro sino al termine della stagione risultando l’unico in grado di mettere in seria difficoltà nelle gare sprint il fuoriclasse norvegese: Chicco ha dimostrando sia in ottica olimpica che in quella di coppa di potersela giocare al meglio delle sue possibilità e le vittorie ottenute a Dresda e a Lahti dove nemmeno Klæbo è riuscito a tener botta all’atleta delle fiamme oro, lasciano sperare davvero in positivo per la stagione che verrà. Chicco è cresciuto tantissimo dai mondiali dello scorso anno, e senza dubbio, ha tutte le carte in regola per continuare a recitare una parte da protagonista nel fondo a 360°.

L’Italia quindi mette agli archivi una stagione sin qui positiva: con tante luci e qualche ombra ma con la consapevolezza di avere dei margini di miglioramento notevolissimi. Margini già visti in quel di PyeongChang che han messo in risalto delle qualità notevoli da parte dei nostri azzurri che, aspettando la conclusione definitiva delle gare, in ambito invernale han detenuto un bottino notevole in fatto di vittorie, piazzamenti, e sfere di cristallo.

L’auspicio è che possano migliorare questi risultati attraverso anche un maggiore impegno che il nostro stato può dare in sede di supporto ai nostri atleti e agli addetti ai lavori per migliorare sensibilmente il tutto e dare una marcia in più ad essi mettendo a disposizione ancora più mezzi e strutture per far esprimere al meglio il loro talento, la loro audacia, e il loro spirito di sacrificio.

L’Italia c’è più che mai.

Alla scoperta dei limiti sulle nevi: lo Sci di Velocità

“Il Chilometro Lanciato” è la Formula 1 degli Sci, uno sport che ha dato e sta dando tanto lustro all’Italia con Vale Greggio e i fratelli Origone

Speed Ski

Quando molti utilizzano il sostantivo “velocità” associato al mondo dello sport, il facile riferimento che comunemente si attua è quello con la Formula 1.

Quando si parla di Formula 1, chi vi scrive non può che associare tale sport alla figura immortale di Ayrton Senna.

Ayrton Senna, si sa, fu più di un pilota perché oltre alle prodezze in pista ha saputo essere un punto di riferimento eccezionale fuori per tutti grazie alla sua immensa classe e il suo infinito stile che travalicò asfalti accarezzando sino ad oggi i pensieri di chi è rimasto affascinato alla sua figura; un giorno il pilota brasiliano, tra i tanti meravigliosi aforismi che ci ha lasciato in eredità e che consiglio di leggere, disse che:

“Ognuno è veloce, in certi momento. Bisogna essere un campione per essere veloce sempre.”

Analizzando questa splendida frase, il tema principale che si scorge è la costanza. Attraverso essa si possono ottenere risultati in rapida successione e arrivare in vette difficilmente raggiungibili con l’ordinario. Certo, è difficile mantenere costante una velocità, ma c’è uno sport dove tutto questo è possibile…

Dove la velocità non è soltanto la base per l’ordinario, ma anche l’elemento chiave per lo straordinario che ti consente di andare non soltanto al di là di una graduatoria, non soltanto al di là di obiettivi prefissati, ma di consegnarti anche nella leggenda schizzando nel mito: stiamo parlando dello Sci di Velocità noto anche come Chilometro Lanciato o, in una etimologia più moderna, Speed Ski.

Lo Sci di Velocità consiste nello scendere da un pendio in forte inclinazione in modo tale da arpionare in gara quella che è la massima velocità che viene rilevata nel punto più basso della pista.

Tale sport nacque Svizzera negli anni 30′ dove il primo nome celebre corrispondente allo stesso è quello di Leo Gasperl, uno sciatore alpino austriaco che stabilito il primo record ufficiale facendo segnare una velocità pari a 136 km/h. Da lì scoccò una scintilla che avvicinò parecchi atleti a questa specialità portando molti alla ricerca del record, un record poi passato nelle mani del nostro leggendario Zeno Colò che dopo il secondo conflitto bellico nel 1947 si prese il record arrivando a 159,292 km/h aggiungendo un altro lustro alla sua prestigiosa bacheca.

Nel tempo gli stili sono mutati e le tecnologie han dato una mano sempre più accentrata per spingersi oltre grazie a materiali sempre più performanti che han fatto il paio con il talento degli atleti, e i record passarono di mano in mano anche ancora azzurre soprattutto con Alessandro Casse che ne stabilì ben due a distanza di due soli anni, ma dopo svariate primavere un vero punto di svolta si ebbe nel 1978 quando a Portillo in Cile, Steve Mc Kinney andò a superare il muro dei 200 km/h facendo segnare la velocità di 200,22 km/h.

Con estremo rammarico bisogna affermare che, almeno per adesso, lo Sci di Velocità non è uno sport olimpico sebbene nel 1992 ai Giochi di Albertville fu presente a scopo puramente dimostrativo e i risultati furono pure notevolissimi considerando che in quel del maschile con il francese Michael Prufer, e in quel del femminile con la finnica Tarja Mulari in entrambi i casi si stabilirono anche i nuovi record mondiali. Decisamente un vero peccato privare la gente di questo grande spettacolo e soprattutto fior fior di atleti alla possibilità di una sacrosanta consacrazione olimpica.

Un’altra tappa importante fu il 2002 quando la FIS istituì la Coppa del Mondo di Sci di Velocità dove la vittoria andò per la prima volta all’elvetico May tra gli uomini e alla francese Dobouchet fra le donne.

Nel contesto di Coppa, occorre distingue due categorie: qui si assegnano i titoli suddivisi nelle categorie Speed Downhill (SDH o S2 dove non vengono più assegnati punti e sfere di cristallo per la Coppa del Mondo) dove si gareggia con la tuta da sci alpino, e Speed One (S1) dove invece vengono utilizzati i materiali specifici per lo sci di velocità, unica categoria tra l’altro dove si gareggia anche in ottica del Campionato del Mondo.

Al giorno d’oggi la scelta dei materiali è a dir poco fondamentale in questa epoca: basti pensare che le tute e i caschi di S1 vengono realizzate attraverso un lavoro e uno studio minuzioso di anni attraverso test specifici effettuati nelle gallerie del vento in modo tale da assicurare agli atleti la miglior prestazione per cercare di migliorare sempre di più i loro limiti di gara.

Le competizioni di coppa si effettuano su una base di tre giorni più dove non possono essere eseguite più di tre discese denominate “runs” al giorno per ogni atleta e, ogni qualvolta che viene superato o parificato un record mondiale, la gara si interrompe alla chiusura della run in cui si è effettuato il tutto.

Uno sport tanto bello quanto affascinante, ma soprattutto in un’ottica prettamente egoistica ricca di soddisfazioni per i nostri colori azzurri. Già in questo spazio abbiamo parlato dei successi che continua a deliziarci dal 2015 la nostra Valentina Greggio tra le donne tra record del mondo, titoli mondiali e Coppe del Mondo, mentre tra gli uomini cosa dire dei fratelli Origone? Di Simone che per tre volte abbassò il record del mondo e che ha portato a casa 6 medaglie mondiali tra cui 5 d’oro e 9 Coppe del Mondo relegandolo nella leggenda più totale come uno dei migliori sciatori di tutti i tempi, di Ivan attuale detentore del record di velocità con 254,958 km/h, più un titolo mondiale e due sfere di cristallo.

Lo Sci di Velocità è la disciplina bianca PIU’ VINCENTE degli ultimi anni. Dei risultati sensazionali frutto del talento e della serietà dei nostri atleti che hanno riscritto, stanno scrivendo, e son certo riscriveranno ancora immense pagine della loro specialità e dello sport in generale. Numeri, fatti, che non possono in alcun modo essere messi in discussione alcuna.

https://www.youtube.com/watch?v=QEFwouJsUNk

Degli atleti incredibili preparati nel dettaglio che da anni si dedicano anima e corpo nello sviluppo e anche nella promozione di questo sport, dando lustro al nostro paese e che meriterebbero senz’altro maggior visibilità visto l’impegno e i risultati che danno ogni volta sempre di più.

Immaginate di essere sganciati su dal pendio e di scendere sempre di più assumendo una velocità di una F1. Soltanto che qui non ci sono vetture da guidare, ci sei soltanto tu con ai piedi un paio di sci e al tuo fianco la pura e nuda rapidità… Quella che tocchi con mano veramente e che cerca di accompagnarti sino al traguardo finale, sino a quegli ultimi 100m dove viene rilevata la tua misura.

Preparazione fisica di sicuro, ma anche tanto coraggio e una immensa passione che tantissimi atleti ogni giorno imprimono facendo sognare il mondo e se stessi alla ricerca di una soglia da varcare per griffare la storia con la penna più autorevole e più sensazionale: quella della velocità.

La velocità ha un colore: l’azzurro. Trionfano ancora Greggio e Simone Origone

A Salla c’è spazio per una sola parola per i colori italiani nella velocità: la vittoria

Italia

L’Italia fa il vuoto nello Sci di Velocità ancora una volta dimostrando davanti al mondo di essere l’eccellenza assoluta in questa disciplina.

Dopo i trionfi di ieri in SP1 in quel di Salla in Finlandia nella seconda prova di Coppa del Mondo di Valentina Greggio e Simone Origone, entrambi gli azzurri non lasciano appello alcuno e demoliscono gli avverarsari anche oggi con una prova di forza lanciandosi ancora più lontano in classifica generale con un punteggio pieno di 400 per l’atleta di Verbania, mentre Simone Origone prende un vantaggio di 40 punti sull’austriaco Kramer.

La nostra Valentina con 161.91 km/h ha sbaragliato la concorrenza lasciandosi alle spalle l’intera concorrenza facendo un pazzesco 4 su 4 nelle gare ufficiali di questo inizio stagione, mentre Simone ha raggiunto la velocità di 166,81 km/h precedendo il su menzionato Kramer che aveva vinto l’ultima gara a Vars e il francese Montes che completa il podio.

Per gli altri italiani settimo si classifica Ivan Origone mentre decima piazza per Giacomelli.

Prossimo appuntamento con  lo Sci di Velocità il 5 marzo in Canada a Sun Peaks.

Non solo Olimpiadi: grande weekend di gara per lo Sci di Velocità

Si vola a Salla in Finlandia per il secondo appuntamento di Coppa del Mondo

Sci velocità

Non solo PyeongChang. Grande appuntamento con lo Sci di Velocità questo weekend con la seconda tornata di gare di Coppa del Mondo.

Ci eravamo lasciati 7 giorni fa a Vars con i trionfi dei nostri Valentina Greggio, Simone Origone e dell’austriaco Manuel Kramer, adesso i nostri azzurri tenteranno nuovamente l’assalto alla vittoria nel secondo appuntamento stagionale questa volta di scena nel nord Europa, precisamente a Salla in Finlandia.

Fari puntati sui nostri azzurri con l’auspicio che anche questa volta possano lottare per raggiungere un ruolo da protagonisti con una soprattutto Valentina Greggio in grande spolvero.

Facendo un grandissimo in bocca al lupo a tutti i nostri atleti italiani, ecco nel dettaglio le gare previste con i relativi giorni ed orari:

sabato 10/02  SP1 (Maschile) – ore 12:00

sabato 10/02  SP1 (Femminile) – ore 12:00

domenica 11/02  SP1 (Maschile) – ore 12:00

domenica 11/02  SP1 (Femminile) – ore 12:00

 

Valentina Greggio: la Regina della velocità

Viaggio alla scoperta della donna più veloce al mondo

Valentina Greggio
Valentina Greggio

Valentina Greggio. 

Se dobbiamo parlare di velocità presa nel vero senso della parola coniugata nell’ambito dello sport e, subito dopo, dovessimo collegarla a una donna di certo quelli sono rispettivamente il nome e il cognome da utilizzare.

Stiamo parlando INDISCUTIBILMENTE della donna più veloce del globo terrestre.

In Italia troppo spesso e volentieri si compie l’errore madornale di sottovalutare delle discipline notevolmente spettacolari nonché importanti per puntare i riflettori su quelli che sono i consueti sport nazionali. Così facendo, però, si rischia di occultare atleti nostrani soprattutto vincenti che gara dopo gara spesso e volentieri portano il nostro tricolore sui grandini più alti del podio.

Valentina Greggio è semplicemente un’atleta straordinaria. La sua disciplina in cui gareggia è lo Sci di Velocità (Noto anche, soprattutto qualche tempo fa, come “Chilometro Lanciato”) e, per chi non lo sapesse, è una disciplina sciistica purtroppo non inserita nel programma olimpico (Sebbene abbia fatto una comparsa come esibizione ai Giochi Olimpici di Albertville nel 1992) consistente nello scendere da un pendio con lo scopo di raggiungere la velocità massima. Siamo nel tempio della rapidità sulla neve: la Formula 1 degli sport invernali. 

Nello Sport di Velocità sono due le categorie da menzionare, ossia quella S1 (Speed One) dove si gareggia con le tute specifiche di Speed Ski, e la S2 (Speed Two) precedentemente nota come SDH dove invece le competizioni vengono svolte indossate le tute di sci alpino anche se, in quest’ultima categoria, i punteggi e la sfera di cristallo non vengono più assegnati con discorso analogo per quanto concerne i mondiali.

28 anni ancora da compiere, originaria di Verbania situata sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, questa splendida ragazza dal 2012 anno in cui ha esordito in questa specialità è diventata la donna più veloce del mondo e ha portato il nostro paese a dominare in questa categoria: il suo palmarés annovera 3 Campionati del Mondo (in categoria SDH nel 2013 a Vars, e in categoria S1 nel 2013 a Pas de la Casa e nel 2017 a Idrefjäll), 3 Coppe del Mondo (in categoria SDH nel 2013, e in categoria S1 nel 2015, 2016, e 2017) ma soprattutto, oltre le tantissime vittorie di cui le ultime due in questo weekend a Vars facendo una splendida doppietta nella due giorni di gare in questa nuova edizione della Coppa del Mondo, detiene il record mondiale di velocità sia in categoria S1 che in categoria S2; quando parliamo di record di velocità in questo contesto, intendiamo vette che spesso sentiamo menzionare nelle prove su strada di autentiche supercar: Valentina Greggio infatti ha raggiunto in Speed One 247,083 km/h, mentre in Downhill 202,576 km/h.

Basta menzionare solo questo curriculum per evidenziare la grandezza di questa ENORME atleta che ha portato e sta continuando a portare in alto i nostri colori sulle nevi più veloci al mondo in campo femminile; e non dimentichiamo l’enorme contributo nostrano che lo Sci di Velocità ha arpionato anche in campo maschile soprattutto con i fratelli Ivan e Simone Origone che insieme hanno portato a casa la bellezza in complessivo di 6 titoli mondiali e 2 argenti e 10 Coppe del Mondo condite con il record di velocità raggiunto da Simone 254,958 km/h.

Numeri incredibili che sottolineano lo sforzo incredibile di questi atleti che scendono da un pendio a una velocità supersonica praticando uno sport dove oltre l’aerodinamica e la scelta dei materiali contano una tempra mentale d’acciaio e un coordinamento incredibile frutto di mesi di preparazione, di spirito di sacrificio, e soprattutto di caparbietà nella voglia di migliorarsi e di misurarsi ancora con tante sfide davanti a sé.

Quello che impressiona di Valentina non è soltanto l’ovvio coraggio e l’immensa tecnica che le han fruttato in tutti questi anni a più di 200 orari gli onori e gli allori davanti a tutti i supporter e agli addetti ai lavori, ma soprattutto l’impressionante concentrazione che questa meravigliosa azzurra riesce a mantenere intatta dallo start sino al termine della sua gara ponendo in essere nella stragrande maggioranza delle occasioni tutte le sue intenzioni aggredendo il vento e mordendo la velocità fino alla fine. Una Campionessa con la C maiuscola silenziosa ma che fa tanto rumore attraverso dei risultati a dir poco sensazionali.

La cosa che più spiace è l’assenza, a PyeongChang, di questi meravigliosi atleti perché in questo mondo si privano i Giochi Olimpici dell’essenza non soltanto del tempio della scontata velocità ma soprattutto del loro coraggio e di un gesto tecnico praticamente unico al mondo garantito solo ed esclusivamente dallo Sci di Velocità e, facendo un discorso prettamente patriottico, anche da medaglie azzurre che sicuramente pioverebbero dal cielo in maniera netta e gioiosa.

Il plauso va a Valentina e a tutti gli altri atleti italiani del Chilometro Lanciato per portare in alto la nostra bandiera in tantissime gare di Coppa del Mondo e ogni volta anche ai Mondiali lanciando, con i loro risultati, un urlo incredibile in cima al palcoscenico del mondo per renderci ancora una volta più fieri di essere italiani e per farci rendere conto di quanto il nostro paese sia grande anche nelle discipline magari non (Erroneamente) troppo menzionate ma inferiori a nessuno e nessuna che nei risultati ottenuti, denotano la loro universale grandezza.

Chapeau.