Clément Nöel a caccia della definitiva consacrazione

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Quando disquisiamo di pura tecnica in prospettiva maschile in seno allo sci alpino, nel novero degli atleti cui il risalto avviene con magnitudo più intensa utilizzando un gergo prettamente di proprietà geologica beh, certamente Clément Nöel, recita un ruolo di futuro protagonista sebbene le potenzialità totali di questo straordinario prodigio transalpino non sono state ancora del tutto rivelate.

Il classe 1997 nativo di Remiremont, una località sublime del Grand Est francese, ha sin dall’età giovanile messo in chiaro che esso ha tutte le credenziali sportive per andare a centrare degli obiettivi di primissimo livello grazie a delle abilità fisiche strepitose che vanno a unirsi ad una tecnica elegante e raffinata, una sorta di matrimonio verde che solitamente pone in essere una storia d’amore duratura e vincente.

Teniamolo a mente queste parole: slalom e speciale; saranno molto ripetitive in tal senso. Per Clément sono stati per lui brillanti gli anni d’esordio nelle nevi che cominciavano a pesare, in particolare con la stagione 2017/18, dove il 13 dicembre 2017 ha colto a Obereggen in slalom speciale il suo primo podio in Coppa Europa e ai successivi Mondiali juniores di Davos ha vinto la medaglia d’oro nella medesima specialità. Una splendida apparizione, la sua prima a cinque cerchi, avvenne ai Giochi olimpici invernali di Pyeongchang 2018, dove andò a piazzarsi a ridosso del podio, in quarta posizione nello slalom speciale nella gara vinta a sorpresa da Myhrer dove ci fu la caduta degli dei Hirscher e Kristoffersen, i due veri favoriti.

Il 24enne poi gara dopo gara andò a fare esperienza sino ad arpionare l’attuale score in Coppa del Mondo che parla di 8 vittorie su 15 podi tutti sempre in slalom speciale. Come detto prima, è assolutamente evidente che il feeling tra i paletti stretti va a nozze con il talento di questo sempre sorridente ragazzo che sin qui ha dimostrato tanto, ma certamente non tutto, perché i suoi limiti possono davvero essere infiniti.

Spesso la stampa vuole tutto e subito, soprattutto in Francia dove si vuole a tutti costi un duo da paura da affiancare a Pinturault, ma ci vuole tempo e pazienza. Lo stesso Alexis se vi ricordate ha faticato non poco ad emergere sino al raggiungimento dei livelli attuali, e ha dovuto combattere contro lo sciatore più forte di sempre, King Marcello, ma non si è mai arreso anche grazie ad una tempra pressoché unica che ci racconta che spesso, il fattore mentale, costituisce una larga percentuale nel merito del sollevamento dei trofei a fine stagione.

Nöel ha tutte le caratteristiche dello sciatore tecnico perfetto, e attraverso un duro lavoro ha la possibilità serissima di mettere in luce delle qualità che ancora dobbiamo vedere ma che abbiamo la sensazione che ci fossero. Come i Morcheeba attraverso la sontuosa voce di Sky, Rome wasn’t build in a day, occorre attendere i passi necessari affinché questo ragazzo possa alzare l’asticella e consacrarsi ai massimi livelli.

La serietà dell’atleta non è mai in discussione visto il duro impegno che applica in ogni sede di preparazione fisica, e lui per primo ha la consapevolezza che Nöel è ben altro e potrà dare quel qualcosa in più tale da scaldare i cuori degli appassionati e della storia di questo meraviglioso sport che, in futuro, attenderà che questo diamante possa brillare alla luce del sole, riflettendo sulla neve le qualità indubbie che lo accompagnano sin da ragazzino.

Sorelle d’Italia

Nel momento probabilmente più difficile per il nostro paese e non solo dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale, è difficile trovare degli spunti positivi in un periodo il quale, sinceramente, alle volte stentiamo a credere che si sia verificato e che abbia coinvolto tutta l’umanità.

Tuttavia, anche nel più duro nonché doloroso dei momenti, si possono trovare degli spunti di riflessione importanti che danno un pizzico di speranza e un grandissimo sorriso a tutti noi per guardare avanti, ed è ancora lo sport che viene il soccorso a tenderci una mano auspicandoci un futuro assolutamente migliore: nel caso specifico è bello poter ricondursi alle imprese che in questi giorni hanno portato a termine le nostre donne all’interno degli sport invernali nei circuiti di Coppa del Mondo: pensiamo ad Arianna Tricomi che per la terza volta consecutiva ha portato a casa il Freeride World Tour compiendo un’impresa che non è mai riuscita a nessun atleta nella storia, a Federica Brignone che come detto ha vinto per la prima volta nella storia del nostro sport azzurro la Coppa del Mondo generale di sci alpino, all’impresa indelebile di Dorothea Wierer che per la seconda volta consecutiva porta a casa la sfera di cristallo generale al culmine di una stagione che l’ha vista trionfare per ben due volte anche campionati iridati di Anterselva, alla sontuosa Michela Moioli che vince per la terza volta in carriera la Coppa del Mondo di snowboardcross dedicando la sua impresa straordinaria a tutta l’Italia e anche al suo comune di Alzano fortemente colpito dall’emergenza del coronavirus come tutto l’hinterland bergamasco.

E senza di certo dimenticare neanche le imprese di Valentina Greggio che ha concluso la sua stagione in seconda posizione nella generale nello sci di velocità, uno sci di velocità che ci ha regalato anche il sorriso di Simone Origone che ribadisce di essere il più vincente atleta nelle discipline invernali con la 12ma Coppa del Mondo, un qualcosa di altamente leggendario ed irripetibile, e quello di un meraviglioso Roland Fischnaller che a 39 primavera suona la carica portandosi la Coppa del mondo di parallelo nello snowboard.

Delle imprese memorabili che ci fanno capire quanto sia bella la vita, sia quanto lo sport possa regalarci ancora una volta in fatto di emozioni e di gioia anche nel più complicato dei momenti. Un periodo che ci lascia senza parole ma che ci dà ancora molti spunti di speranza attraverso dei semplici gesti tecnici che hanno il sapore dell’immensità e che sembrano delle vere e proprie luci nel cielo che ornano di colore infinito queste grigie giornate.

Diciamo grazie alle nostre donne e ai nostri uomini anche dello sport, che negli ultimi giorni ci han fatto saltare ancora una volta in piedi dalle nostre sedie per gridare alla gloria nelle emozioni sportive, all’interno di una serie di vittorie da dedicare al nostro paese nel più complesso dei momenti, un paese sì ferito, ma che si rialzerà quanto prima e che adesso si concede un sorriso grazie alle pagine di storia scritte da questi atleti che hanno corso per tutti noi.

Speriamo di lasciarci alle spalle questo momento molto presto, e quando lo menzioneremo, ci ricorderemo attraverso queste pagine di storia, anche di come in mezzo al caos possa sopravvivere anche una forte luce di speranza.