Alla scoperta dello slittino su pista naturale

In previsione delle future olimpiadi invernali, si fa strada anche questo grande, immenso, sport

Slittino su pista naturale

Tra le tante discipline in “odore olimpico” alla voce di inserimento a cinque cerchi (Considerando che alle prossime olimpiadi cinesi ci saranno indubbiamente delle integrazioni), una tra le più intriganti è senza dubbio lo slittino su pista naturale

Quando parliamo di slittino è facile andare al pensiero del classico sport da budello assieme al bob, ma lo slittino è praticabile anche all’interno di piste all’aperto.

Come si può vedere da questo video tratto dal canale “il benzinaio”, cui vi consiglio di iscrivervi per non perdervi dei video a dir poco sensazionali, lo slittino su pista naturale è uno sport notevolmente tecnico con un tasso di adrenalina e di divertimento notevole.

Qui potete trovare il link del canale: https://www.youtube.com/user/ksajural/videos

Esso si svolge in ambito singolare oppure in coppia, e l’elemento di differenziazione da quello posto in essere all’interno dei vari circuiti di budello è rappresentato dal fatto che le curve sono dei puri tornanti e non delle paraboliche. L’aspetto di rilevanza fondamentale è che il luogo in cui si venga a fare una discesa abbia una pendenza notevole in modo tale da porre in essere la competizione basata, come ovvio che sia, sulla velocità.

https://www.youtube.com/watch?v=3Xm0Zuk5pNE&frags=pl%2Cwn

Uno sport entusiasmante ed in continua crescita negli ultimi anni che non è sfuggito di certo al CIO il quale, come detto nel primo capoverso di questo articolo, ha messo lo stesso all’interno della lista degli sport in ottica Pechino 2022.

https://www.youtube.com/watch?v=qvbiMNQOp2A&frags=pl%2Cwn

Come per tutti gli altri sport invernali anche qui abbiamo dei Campionati del Mondo e una annuale Coppa del Mondo, e il maggior esponente è stato Gerhard Pilz, austriaco classe 1966, che nel corso della sua carriera ha portato a casa sei titoli iridati, due coppe del mondo, e 2 titoli europei.

Lo slittino su pista naturale fonda le sue radici in epoca piuttosto antica: nei primi anni 10 dello scorso secolo si cominciò a praticar l’idea di creare delle piste soprattutto nei paesi nordici per realizzare il tutto, ma il punto di svolta si ebbe nel 1964 dove, in occasione olimpica, si realizzò la separazione tra slittino su artificiale e quello su pista; ogni mondiale ed europeo finora ad ora dimesso è stato considerato come artificiale.

Un anno notevolmente importante fu il 1966 con la creazione di una Commissione specifica all’interno della Federazione Internazionale dello Slittino, dando un’ampia considerazione a questa pratica con la creazione, appunto, dei Campionati del Mondo e degli Europei cui si aggiunsero successivamente anche l’Intercontinental Cup e la Coppa del Mondo Junior (JWC) in epoca piuttosto recente.

In Italia il vero e proprio centro lo troviamo in Alto Adige soprattutto nei pressi di Bressanone, sulla Plosa con una pista dotata di una lunghezza di 12km scarsi.

Ne sentiremo parlare ancora con l’auspicio di un suo prossimo debutto all’interno della maggior competizione al mondo fra quattro anni.

I WANT YOU! Gli sport che potrebbero essere inseriti nelle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022

Le Olimpiadi di PyeongChang ce le siamo lasciati alle spalle poco meno di due mesi fa, ma come spirito e prospettiva a cinque cerchi impongono lo sguardo verso la prossima edizione invernale è fondamentale già da adesso.

Curling

Pechino 2022 sarà un passaggio notevolmente fondamentale per lo sviluppo e la promozione degli sport invernali, ed è per questo che la domanda che più si sussegue tra gli appassionati è ovviamente quella inerente SE ed eventualmente QUALI discipline il CIO spalancherà le porte per introdurle all’interno dei Giochi in quel del territorio cinese.

Le voci sono sempre più ricorrenti, e i vertici olimpici sono a lavoro per capire quali di queste possa soddisfare i criteri in modo tale da arricchire sempre di più il carnet dei cinque cerchi con sfondo innevato.

Innanzitutto la questione primaria riguarda la parificazione sessuale di tutti gli sport coinvolti, ergo l’obiettivo in primis sarà aprire l’unica disciplina sino ad adesso al maschile, la Combinata Nordica, anche alle donne in modo tale da avere un equilibrio perfetto in tutte le discipline inserite nel programma e in questo senso le indicazioni sono parecchio confortanti.

Tra gli sport che potrebbero essere inseriti vi è senza dubbio lo Sci Alpinismo che in questo momento sta vivendo un forte sviluppo soprattutto negli ultimi due anni con una popolarità notevole visto che, anche al di fuori degli ambiti alpini, sta raccogliendo un grande successo soprattutto tra i più giovani visto che si pratica attraverso scalate fuoripista in salita e in discesa parecchio emozionanti, e che quindi potrebbe essere un serio candidato all’ingresso olimpico.

Un’altra possibilità riguarderebbe lo Slittino Naturale,  con svolgimento su piste innevate che andrebbe ad affiancare quello classico in quel caso in quel del budello (Con il rischio di inserire però due attività “specchio”), oppure ancora il Bandy.

Il bandy è uno sport molto simile all’hockey che venne proposto a scopo dimostrativo solamente nelle lontane Olimpiadi del 1952 in quel di Oslo in Norvegia: nel bando ogni match viene giocato da due squadre di undici atleti su un terreno ghiacciato delle dimensioni di un campo di calcio. Scopo del gioco è realizzare i relativi punti lanciando una palla con la relativa mazza la cui quest’ultima è in mano a tutti gli atleti in azione tranne il portiere il quale ne è sprovvisto e blocca la palla con l’ausilio delle mani. Di sicuro appassionerebbe non poco.

Suggestiva invece l’idea di poter aprire i Giochi all’Arrampicata su Ghiaccio: questo è uno sport seriamente impegnativo che si pratica arrampicandosi con l’uso dei relativi materiali, sulle formazioni ghiacciate in alta montagna o sulle cascate di ghiaccio in versante medio. L’uso di piccozze, ramponi, e soprattutto viti permetterebbero lo svolgimento del tutto con le relative misure di sicurezza.

Infine si menziona anche il Polo che segnerebbe una vera e propria svolta all’interno del settore olimpico invernale con l’apertura degli sport equestri nel mondo agonistico ghiacciato.

Dal canto nostro, al di là di tutte queste ipotesi, la cosa che auspicheremmo maggiormente anche senza nessun velo di ipocrisia considerando che l’Italia in merito svolge una parte da leone visti i titoli di Valentina Greggio e i fratelli Origone, sarebbe un inserimento dello Sci di Velocità: al di là dell’aspetto patriottico si andrebbe ad arricchire i Giochi a cinque cerchi di uno sport basato sulla velocità e sull’aerodinamica che ultimamente oltre a crescere di intensità ha aumentato anche la sua spettacolarità anche grazie ad atleti incredibili che sfidano i limiti spingendosi anche oltre essi: un riconoscimento olimpico sarebbe la ciliegina sulla torta per essi che tanto stanno dando a questo movimento attraverso enormi sacrifici e una cultura del lavoro che va oltre ogni aspettativa facendo sviluppare, appunto, la F1 sulle nevi.

Di certo ci sarà ancora molto da attendere, ma la sensazione è che con l’andare del tempo i Giochi Invernali attrarranno sempre più appassionati anche grazie al tempo che farà denotare aperture importanti e sviluppo di sport già in essere arricchendo un carnet che già oggi regala notevoli emozioni e pagine di storia indelebili.