Sölden: la storia dell’avvio della Coppa del Mondo di sci alpino

Per l’avvio della stagione agonistica occorrerà attendere un mese abbondante, tuttavia cominciare a scrivere in merito alla Coppa del Mondo di sci alpino che vedrà il semaforo verde il 28 ottobre con la doppia manche di slalom gigante femminile a Sölden sul ghiacciaio del Rettenbach (mentre gli uomini debutteranno il giorno dopo sempre nello stesso format di gara), è cosa buona e giusta.

Dopo tante notizie in merito alla preparazione delle atlete e degli atleti in questi mesi tra Europa e Sud America, tra un pò si inizierà finalmente ad entrare nel vivo della competizione con il mondo del circo bianco che mette finalmente i motori che contano in moto affinché si possa costituire una nuova ed avvincente pagina di storia dello sport invernale in quella che è una delle discipline più importanti del suo novero.

Analizzando e cominciando ad entrare nell’ottica della gara austriaca, oggi ci concentriamo su un paio di curiosità che avvolgono la storia di Sölden al femminile che dal 1993 fa da cornice apripista al circuito intercontinentale della Coppa del Mondo; innanzitutto la particolarità che risalta all’occhio è che delle sin qui 25 edizioni (Tranne quella del 2006 non disputatasi) dalla prima del 1993/94 conquistata dalla padrona di casa Anita Watcher, ogni anno abbiamo assistito ad una vincitrice differente con nessuna atleta che è riuscita in grado di porre in essere un back-to-back, mentre il record di vittorie è stabilito da Tina Maze, regina autentica qui nel 2002 a pari merito con Flemmen e Hosp, nel 2006 e nel 2013, mentre si fermano a due Lara Gut-Behrami nel 2014 e nel 2017, e Mikaela Shiffrin nel 2021 e nel 2015 a pari merito con Anna Veith. La scorsa stagione, la gara fu annullata per questioni climatiche.

L’Italia ha avuto tantissime soddisfazioni in apertura di stagione e qui, la prima centrare per i nostri colori il podio per la prima volta è stata Deborah Compagnoni nell’edizione 1996/97 nella gara vinta dalla tedesca Seizinger, una Compagnoni che metteva in risalto le sue qualità anche l’anno successivo chiudendo terza alle spalle di Flemmen e Meissnitzer.

Al pari delle ragazze, l’anno di esordio di Sölden nel circuito maschile risale alla stagione 1994/95 dove il primo acuto all’interno del gigante austriaco avvenne per mano di Franck Piccard che con un acuto centrò il successo scrivendo il suo nome nell’albo d’oro interno di quesa gara, dove il transalpino concluse la gara sul gradino più alto del podio finendo davanti davanti allo svedese Nyberg e al norvegese leggendario Kjetil André Aamodt.

Sul Rettenbach a differenza delle ragazze, si limitano soltanto a due le apparizioni tricolore sul podio e queste sono avvenute oramai tanti anni fa e precisamente nel 2005 dove il grande Max Blardone si arrese solo al grande Bode Miller che realizzò un back-to-back bissando la vittoria dell’anno precedente, in un podio poi completato al terzo posto dal finnico Kalle Palander; il secondo podio, sempre in piazza d’onore, arrivò poi nel 2013 dove Manfred Moelgg si dovette arrendere a un altro statunitense, Ted Ligety, autentico eroe su questa pista che vinse davanti al nostro azzurro e a un giovane Marcel Hirscher.

Dicevamo di Ligety perché è lui lo sciatore con più vittorie qui, ben quattro di cui tre di fila tra il 2012 e il 2014, mentre l’ultima è datata 2016; un Ligety che sfiorò la vittoria per altre 3 volte quando finì secondo nel 2008 alle spalle di Svindal, terzo nel 2009 preceduto dagli elvetici Albrecht e Cuche, nel 2010 quando si arrese di nuovo allo stesso Cuche. Qui la gara non si svolse per ben tre volte nel 2011, 2018, e 2019 mentre lo scorso anno l’acuto portò la firma del futuro campione Marco Odermatt che condusse la gara sino in fondo bissando la vittoria dell’anno prima per un back-to-back semplicemente da urlo.

A Sölden l’urlo è sempre del gigante Marco

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“E’ prerogativa della grandezza recare grande felicità con piccoli doni.” (Friedrich Nietzsche)

Dopo l’annullamento nella giornata di ieri nella gara femminile del gigante femminile a causa della condizioni meno, oggi gara regolare in sede di svolgimento tra gli uomini che hanno effettuato la prova di slalom gigante a Sölden dando il via alla Coppa del Mondo di sci alpino 2022/23, e non si è fatto attendere l’acuto firmato Marco Odermatt , che riprende da dove aveva terminato ossia alzando le braccia verso il cielo in segno di gloria, e si va a prendere la vittoria anticipando sul podio Kranjec e Kristoffersen andando a dominare l’apertura di questa stagione agonistica invernale; una prova solidissima sin dal principio che ha portato l’atleta battente bandiera elvetica a prendersi il successo numero 12 della carriera nel massimo circuito intercontinentale, il 30mo podio, nonché l’ottavo in gigante attraverso questo fantastico back-to-back considerando che anche l’anno passato aveva vinto la gara d’apertura sempre qui sul Rettenbach.

La forza del grande campione la vedi soprattutto nelle difficoltà come quelle patite dal detentore della sfera generale il quale, nonostante un’incertezza poco prima dell’entrata sul muro con scarse condizioni di visibilità in quella zona in seconda manche, reagisce da fuoriclasse puro e riesce a tirare fuori una prestazione assolutamente di grandiosa dimensione andando ad incrementare e a rischiare ogni cosa facendo fare agli sci delle magie meravigliose anche quando la superficie non era ottimale. Odermatt dominatore assoluto ancora una volta che precede sul podio Kranjec che sale di una posizione rispetto alla mattinata, finendo secondo staccato di 69 centesimi, mentre va a completare il podio e una bella rimonta con gli sci firmati Hirscher, Henrik Kristoffersen a 95; Braathen che qui aveva vinto due anni fa chiude quarto perdendo due caselle, e poi Windingstad quinto che rimonta ben 7 posizioni con una grande prova quindi della nazionale norvegese.

Nella prima manche era stato lo stesso Odermatt a fare da padrone sebbene i distacchi erano stati veramente minimi, con l’elvetico che era andato a precedere in sede di classifica il norvegese Lucas Braathen staccato di 41 centesimi e lo sloveno Zan Kranjec a 69.

Giornata abbastanza amare per la spedizione azzurra il cui unico presente nella seconda manche è stato il nostro Giovanni Borsotti che finisce alla casella numero 28 a 2.22 dal posto 22 della prima parte di gara, con una seconda manche ricca purtroppo di errori , due in particolare, dove si è inclinato un pò troppo nei lati di destra andando a compromettere la sua prestazione ma figlia dei rischi e del coraggio di rimontare; circa gli altri, il nostro Luca De Aliprandini va out in prima fase, e gli altri non sono riusciti a qualificarsi con Dominik Paris che ha chiuso con il posto numero 36 staccato di 2″96 e via via gli altri Filippo Dalla Vite a 3″01, Simon Maurberger a 3″04, Giovanni Franzoni a 3″44, Riccardo Tonetti a 3″54, Alex Hofer a 3″59, ed infine Hannes Zingerle a 3″61. Siamo solo all’inizio ma è indubbio che ci sarà ancora molto, molto da fare per la nostra nazionale

L’appuntamento con la Coppa del Mondo di sci alpino, con la cancellazioni come detto ieri delle due discese libere 29 e del 30 di questo mese a Zermatt, riprenderà sempre nella stessa località elvetica con lo stesso format di gara doppio previsto per il 5 e per il 6 novembre anche se, considerando la situazione, il condizionale dovremo apporlo in via del tutto obbligatoria; gli uomini ritorneranno ad ogni modo in occasione del parallelo di Lech/Zūrs previsto per il 12 di novembre, salvo eventuali recuperi che verranno comunicati ad ogni modo nel corso delle prossime settimane.

A Sölden il primo protagonista è il meteo: cancellata la prova di gigante femminile; vanno ko anche le discese a Zermatt

Martin Page disse: ““la pioggia cade come ci si innamora: per disattendere le aspettative.”; è stato il meteo il grande protagonista di oggi sulla pista austriaca: il tempo in quel di Sölden rende impossibile lo svolgimento della gara inaugurale sul Rettenbach, e di conseguenza viene cancellata la prova femminile di slalom gigante che, di fatto, avrebbe aperto la stagione 2022/23 della Coppa del Mondo di sci alpino.

Inizialmente è stato fatto un tentativo rinviando di qualche ora l’inizio delle operazioni auspicando un miglioramento che poi, alla fine, non vi è stato e che di fatto ha fatto scattare il semaforo rosso sul cancellato di partenza. Tanta delusione tra pubblico, atleti, e addetti ai lavori ma il tempo è il giudice sovrano all’interno delle competizioni invernali e non si può proporre appello in condizioni simili con pioggia battente ed alte temperature.

Condizioni meteo che hanno coinvolto non solo Sölden, ma anche altre tappe andando a rivoluzionare di fatto il calendario di questo inizio di stagione: definitivamente annullate anche le due discese libere maschili previste a Zermatt nelle giornate del 29 e del 30 di questo mese dove i disperati tentativi di innevare la parte finale del tracciato sono stati totalmente vani circa il disputare le prime prove veloci della stagione per le ragazze. Una situazione davvero preoccupante dove il cambiamento climatico ancora la fa da padrone e dove bisognerebbe porre un attento monito per intervenire definitivamente sulla salvaguardia del nostro pianeta invece di porre in essere facili ed irritanti ironie.

Per la quarta volta quindi non parte lo slalom gigante femminile a Sölden dopo il precedente annullamento avvenuto nel 2006 e la non disputa delle gare nel 1994, nel 1997, e nel 1999, svanendo anche l’opportunità per Shiffrin di fare un back-to-back per la prima volta nella storia del personale albo d’oro di questa gara dove, tra le ragazze come abbiamo detto in un articolo qualche giorno fa, nessuna è riuscita mai a piazzare due vittorie di fila.

Da vedere adesso i recuperi dove si abbozza già l’ipotesi Killington ma ancora ovviamente niente di certo, intanto domani la situazione meteo dovrebbe essere in miglioramento; filtra infatti un cauto ottimismo per il regolare svolgimento e l’inizio delle competizioni considerando che vi sarà (Sarebbe…) l’appuntamento con la gara maschile di gigante, con la prima manche alle ore 10 e la seconda alle ore 13.

Arrivano i convocati azzurri per Sölden: tutto pronto per il gigante

Meno a due al semaforo verde per l’edizione 2022/23 dello sci alpino con la gara inaugurale femminile di Coppa del Mondo a Sölden sul Rettenbach; nella giornata di ieri sono arrivate le convocazioni azzurre per la gara maschile del gigante che si disputerà nella giornata di domenica.

.Il direttore tecnico Massimo Carca ha convocato nove atleti che saranno protagonisti nella gara tecnica inaugurale, ed essi sono Giovanni Borsotti, Luca De Aliprandini, Filippo Della Vite, Giovanni Franzoni, Alex Hofer, Simon Maurberger, Dominik Paris, Riccardo Tonetti e Hannes Zingerle.

La storia di Sölden al femminile in salsa azzurra

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Oramai ci siamo, il conto alla rovescia è scattato, ed è tempo di pensare quindi all’avvio della stagione agonistica di sci alpino che vedrà il semaforo verde con la Coppa del Mondo di sci alpino sabato 23 ottobre con la doppia manche di slalom gigante femminile a Sölden sul ghiacciaio del Rettenbach, mentre gli uomini debutteranno il giorno dopo sempre nello stesso format di gara.

Dopo tante notizie in merito alla preparazione delle atlete e degli atleti in questi mesi tra Europa e Sud America, si inizia finalmente ad entrare nel vivo della competizione con il mondo del circo bianco che mette finalmente i motori che contano in moto affinché si possa costituire una nuova ed avvincente pagina di storia dello sport invernale in quella che è una delle discipline più importanti del suo novero.

Analizzando e cominciando ad entrare nell’ottica della gara austriaca, oggi ci concentriamo su un paio di curiosità che avvolgono la storia di Sölden al femminile che dal 1993 fa da cornice apripista al circuito intercontinentale della Coppa del Mondo; innanzitutto la particolarità che risalta all’occhio è che delle sin qui 25 edizioni (Tranne quella del 2006 non disputatasi) dalla prima del 1993/94 conquistata dalla padrona di casa Anita Watcher, ogni anno abbiamo assistito ad una vincitrice differente con nessuna atleta che è riuscita in grado di porre in essere un back-to-back, mentre il record di vittorie è stabilito da Tina Maze, regina autentica qui nel 2002 a pari merito con Flemmen e Hosp, nel 2006 e nel 2013, mentre si fermano a due Lara Gut-Behrami nel 2014 e nel 2017, e Mikaela Shiffrin precisamente lo scorso anno e nel 2015 a pari merito con Anna Veith; entrambe quest’anno avranno la possibilità di eguagliare la fuoriclasse slovena.

L’Italia ha avuto tantissime soddisfazioni in apertura di stagione e qui, la prima centrare per i nostri colori il podio per la prima volta è stata Deborah Compagnoni nell’edizione 1996/97 nella gara vinta dalla tedesca Seizinger, una Compagnoni che metteva in risalto le sue qualità anche l’anno successivo chiudendo terza alle spalle di Flemmen e Meissnitzer.

Detto di Deborah, però è stata Denise Karbon a centrare per la prima volta il successo nel 2008 quando precedette una delle favorite, la statunitense Julia Mancuso finita al secondo posto, con un podio poi completato dall’austriaca Zetter; una Karbon che dimostrò di sentirsi a suo agio sul Rettenbach centrando il terzo posto due stagioni dopo nel 2010 nella gara vinta dall’atleta finnica Poutianen, mentre l’anno dopo nel 2011 fu Manuela Mölgg che completò il podio dove il gradino più alto fu centrato da Rebensburg. La seconda vittoria azzurra qui si raggiunse nel 2016 dove Federica Brignone mise in fila le avversarie a partire da Mikaela Shiffrin e Tina Weirather mettendo in mostra tutto il suo talento e la sua incredibile voglia di vincere.

Un’Italia caparbia, sempre pronta a fare la voce grossa ancora per due anni dopo la vittoria di Fede, con due podi di fila nel 2017 e 2018 rispettivamente con Marta Bassino e ancora Manuela Mölgg che hanno chiuso terze nelle gare dominate da Gut-Behrami e Rebensburg, mentre ne 2019 Brignone conquistò il secondo posto arrendendosi solo alla regina del gigante, la transalpina Tessa Worley.

Storie di podi e di enormi soddisfazioni per un gruppo azzurro femminile sempre vincente, dove la gemma più preziosa sul Rettenbach il 17 ottobre del 2020 con la doppietta favolosa targata Bassino che, vincendo, succede a Karbon e Brignone nel personale albo d’oro tricolore di Sölden e la nostra Federica al secondo posto che incantano di magia e di classe la località austriaca per un podio completato da Petra Vlhová.

Un’Italia che quindi raccoglie 3 allori più 3 secondi posti, più 5 terzi per un totale di 11 piazzamenti sul difficile gigante del Rettenbach che mette timore a tutte le atlete considerando che la prima gara è sempre un lotteria difficile da pronosticare, ma che trova l’Italia sempre preparata e sul pezzo con l’auspicio che, fra qualche settimana, possa l’inno azzurro o quantomeno la bandiera come piazzamento a far da cornice principale su questa magica pista biancorossa.

Marc Odermatt shine at Sölden

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Dopo il trionfo numero 70 sancito nella mattinata di ieri da Mikaela Shiffrin tra le donne nella gara che ha inaugurato la stagione agonistica alpina numero 56 della storia per la stagione 2021/22, oggi nello slalom gigante maschile è stato Marco Odermatt a domare in quel di Sölden il ghiaccio del Rettenbach portandosi a casa la vittoria numero 5 della sua carriera (La numero 3 complessivamente in slalom gigante) al termine di una gara entusiasmante. L’atleta battente bandiera elvetica ha sopravanzato sul podio Leitinger autentica sorpresa della giornata oggi in testa nella prima manche che chiude in seconda posizione a 7 centesimi, e Zan Kranjec che completa al terzo posto il podio accusando un gap di invece 10 centesimi.

Circa gli azzurri, il migliore della spedizione italiana è stato Luca De Aliprandini che guadagna due posizioni rispetto alla mattinata e conclude ottavo a 79 centesimi dallo svizzero al termine di una buonissima gara, Maurberger 20mo a 1.57, ed infine Tonetti alla casella numero 26 a 2.11. Gli altri non passano la prima fase.

Grandissima vittoria quindi per Odermatt che nella seconda manche mostra subito tutto l’armamentario della sua classe e sin dallo start mette in chiaro l’intenzione nuda e cruda di portare a casa la gara cercando prima e riuscendo poi a sopravanzare Leitinger che sin lì aveva dominato la neve austriaca. Marco, uno dei talenti più puri della nuova generazione di sci alpino, riesce a gestire al meglio il muro scatenandosi poi nella parte centrale sciando con determinazione e classe avendo la meglio su tutti in una pista alquanto complessa come quella del Rettenbach per di più ad inizio stagione.

Con questa vittoria Marc Odermatt si candida prepotentemente per la conquista della generale, considerando altresì gli exploit di classe già visti ed ammirati nelle stagioni precedenti, e questo 14mo podio della sua giovane carriera ci dà tutta la sensazione che lo stesso abbia sensibilmente alzato l’asticella mirando a qualcosa di estremamente rilevante nella più ampia delle stagioni agonistiche. Il resto, lo vedremo.

Si conclude quindi con le vittorie di Shiffrin e Odermatt il primo weekend di gare di questa nuova edizione della Coppa del Mondo di sci alpino che ha visto ancora una volta la località di Sölden il teatro per l’alzata del sipario su un palcoscenico che ha già messo in risalto la classe di questi straordinari campioni. L’appuntamento adesso per il secondo atto del circo bianco è previsto per il 14 novembre a Lech/Zeurs rimanendo in territorio austriaco, per il parallelo (Unico della stagione a parte la gara olimpica) in quel della Flexenarena.

Mikaela Shiffrin strikes the number 70 in the start season at Sölden

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Inizia nel segno della regina dello sci alpino contemporaneo, Mikaela Shiffrin, il semaforo verde di questa nuova stagione di Coppa del Mondo di sci alpino edizione 2021/22 in quel di Sölden in slalom gigante. Per la fuoriclasse di Vail si tratta del trionfo numero 70 nel massimo circuito intercontinentale, il 13mo in gigante, il 107mo podio complessivo, il secondo successo qui sul Rettenbach dopo quello del 25 ottobre 2014 (A pari merito con Anna Faith), Rettenbach che l’ha vista sul podio compreso oggi ben 6 volte (Due primi posti, tre secondi, ed un terzo), a testimonianza dei numeri impressionanti che ogni volta di più contraddistinguono la grandezza di questa strepitosa atleta. Completano il podio Lara Gut-Behrami che chiude al secondo posto con un gap di 14 centesimi (Nella prima manche la ticinese oggi apparsa in gran forma era in testa proprio davanti alla statunitense) e Petra Vlhová che chiude terza a ben 1.30 a testimonianza di quanto abbiano spinto le prime due nella giornata odierna. Esordio non positivo per i colori azzurri con Sofia Goggia unica classificata oggi che termina nella sedicesima piazza a 2.63 dalla vetta a stelle e strisce.

Mikaela sapeva benissimo che oggi le condizioni erano quelle ideali per fare l’exploit e continuare a scrivere una nuova pagina di storia per sé stessa e per questo sport con una neve che poteva esaltarla particolarmente, e così è stato. Shiffrin inizia con la sua solita leggiadra sinfonia sul bianco sotto gli sci scendendo certamente sicura ma assolutamente anche certa di quella determinazione che spesso e volentieri fa la differenza in sede di gara: nel primo intertempo, partendo con un ottimale vantaggio di 79 centesimi su Vlhová, va ad incrementare il suo bottino spingendosi sino alla soglia di 94 nella prima frazione di gara, parte centrale del muro poi interpretata alla grande con un cambio di passo ancor più accentuato rispetto alla prima manche, e l’intertempo è ancora verde con 84 centesimi con soli 10 persi quindi sulla parte ripida, ritmo che però di certo non si esaurisce ma altresì si incrementa fino a far fermare il cronometro con un pazzesco 1.04.40. Dopo ci prova Gut-Behrami, che era passata anche in vantaggio nella parte centrale rispetto a Shiffrin, ma il piano viene interpretato al meglio dall’atleta col pettorale numero uno, e il 70mo acuto diviene poi realtà.

Nella prima manche disegnata dal suo allenatore, Shiffrin con il pettorale numero uno, apre la stagione iniziando con sicurezza la prima frazione facendo fermare il primo intertempo a 18.20; da lì comincia ad avere maggior determinazione affrontando in maniera sontuosa il muro e la parte centrale segnando l’intertempo centrale a 43.89 per poi tagliare il traguardo a 1.02.89 poi migliorato, come detto, solo da Gut-Behrami praticamente di pochissimi millimetri, precisamente a soli 2 centesimi con tantissimi ottimi spunti che verranno poi confermati in sede di seconda frazione che la vedrà poi sul gradino più alto del podio per iniziare la stagione nella misura migliore possibile

Finisce dunque con il trionfo della fuoriclasse americana la prima giornata di gare della 56ma edizione della Coppa del Mondo di sci alpino, una Mikaela che ha lavorato con estremo silenzio durante l’estate preparando al meglio una stagione dove l’obiettivo principale sarà quello Olimpico con l’intenzione di gareggiare in tutte e 5 le gare singolari in programma, per cercare ancora una volta di riscrivere la storia di questa disciplina.

Ll’appuntamento adesso con la magia che è previsto per domani con il gigante maschile con la prima manche alle ore 10 e la seconda alle 13.15.

Sölden: the time is now! Sabato parte la Coppa del Mondo di sci alpino 2021/22

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L’attesa è finita e oramai ci siamo: questa sarà la settimana che farà alzare il sipario sulla Coppa del Mondo 2021/22 edizione numero 56 della storia, che già si preannuncia assolutamente spettacolare in una stagione che ci condurrà all’appuntamento olimpico nei mesi prossimi; il teatro d’apertura, neanche a dirlo, è sempre quello classico di Sölden sul ghiacciaio Rettenbach.

Sölden, guide turistiche alla mano, è un comune situato nel distretto di Imst, in Tirolo, precisamente nella valle laterale dell’Inn, ed è il comune più esteso dell’Austria con i suoi 466,78 km² a ben 1 368m sul livello del mare; ma ciò che maggiormente ci interessa per ovvi motivi sportivi, è il Rettenbach, ossia il ghiacciaio cui vedremo finalmente aprirsi i cancelletti di partenza per l’inizio delle battaglie sulla neve. Numeri importanti qui che prevedono una partenza a 3.040m s.l.m., un arrivo a 2.670m s.l.m., e un dislivello di circa 370m con un ripido abbastanza impegnativo e un terreno spesso scivoloso che non perdona neanche un minimo errore a testimonianza che questi sono tracciati particolarmente mirati ad atleti professionistici con una preparazione adeguata.

Come da tradizione la Rettenbach, poggiata proprio sul ghiacciaio che porta lo stesso nome, apre sin dalla stagione 1993/94 le gare della competizione intercontinentale di Coppa del Mondo di sci alpino; ultimamente, però, impervie condizioni climatiche hanno negli ultimi anni sconvolto di netto il programma con annullamenti di gara e spostamenti decisi di orario soprattutto per quanto concerne gli uomini, anche se lo scorso anno tutto è andato bene e le gare si son disputate regolarmente; lo scorso anno a prendersi il gradino più alto del podio fu la sorpresa Lucas Braathen, purtroppo infortunatosi qualche tempo dopo con uno stop che gli ha pregiudicato la stagione, davanti al duo elvetico contrassegnato da Odermatt e Gino Caviezel.

Dolce per casa azzurra è il ricordo del green light della scorsa stagione iniziato con il botto per l’Italia con una splendida vittoria di Marta Bassino davanti ad una splendida Federica Brignone per una doppietta già storica davanti a Petra Vlhová, poi vincitrice della sfera di cristallo in senso generale a fine annata agonistica.

Quindi l’appuntamento per Sölden è previsto questo weekend, con i due giganti in programma per sabato 26 con la gara femminile (Prima manche ore 10, seconda ore 13,15, salvo sconvolgimenti di programma), e domenica con l’esordio maschile (Prima manche ore 10, seconda ore 13,30), tutto in diretta su Raisport ed Eurosport.

Sölden: nel gigante maschile la prima voce grossa è firmata da Lucas Braathen

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Riparte il semaforo verde anche per gli uomini in quel di Sölden in fatto di Coppa del Mondo e dopo Marta Bassino ieri, il gradino più alto del podio oggi ospita la figura di un enorme Lucas Braathen, battente bandiera norvegese classe 2000, talento purissimo, che oggi è autore di una prestazione incredibile soprattutto in seconda frazione che gli vale il primo successo stagionale in modalità slalom gigante per una carriera che si preannuncia entusiasmante. Braathen scende meravigliosamente e con una potenza tale da scaricar giù tutti i cavalli, e nonostante prima del traguardo realizza l’unico errore della sua gara, porta tutti a scuola e si prende il gradino più alto del podio dopo aver chiuso la prima frazione al quarto posto.

Si classifica in seconda piazza Marco Odermatt che di posizioni ne recupera ben cinque staccato dalla vetta nordica di soli 5 centesimi, più staccato il terzo Gino Caviezel al miglior risultato in carriera, 46 centesimi per lui che era stato il leader in seconda frazione. Deludono i favoriti, con Pinturault che chiude quarto a 49, quinta posizione invece a pari merito per Meillard e Kristoffersen staccati di 56 centesimi.

Migliore degli italiani Luca De Aliprandini che chiude al posto numero dieci a 1.37, poi Borsotti per lui ottima gara 13mo a 1.67 recuperando ben 9 piazze a testimonianza di un ottimo stato di forma in gigante, Moelgg 21 al rientro, e Nani 23mo.

In sede di prima manche il “battistrada” era stato Gino Caviezel con una classifica assolutamente risicatissima in fatto di distacchi considerando che il secondo, lo sloveno Kranjec, distanziava solo 6 centesimi, e terzo Henrik Kristoffersen a soli 10, con l’altro grande duellante Alexis Pinturault a 15 centesimi di ritardo dalla vetta. Gli italiani non avevano condotto una cattiva prima frazione con Luca de Aliprandini che era nono a 57 centesimi, Manny Moelgg al rientro con un gap di 1.46, poi Borsotti a 1.71, e Roberto Nani +1.89. Non si qualificano per la seconda Daniele Sorio, Stefano Baruffald, e Tommaso Sala.

Termina così il primo appuntamento con la Coppa del Mondo edizione 2020/21, con i prossimi appuntamenti che saranno in calendario soltanto a metà novembre, il 14 in particolare, con il parallelo sia per le donne che per gli uomini a Lech in Austria.

Ci sarà da pazientare ancora poco meno di un mesetto, ma lo spettacolo si può dire, è già abbondantemente iniziato con i fuochi d’artificio più speciali dopo tante pause.

A Sölden solo Italia: è di Marta Bassino il primo urlo stagionale davanti a Brignone

Photocredits: Krzysztof Golik own work on: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Marta_Bassino_in_Courchevel,_20_december_2015_02.JPG

93ma vittoria per un’atleta azzurra in Coppa del Mondo, e la firma d’autore è griffata da Marta Bassino che dopo Denise Karbon e Federica Brignone, è la terza italiana a vincere a Sölden che apre la stagione di sci alpino in Coppa del Mondo attuando una fantastica doppietta grazie anche a una prestazione sublime della stessa Brignone che si prende il secondo gradino del podio.

Marta oramai diventa una certezza assoluta nell’elité alpina e oggi, sciando divinamente, coglie la seconda vittoria in carriera dopo quella ottemperata a Killington lo scorso anno sempre nello stesso segmento di gara il 30 novembre del 2019. Marta conserva nella parte ripida e scatena i cavalli nel piano finale andando a precedere un’altra grandissima azzurra, la campionessa uscente Federica Brignone che chiude in seconda posizione a soli 14 centesimi dall’atleta di Borgo San Dalmazzo cogliendo una doppietta incredibile che ci fa aprire la stagione nel migliore dei modi; una Fede combattiva che dà tutto in pista, con tanta aggressività per cercare di sopravanzare Bassino ma che alla fine deve accodarsi a una performance incredibile della ventiquattrenne piemontese. Chiude terza dopo una splendida rimonta Petra Vlohvá staccata di 1.13 rimontando ben sette posizioni, conferma il quarto posto Gisin a un soffio dall’ultimo podio che le manca nei vari segmenti di gara in Coppa del Mondo piazzandosi a 1.30, al quinto Fuerst-Holtmann a 1.75 per la Norvegia, mentre chiudono al sesto posto la nostra splendida Sofia Goggia che va a pari merito con Meta Hrovat trovando un ottimo feeling anche in modalità gigante (Lei bronzo iridato) che rimonta due posizioni e chiude a 2.47 dalla vetta astigiana assieme alla slovena (Lei che rimonta ben 7 piazze).

In sede di prima manche era stata proprio Marta Bassino a mettere in fila le avversarie a partire dalla campionessa uscente Federica Brignone con un gap di 58 centesimi, e la norvegese Fuerst-Holtmann a 92, con un’ottima Sofia Goggia staccata di 1.76 che era riuscita a recuperare nella parte finale dopo un pò di difficoltà sul ripido. Niente da fare per le le altre azzurre con Lara Della Mea, Laura Pirovano, Roberta Melesi, Valentina Cillara Rossi, Maria Matilde Luisa Bertani, e Ilaria Ghisalberti all’esordio quest’ultima, che non sono riuscite a qualificarsi per la seconda frazione di cara.

Dopo questa prima abbuffata alpina con le ragazze, che torneranno in scena il 14 novembre con il parallelo di Lech ancora in Austria, l’appuntamento con la Coppa del Mondo sarà domani sempre a Sölden ma questa volta con gli uomini che saranno impegnati nello stesso format di gara con gli stessi e medesimi orari odierni, ossia per la prima manche ore 10,e con la seconda alle 13 sempre su RaiSport che su Eurosport1.

La Coppa del Mondo non solo inizia con il segno delle emozioni ma con la consapevolezza che, anche quest’anno, ci sarà estremamente da divertirsi con le nostre atlete. Lo spettacolo è appena iniziato e i fuochi d’artificio sono sono allo start di partenza. Brava Marta, brave ragazze, siete l’orgoglio di tutti noi.