La nuova freccia del nord: Alexander Steen Olsen

Author: Skirennzentrum Meiringen HaslibergThis video, screenshot or audio excerpt was originally uploaded on YouTube under a CC license.Their website states: “YouTube allows users to mark their videos with a Creative Commons CC BY license.”

Dopo il finale rocambolesco che ha portato ieri al DNF del greco Ginnis dopo la sua inforcata finale sullo slalom corso in condizioni “piuttosto” complesse (E di perplessità sulla località ne avremmo) climaticamente parlando in quel di Palisades Tahoe, è la favola di Alexander Steen Olsen quella da raccontare, ossia quella dell’ennesimo prodigio dello sci alpino della squadra norvegese, che porta sulle luci della ribalta un nuovo calibro a testimonianza dell’enorme lavoro e della serietà di una delle migliori federazioni sportive invernali al mondo, se non propriamente la migliore.

Steen Olsen sta bruciando le tappe, e le sensazioni è che la Norvegia abbia fatto nuovamente 13 con questo ragazzo che ha una gran voglia non solo di imparare ma di arrivare al prima possibile ai vertici dello sci considerando le sue grandi doti tecniche e fisiche; il 2017 è stato l’anno del suo debutto, non soltanto in gare FIS ma anche nel massimo circuito intercontinentale della Coppa del Mondo dove ha bagnato il suo esordio il 27 febbraio nel gigante di Bansko, una prima emozione che ha preceduto quella più grande, del gradino più alto del podio, conquistato tra i paletti stretti in Coppa Europa.

I talenti vanno affinati giorno dopo giorno attraverso un duro lavoro di programmazione e dedizione totale, e quando tu rispetti ciò, e Steen Olsen qui è ststo molto bravo, “accade” che i risultati arrivano eccome: lo scorso anno infatti ai Campionati del Mondo juniores di Panorama 2022, ha fatto capire a tutti quanto potenziale possa avere nel suo fresco bagaglio carrieristico questo ragazzo, vincendo per dispersione il titolo iridato sia in slalom che in gigante, per una doppietta di enormi proporzioni che ha subito scomodato pareri ingombranti con dei mostri sacri, uno in particolare, tutt’ora in attività.

Ma venendo all’epoca recente, una settimana a fa si è tolto la prima soddisfazione di mettersi al collo, ai Mondiali di Courchevel/Méribel, la medaglia d’argento nella gara a squadre alla prima esperienza assoluta in una rassegna senior, un buonissimo modo per farsi le ossa aggiungendo che degli ottimi piazzamenti nelle altre tre gare da lui disputate, ergo la ventiduesima piazza sia nello slalom che nel gigante, e la settima nel parallelo, sino ad arrivare al successo di ieri in terra statunitense.

Classe 2001, solo 21 anni, e un futuro radioso davanti a sé all’interno di una squadra che annovera campioni già affermati come Kristoffersen e Kilde, e altri che sono già solide realtà come Braathen e McGrath assieme agli altri, questo ragazzo ha tutti i mezzi e l’ambiente ideale per crescere e far parlare di sé ancora e ancora. La progressione di questi mesi è stata impressionante per il buon Alexander, e la sensazione che ieri abbia messo solo il primo mattoncino in un cantiere che può trasformarsi molto presto in un quartiere residenziale di gioie e trionfi.