
Fabrizio Caramagna scrisse: “un filo d’erba. Le nuvole bianche nel cielo. La sabbia nei miei sandali quando esco dalla spiaggia. Tutto ciò che conosco di bello è senza pesantezza.” A Méribel esiste un solo inno ed è quello di Mameli, perché oggi dopo il titolo di Federica Brignone in combinata tre giorni fa, è Marta Bassino a farlo suonare avendo portato l’Italia sul tetto del mondo conquistando una monumentale vittoria in super-g ai Campionati del Mondo di sci alpino scendendo con la sua classe, la sua leggerezza, e con la sua determinazione, gli ingredienti perfetti che anche oggi sono quelli giusti per creare un’indelebile pagina di storia.
La fuoriclasse di Borgo San Dalmazzo fa valere ancora una volta la legge della più forte e, dopo tanti acuti in Coppa del Mondo, arriva quello ai Mondiali che va a contrassegnarla ancora una volta, ancor di più, come una delle atlete più forti sulla faccia della terra; Marta parte un pò lenta ma riesce metro dopo metro a far crescere la sua fiducia e la sua confidenza con la neve transalpina ponendo in essere una gara sublime facendo la differenza sul muro e nella parte finale dove risulterà incredibile e, come elemento fondamentale che alla fine conta più di tutti, inarrivabile. L’ultimo brivido arriva con Alice Robinson che era ancora in vantaggio al terzo intertempo, ma compie un errore nella parte finale e va a compromettere la sua gara.
La nostra piuma d’acciaio ci regala un emozione e una soddisfazione assolutamente di immense dimensioni rendendo ancora più azzurro questo Campionato del Mondo sin qui impeccabile attraverso una prestazione d’altri tempi griffando, nel migliore dei modi, questa giornata con la sua autorevole e prestigiosa firma; per lei si tratta del secondo titolo del mondo dopo quello preso nella gara di parallelo a Cortina nel 2021, e la terza medaglia in questa competizione, andando ad aggiungere anche il bronzo della gara a squadre ad Åre nel 2018. Prima di lei, l’Italia aveva vinto il titolo in super-g nel 1996 e nel 1997 con Isolde Kostner in quel rispettivamente del Sestriere e di Sierra Nevada.
Marta pazzesca come detto, che si mette al collo la medaglia d’oro precedendo sul podio Mikaela Shiffrin di 11 centesimi con la medaglia d’argento, mentre il bronzo va al duo Huetter – Lie a pari merito con un gap di 33 centesimi. La squadra azzurro oggi presentava oltre la neo campionessa iridata anche altre 3 atlete, con Federica Brignone che oggi manca il bis finendo ottava a 55 centesimi, Sofia Goggia decima a 76, ed Elena Curtoni alla casella numero 14 a 1.01.
Altra giornata memorabile quindi per l’Italia che domani dà appuntamento alla gara di super-g maschile a Courchevel con l’auspicio che possa arrivare qualche altra bella soddisfazione ma con il duo Odermatt-Kilde pronti a dare spettacolo sulle pendenze francesi. Ma oggi, a gioire, siamo ancora noi.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)