Merci, Madame Tessa

AuthorStefan Brending (2eight)

Tra le tante atlete di sci alpino che negli ultimi anni hanno saputo far emozionare in lungo e in largo attraverso non solo la propria classe come atlete, ma anche e soprattutto mediante la gentilezza, l’esser positivi sempre, e gentili e disponibili con tutti, Tessa Worley ha recitato in tal senso una parte da leone risultando un esempio per tutte le persone giovani che vogliono avvicinarsi a questa disciplina dentro e fuori la pista; una atleta straordinaria e rara come poche sotto tutti i punti di vista e che, nell’ultimo gigante stagionale nelle finali a Soldeu, ha messo la parole fine alla sua enorme carriera e ha consegnato a noi tutti la consapevolezza di quanto ci mancherà vederla al cancelletto di partenza nella prossima stagione.

Classe 1989 nativa di Grand-Bornand, una delle località sciistiche più prestigiose nel mondo, ha per 17 lunghi anni incantato in lungo e in largo sulle nevi più prestigiose del mondo andando ad illuminare con classe e forza gradini più alti del podio e risultati meravigliosi che nemmeno rendono giustizia alla grandezza di Tessa la quale, anno dopo anno, non ha mai mollato nemmeno nel più difficile dei momenti e ha cercato sempre di spostare sempre più in alto l’asticella della stanza delle difficoltà riuscendo nella maggior parte dei casi a prevalere e a stupire il mondo attraverso le sue enormi qualità.

Attiva dal 2006 e la più veterana in pista, la transalpina ha conquistato ben 16 vittorie in carriera in Coppa del Mondo tutte arpionate nella disciplina a le più congeniale, lo slalom gigante, segmento di gara dove lei è stata Regina e tale appellativo con l’iniziale consonante di maiuscola caratura non è certamente frutto del caso: un totale di 36 podi in un circuito intercontinentale che l’ha vista sollevare al cielo la Coppa del Mondo di specialità due volte, nel 2017 e lo scorso anno nel 2017. Ma Tessa è andata oltre questo, e come le più grandi sciatrici della storia ha impresso il suo marchio anche nelle rassegne iridate attraverso i suoi memorabili ori ai Campionati del Mondo suggellati a Schladming nel 2013 e a Sankt Moritz nel 2017 sempre nella sua specialità, a cui va aggiunto anche il trionfo nel team event sempre nella stessa edizione nella località elvetica.

Quando una sportiva o uno sportivo di questa tipologia appendono i propri strumenti lavorativi al chiodo, vi è sempre quell’alone di tristezza perché sotto il punto d’osservazione sportivo viene meno sempre una figura di importanza piramidale, ma ragionando a freddo è giusto concludere laddove vi sia la consapevolezza di aver dato tutto sempre e comunque e di essere arrivati al punto di finale di una storia meravigliosa che è stato bello raccontare in lungo e in largo e, in particolare quella di Tessa, rimarrà scolpita in eterno sulla neve, una neve che ci racconta quanto è stato immenso nel corso degli anni il suo gesto e di come rimarranno indelebili i suoi risultati che menzioneranno sempre quanto Tessa Worley ha fatto per questo sport, da enorme Regina quale sempre sarà. Gigante ovviamente, e non solo per citazione disciplinare.

Nel silenzio splende Tessa (Ancora una volta)

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Nel silenzio, splende. Per parlare di Tessa Worley non potevamo non utilizzare una canzone di qualche anno fa targata Morandi per esprimere ancora una volta l’exploit di questa grandissima atleta, la quale, porta a casa la Coppa del Mondo di slalom gigante battendo delle rivali agguerritissime a partire da Mikaela Shiffrin, respingendole, e portandosi a casa la soddisfazione stagionale che premia ancora una volta la sua sagacia e la sua forza.

Tessa Worley torna ancora una volta regina del gigante in una stagione dove, per certi versi (Considerando anche e soprattutto gli appuntamenti a cinque cerchi), tutte le indicazioni stavano per riflettersi verso la figura di una Sara Hector più dominante che mai, ma le cose sono andate decisamente in maniera differente in quanto, la splendida atleta battente bandiera francese, guadagnando posizioni e mettendo da parte gara dopo gara punti ha saputo approfittare del calo di fine stagione delle altre portandosi a casa la soddisfazione più grande.

Ieri a Courchevel nella prova di gigante, nel giorno della doppietta azzurra firmata Federica Brignone e Marta Bassino che hanno preceduto Vlhová e appunto Worley, quest’ultima si fa bastare il piazzamento ai margini del podio per poi salire in quello più rilevante nell’ambito della specialità considerando che Hector finisce in casella numero 14 mandano in fumo i 5 punti di vantaggio che aveva sulla francese, e che Shiffrin brucia il vantaggio della prima manche conclusasi in testa terminando la seconda solo in settima posizione; prestazioni che hanno spalancato la gloria a Tessa che conclude la stagione gioendo.

Tessa in silenzio ha condotto una stagione regolare condita da due vittorie di slalom gigante, il 28 dicembre a Lienz e lo scorso 6 marzo a Lenzerheide piazzando un successo che si è dimostrato fondamentale nella finale di ieri appunto in terra francese; nel mezzo tanti piazzamenti importanti come la piazza d’onore l’8 gennaio alle spalle di Hector a Kranjska Gora, e il terzo posto il 25 gennaio a Plan de Corones dove sempre aveva vinto Hector quella davanti a Petra Vlhová.

Quindi l’albo d’oro si arricchisce in slalom gigante di nuovo del nome di Tessa Worley, consegnandole un trofeo che ebbe già per le mani nel lontano 2017 e che adesso ritrova con gioia ed enorme soddisfazione. Una atleta a tutto tondo, serissima e completamente innamorata del suo lavoro che trova sempre il modo di migliorarsi gettando il cuore oltre l’ostacolo lasciandosi sempre alle spalle i momenti difficili e che ogni volta è in grado di deliziare gli occhi dei suoi sostenitori e non, attraverso delle linee praticamente uniche che solo lei sa porre in essere nell’ambito più veloce del settore tecnico. Quando vedi sciare Tessa sai sempre che potresti avere davanti l’ennesima gemma al termine di una prestazione che difficilmente gli altri, in gigante possono replicare. Un marchio di fabbrica, una garanzia, un raggio di sole che squarcia la neve e termina nel più lucente degli arcobaleni.

Non possiamo far altro che renderle onore certi che questo non è altro che l’ennesimo tassello di una carriera meravigliosa la quale, ancora, si deve comporre delle gemme più preziose; nell’attesa ritroviamo e applaudiamo una ritrovata Signora del Gigante.