Alla scoperta dei migliori danzatori che il mondo abbia mai visto all’opera.
“Ci vuole un’atleta per danzare, ma ci vuole un’artista per diventare una danzatrice.”
(Shanna La Fleur)
Premessa: la danza con il pattinaggio di figura non c’entrano davvero nulla. Non siamo nell’ambito di due discipline differenti ma addirittura di sport diversi. Movimenti, esecuzioni, tipologia di salti, tecnicismi… Siamo davvero all’interno di due binari i quali, sebbene si svolgano sulla medesima pista, non si incontrano mai nello svolgimento delle proprie attività.
Una cosa in comune però oltre la pista la posseggono: la capacità di donare emozioni e di far venire la pelle d’oca alla realizzazione di determinati programmi.
Questo capita spesso e volentieri quando ti trovi ad osservare una serie di atleti totalmente speciali cui risalta immediatamente alla comprensione umana il fatto che abbiano le capacità di scrivere “discrete” pagine di storia: nel caso di specie ci si riferisce ai canadesi Tessa Virtue e Scotte Moir, ossia la più grande coppia di danzatori su ghiaccio della storia.
La danza ha il potere non solo di unire una coppia per realizzare al meglio un gesto sportivo, ma anche di unire in un unico vortice un lavoro in grado di produrre emozioni in sede di catena di montaggio, esattamente come una fabbrica quando va a creare qualcosa, ecco loro hanno creato la Storia, e la S espressa in maiuscolo non è di certo un errore ortografico.
Entrambi sono nativi della stessa città, ossia di London, comune situato in Canada nella parte sud-ovest dell’Ontario; Tessa è classe 89′, Scott invece è due anni più grande, del 1987. Questa coppia leggendaria della danza ha iniziato la sua storia nell’oramai lontano 1997 quando iniziarono a danzare insieme e da lì a pochi anni cominciarono a calcare le platee juniores facendo cominciare a capire che avessero un qualcosa di più rispetto a tutti gli altri: la prima soddisfazione arrivò nel 2003 con un primo bronzo ai campionati canadesi cui seguirono, successivamente, due medaglie d’argento e d’oro rispettivamente nel 2005 e nel 2006 ai Campionati del Mondo di categoria.
Il richiamo della danza a livelli senior non poteva più attendere, e fu proprio in quell’anno che iniziò la leggenda di questi due grandi atleti schizzata oramai nel mito alla conclusione delle ultime Olimpiadi svoltesi in Corea del Sud dove è andato in scena il programma migliore mai visto nella storia che, oltre alla medaglia d’oro, gli ha consentito di siglare il record con 83.67 punti, una cosa mai vista prima.
Una comunità di intenti che col tempo si è consolidata andando a comporre dei programmi unici che han deliziato le platee di tutto il mondo per oltre una decade, che ha vissuto momenti alti e bassi, ma che in questi ha trovato sempre nuove e superbe motivazioni tali da spingere entrambi nella massima espressione delle bellezze di un gesto sportivo e anche oltre.
Dannatamente e incredibilmente unici.
Virtue e Moir hanno portato la danza a dei livelli difficilmente pensabili tanti anni addietro diventando la prima coppia al mondo a vincere 3 medaglie olimpiche (2 individuali d’oro a Vancouver e come detto in Corea e una a squadra sempre in USA nel 2010, e una d’argento a Sochi nel 2014), tre Mondiali (nel 2010, 2012, 2017), e tre Tornei dei Quattro Continenti (2008, 2012, e 2017).
Ciò che rimane delle grandi figure sportive più che delle loro imprese, è la capacità di rinnovarsi e di dimostrare a tutti ancora a ridosso degli anni che si è ancora in tempo per compiere autentiche magie e ritornare nel pezzo. Dopo Sochi, dopo quell’argento, si era detto troppo frettolosamente che per la coppia canadese era giunta l’applicazione nei loro confronti di un titolo di un famoso film hollywoodiano, ossia “Il viale del tramonto”, ma come spesso accade la critica fa troppe volte i conti senza tener conto dell’oste.
Nel febbraio 2016, la coppia ritorna a gareggiare dopo la non partecipazione ai Mondiali del 2014; i canadesi hanno in mente un piano notevole per la danza e per lo sport in generale: si sono semplicemente messi in testa di scrivere la storia.
La cosa gli è riuscita abbastanza facilmente: il primo acuto lo realizzano al Grand Prix di Skate Canada vincendo l’oro con un punteggio totale di 189.06. Poi successivamente la vittoria all’NHK Trophy in terra nipponica dove realizzano i record in programma individuale e in corto poi, sensibilmente migliorati dopo poche settimane al Grand Prix, portato a casa per la prima volta fermando il punteggio, per poi arpionare il loro nono titolo nazionale e il loro terzo titolo ai campionati dei Quattro Continenti.
Non è finita qui, perché il miglior modo di presentarsi agli appuntamenti olimpici è la partecipazione ai Campionati del Mondo di Helsinki, dove stravincono migliorando nuovamente il loro record del mondo nella danza con 82.43 punti davanti ai campioni del mondo dell’anno precedente, Gabriella Papadakis e Guillaime Cizeron, coppia francese.
Parlando in termini tennistici, realizzano semplicemente il grande slam: per la prima volta in carriera, vincono tutte le gare a cui prendono parte nel corso della stagione.
Il resto, a PyeongChang, è storia nota ed anche di caratura enciclopedica visto l’oro su menzionato e il record del mondo che è andato a suggellare il miglior programma mai visto.
Le storie che ci può regalare lo sport sono infinite, e a renderle tali sono alcuni personaggi che ti danno la sensazione netta di poter fermare il tempo attraverso la loro immensità e l’assoluta voglia di dimostrare ancora e ancora di esserci.
Non solo nelle medaglie, ma soprattutto, nelle emozioni da donare a tutti coloro che ti osservano.
Questo è l’emblema che rappresenta Virtue e Moir. Eternamente.
Giovanni Platania. Blogger sportivo, laureato in legge, appassionato di sport soprattutto invernali. Una frase su tutti, da inserire in questo “viaggio”:
“non leggete come fanno i bambini per divertirvi,o,come gli ambiziosi per istruirvi. No, leggete per vivere.”
(Gustave Flaubert)