La furia di Petra

La vittoria di ieri a Flachau nello slalom serale di Coppa del Mondo di sci alpino, ha messo in mostra finalmente una bellissima Petra Vlhová versione cinque stelle extra lusso che è andata, di cattiveria e di prepotenza, a prendersi un successo che necessitava e che la rilancia in questa seconda parte di stagione dove la forma sarà fondamentale anche e soprattutto in ottica iridata.

Nell’ultimo periodo abbiamo visto una Vlhová forse un pò stanca e scarica che è andata dal punto di vista delle performance un pò al di sotto degli standard eccezionali cui ci ha abituato nel corso degli ultimi anni e che l’hanno consacrata al mondo come una delle sciatrici più forti in circolazione anzi, certamente dopo Shiffrin, la più forte almeno nel settore tecnico.

Spesso la critica ignora il fatto che queste atlete non sono certamente dei robot bensì delle persone, umane, e anche se spesso ci deliziano con delle prestazioni assolutamente fuori dal normale, sotto la maschera e il caschetto scorre la vita composta da sentimenti, sensazioni, e vicissitudini che spesso possono portare a dei momenti in cui non si riesce a brillare momentaneamente in ciò che riesce meglio; e questo certamente è uno dei limiti della stampa in generale che non riflette molte volte prima di buttar giù un pensiero, commentando superficialmente l’atleta senza andare a comprendere la persona.

Ma Petra è una vera guerriera, una che non si attende mai anche quando il vento è forte e occorre aggrapparsi con tutte le proprie forze agli appigli a disposizione, e la fuoriclasse slovacca detentrice della generale del 2021 di appigli ne ha parecchi, partendo dal suo carattere, passando per la sua forza, e terminando con la sua classe per porre in essere una ricetta vincente che mette sul tavolo un gorumet di primissima fattura.

Vederla vincere ieri davanti alla sua rivale probabilmente è la cosa che le serviva per ripartire ancora una volta a caccia di quei trionfi che le faranno scudo nel corso degli anni avvenire e che le tributeranno gli onori che merita; una furia agonistica per una vittoria mai in discussione che le darà fiducia in prospettiva per ritrovarsi, ancora e ancora, nel prestigioso novero delle atlete più forti questo corpo celeste.

Mikaela vs. Petra: the last duel

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Mikaela Shiffrin vs. Petra Vlhová, è stato il leitmotiv di questi ultimi due anni per quanto concerne sia per l’ambito generale e poi, anche nello specifico, nel settore tecnico (Chissà anche se sul veloce… Shiffrin è in buonissima strada, Vlhová deve ancora migliorare in tal senso), ma quest’anno sembra che tale dualismo sia al massimo livello e le gare di inizio stagione non han fatto altro che confermare tutto ciò.

Lo start per l’edizione numero 56 della Coppa del Mondo di sci alpino, ci ha consegnato un duello tra queste due atlete che praticamente si sono marcate “a uomo” l’una con l’altra sin dallo start di sabato 23 ottobre in terra austriaca. Proprio la tappa di Sölden (Considerando il forfait di entrambe per il parallelo di Lech vinto da Slokar) ha creato la discrepanza di 20 punti in classifica generale a favore della 26enne di Vail, dove Lara Gut mise la distanza di un gradino sul podio, finendo seconda, trovandosi nella morsa tra Shiffrin che appunto vinse la gara e la slovacca che chiuse terza. Levi è stato invece il terreno di caccia di Petra che ha infilato un back-to-back di pregevolissima fattura relegando Mikaela per due volte in seconda posizione, sino a ieri quando a Killington ha messo il sigillo sulla vittoria in casa sulla Superstar, con Vlhová che ha arpionato un bellissimo secondo posto al termine di una seconda manche con qualche imprecisione da parte di entrambe superate, però, da fuoriclasse di razza quali sono tutte e due.

E’ un duello appassionante perché ognuna sembra marcare l’altra a colpi di determinazione e classe, e la cosa più bella sembra che i risultati ottemperati da entrambe nel corso delle gare, vadano a spostare sempre più in alto l’asticella dal punto di vista qualitativo. Nello sport di dualismi ne abbiamo visti e ne vediamo sempre in larga quantità, ma quello tra Shiffrin e Vlhová sembra aver aggiunto quel pepe in più ad una ricetta già di suo abbastanza gustosa che ci lascia ampiamente presagire che nella più importante stagione agonistica con la presenza dei cinque cerchi olimpici, si possa arrivare a una delle stagioni più belle dal punto di vista agonistico.

Certo, c’è da fare ancora tutta anche la stagione veloce, con Shiffrin che nel tempo ha ampiamente dimostrato di esserci soprattutto in super-g, e le avversarie a partire dalle nostre azzurre non mancano, e non mancano anche nel tecnico con Lara Gut e Kat Liensberger pronte a dire la loro, ma il focus e i risultati di inizio stagione non possono far altro che porci alla nostra cognizione la sfida tra le attuali dominatrici di questa Coppa del Mondo.

Entrambe stanno monopolizzando questo start, la sfida è aperta certamente a ogni risultato, e lo sci è lì pronte a tendere la mano a queste due strepitose atlete impavide e fortissime, che non si faranno di certo pregare a griffare con i loro nomi una nuova pagina dello sport invernale.

The Petra’s hit in the first slalom at Levi Black

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Come un autentico uragano sportivo non si fa attendere l’acuto di Petra Vlhová, che si scaglia sulla Blake Levi e al termine di una gara entusiasmante si porta a casa il primo round dei due previsti in questo weekend di slalom speciale in terra finnica mettendo in questo sabato tutte le avversarie in fila a partire da Mikaela Shiffrin ottima seconda al rientro dopo i problemi alla schiena e Lena Duerr, che risorge dopo tantissimo tempo, che chiudono rispettivamente seconda e terza a 31 e 84 centesimi completando il podio.

La prova è stata sublime: Petra è stata assolutamente sicura di sé, sciando con naturalezza e gestendo al meglio la pressione che le aveva messo addosso pochi istanti prima Shiffrin con la sua prova. Gestisce al meglio il piano iniziale e anche il muro tenendosi cari i centesimi di vantaggio che le erano rimaste, per poi scatenarsi nella parte finale aumentando il gap con la statunitense sino a raggiungere il traguardo dimostrando ancora una volta la solidità che contraddistingue questa fantastica atleta la quale, mescolata con la sua grande tempra e classe, mettono su una ricetta cinque stelle extra-lusso che conferma ancora una volta che è lei la donna da battere anche quest’anno.

In mattinata anche la prima manche aveva fatto mettere in mostra tutta la forza della slovacca che era andata a prendere il comando delle operazioni precedendo di undici centesimi Shiffrin attuando una grande performance soprattutto allo start per poi gestire sulla parte ripida, mentre chiudeva terza la vincitrice del parallelo di Lech, Andreja Slokar che accusava un gap di 48 centesimi. Con questo trionfo la campionessa in carica della Coppa del Mondo generale porta a casa la 21 vittoria nel massimo circuito intercontinentale, la dodicesima in questo segmento di gara, la quarta sulla Black Levi che conferma il suo incredibile feeling con queste nevi.

Prova incolore per le nostre azzurre con Martina Peterlini unica qualificata che chiude in … posizione ad .. dalla vetta, mentre bisogna andare nel retrovie per osservare le caselle della nostra spedizione ed oltre la quarantesima piazza e non qualificate per la seconda manche. Va out Roberta Midali.

La Coppa del Mondo di sci alpino entra più che mai nel vivo soprattutto al femminile dove l’incertezza rispetto ai colleghi maschi è molto più rimarcata e oggi l’acuto dell’atleta battente bandiera slovacca non ha fatto altro che confermarlo dandoci la certezza che questa edizione numero 56. Appuntamento quindi a domani per il secondo slalom speciale femminile qui a Levi seguendo sempre gli stessi orari, con la prima manche alle ore 10 e la seconda alle 13.15 dove, siam certi, la battaglia sarà ancora più viva che mai.

La lunga ascesa di Petra nella sala dello sci mondiale

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La nuova detentrice della Coppa del Mondo di sci alpino che va a succedere nell’albo d’oro alla nostra Federica Brignone, è Petra Vlhová la quale finalmente dopo tanto lavoro e costanza, è riuscita a centrare il più importante degli obiettivi con un successo che le apre tante porte in prospettiva basandosi su un presente a dir poco stellare.

Guidata da Livio Magoni, Petra è stata scaltra e ha unito alle sue capacità tecniche quelle mentali che han dimostrato ancora una volta di quanto sia forte questa ragazza di soli 25 anni. Petra, nativa di Liptovský Mikuláš, una città in Slovacchia che sorge sulle sponde del Váh ad un’altitudine collinare collocata fra i Bassi Tatra e gli Alti Tatra, ha avuto il merito di crederci sempre comprendendo che, viste le difficoltà anche delle sue avversarie nella fase centrale della stagione, era il momento giusto per tentare l’assalto all’obiettivo più grande alzando l’asticella e provando l’ennesimo salto di qualità. Adesso, con uno nuovo staff e dopo l’addio di Livio in direzione Hrovat, bisognerà vedere quale sarà il modus operandi della campionessa uscente.

Già, l’ennesimo, perché la caparbietà di questa ragazza consapevole di avere mezzi fisici e tecnici davvero notevoli, è davvero una una delle tante luce possedute nel novero delle qualità che indubbiamente la porteranno a essere un punto di riferimento ancor di più per lo sci mondiale: una delle qualità più in evidenza di Vlhová è la lettura delle gare: esattamente come un allenatore di calcio riesce a correggere in corsa le cose che non vanno attraverso le sostituzioni, Vlhová non demorde mai e anche quando un passaggio va a vuoto nel corse della gara, trova sempre il coniglio da tirar fuori dal cilindro sfoderando al traguardo nella maggior parte dei casi la bella prestazione. Attraverso questo atteggiamento, il salto di qualità è arrivato.

Petra ha portato a casa la bellezza di sei vittorie in stagione, l’argento in combinata ai Mondiali di Cortina d’Ampezzo, e ha affiancato alla generale anche la sfera di cristallo del parallelo a testimonianza di quanto sia stata brava a iniziare bene il percorso, tenendo duro nel momento di difficoltà e stanchezza, e dando il tutto per tutto nella parte finale resistendo all’assalto di una Gut-Behrami che l’aveva messa nel mirino ma che non è riuscita a sorpassarla. Il presente quindi ci racconta di una bella sequela di successi da parte sua, ma vista la sua tempra coadiuvata da quella del suo allenatore, l’obiettivo sarà ancora di più spingersi in là cercando l’acuto tecnico a Pechino ai Giochi Olimpici del 2022 che potrebbero già contrassegnarla nel gotha dello sci, facendo però i conti con una concorrenza davvero agguerrita a partire dalle certezze come Shiffrin proseguendo alle grandi promesse come Liensberger pronte a dar battaglia. La certezza però è che esse dovranno fare i conti anche con questa ragazza qui, che una volta preso il treno del successo, non si accontenterà della fermata successiva e si spingerà ancora, verso orizzonti ancora più gloriosi.

L’urlo di Petra c’è e si fa sentire

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Risposta a Lara Gut-Behrami doveva essere da parte di Petra Vlhová ad Are, e risposta della stessa è stata all’interno di uno slalom speciale di questo venerdì, il primo di due considerando che domani in mattinata si replicherà con lo stesso segmento di gara, nel testa a testa tra la slovacca e l’elvetica in seno alla classifica generale che si deciderà questo mese nel corso delle finali di Lenzerheide.

Petra Vlhová oggi è scesa con il vero atteggiamento da leader combattente, da fuoriclasse assoluta, e mettendo in campo tutta la forza e la determinazione sia in prima che in seconda frazione, ha letteralmente dominato una gara facendo rivedere lo smalto dei mesi precedenti da parte della campionessa slovacca anche tra i paletti stretti. A nulla sono valse le splendide prestazioni di Liensberger e Shiffrin, anch’esse sul podio, che si son dovute arrendere all’assalto di Petra.

Il testa a testa tra lei e Lara Gut-Behrami si preannuncia davvero entusiasmante e questo weekend potrebbe essere assolutamente indicativo per stabilire gli ultimi equilibri in vista delle finali di Coppa del Mondo: con il successo odierno Vlhova supera Gut-Behrami nella classifica per la coppa di cristallo overall vantando 64 punti di vantaggio sull’elvetica. Tale vantaggio, come detto in sede di primo capoverso, potrebbe dilatarsi ancor di più considerando il secondo slalom di domani e che la neo campionessa del mondo sarà assente in Svezia.

Anche il parallelo è affare di Petra Vlhová: nel frattempo salta la Val d’Isère, e quindi show spostato a dicembre a S. Caterina Valfurva

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Petra Vlhová è l’autentica padrona di questo primo scorcio di Coppa del Mondo: dopo i due trionfi a Levi nello scorso weekend nei due slalom speciali di fila, ecco che arriva anche l’acuto stagionale numero 3 stavolta in parallelo gigante che fa segnare il quarto podio dall’inizio delle competizioni stagionali calcolando il terzo posto di Sölden nel gigante di apertura vinto da Marta Bassino.

Vlhová, più concentrata che mai in ogni frazione di gara, ha avuto la meglio sulla statunitense Paula Moltzan, autentica outsider della gara, che deve arrendersi nella big final sia in prima frazione che in seconda terminandola dopo una caduta si spera senza conseguenze anche se la giovane americana sembrava dolorante. Per Petra si tratta della vittoria numero 17 in Coppa, la terza in parallelo di una carriera che sicuramente la proietterà molto lontana

Capitolo azzurre: due sole qualificate per la fase finale dove la migliore è stata Marta Bassino, sconfitta dalla Moltzan poi come detto finalista per 8 centesimi, che chiude al quinto posto battendo nelle finaline l’austriaca Elisa Moerzinger e poi la norvegese Stjernesund; conclude invece settimo posto finale la campionessa uscente Federica Brigone.

Domani appuntamento con il parallelo maschile alle ore 17:50 sempre in diretta su Eurosport e Raisport. Nel frattempo c’è da segnalare la decisione importante, ufficiale da parte di FISI, la cancellazione della gare in Val d’Isère per alte temperature per il 5 e 6 dicembre, e di conseguenza il tutto è stato spostato a Santa Caterina Valfurva sulla mitica pista intitolata a Deborah Compagnoni, che torna in calendario dopo quattro anni di stop.

Petra Vlhová fa back-to-back e infila la doppietta sulla Levi Black

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Quest’anno scrivi Levi e leggi Petra Vlhová; il ritorno della Coppa del Mondo in modalità slalom speciale propone una slovacca in grandissima forma che, dopo la gara di ieri infila la doppietta e fa due sue a Levi dimostrando oramai l’enorme maturità di questa ragazza che si candida seriamente a una delle protagoniste assolute per la sfera di cristallo generale.

Petra Vlhová conferma le impressioni date ieri nelle vittoria del primo slalom, e anche oggi scia con una determinazione e precisione tali da mettere in fila le sue antagoniste e farle arrendere, a partire da Michelle Gisin, che nella prima frazione aveva chiuso al pari merito della vincitrice e conclude una gara brillantissima in seconda posizione a 31 centesimi di distacco: ancora a podio e ancora un terzo posto per l’austriaca Liensberger staccata di 51 centesimi a dimostrazione di un grandissimo stato di forma ma oggi, contro questa fuoriclasse, c’era davvero ben poco da fare. Si arrendono anche Wendy Holdener che chiude al quarto posto a 79 centesimi e Mikaela Shiffrin che completa i primi cinque a 93 centesimi, ancora alla ricerca di uno stato di forma che certamente non tarderà ad arrivare.

Capitolo Italia: ottime conferme dalla nostra Irene Curtoni che finisce la sua gara in ottava posizione a 1’22 dalla vetta e dà ottime speranze per i nostri colori anche in ambito slalom per una vittoria che manca oramai in questo segmento di gara per i colori rosa da tantissimo tempo, 24ma Federica Brignone, mentre va purtroppo out Marta Bassino che inforca e deve abbandonare la sua discesa tra i paletti stretti.

Per Vlhová si tratta del terzo acuto sulla Levi Black, il secondo come detto di fila, e fa segnare la sedicesima vittoria in Coppa del Mondo, la nona in slalom speciale per quella che è oramai una grande certezza a livello internazionale dello sci alpino che accoglie, nel suo novero, una enorme realtà con una prospettiva davvero importante che sarà capace di tener testa alla Shiffrin appena tornerà ai suoi livelli stratosferici. Il guanto di sfida in terra lappone, è stato già lanciato.

Il prossimo appuntamento con lo sci alpino è previsto a Lech / Zeurs dove si recupererà il parallelo rinviato due settimane fa per assenza di neve e previsto adesso per le giornate di giovedì 26 con la gara femminile, e venerdì 27 con quella maschile; oramai lo spettacolo alpino, è entrato pienamente nel vivo.

Petra Vlhová è tornata: il primo slalom di Levi è suo

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Levi non tradisce le alte aspettative alla voci spettacolo ed emozioni, e va a regalarci entrambi i fattori dopo una gara assolutamente fantastica che segna il ritorno dello sci alpino dopo l’esordio austriaco di un mese fa, e lo realizza attraverso il trionfo di Petra Vlhová che completa uno splendido sabato in Finlandia sciando al massimo sia in prima che in seconda frazione. La slovacca vince per la seconda volta in questa pista dopo il 2017 e fa segnare la quindicesima vittoria in Coppa del Mondo, l’ottava in slalom speciale e fa terminare la striscia di vittorie qui per “Her Majesty”, Mikaela Shiffrin, che chiude seconda con la sensazione di non essere ancora al top della sua condizione con un distacco di 18 centesimi dalla sua rivale, mentre la Liensberger chiude al terzo posto e completa il podio, luogo che ha già assaporato per tre volte già nella sua giovane carriera.

Posizioni che rimangono quindi cristallizzate in ottica podio con la prima manche, con una classifica finale che piazza al quarto posto la Holdener a 1’35, e Gisin al quinto a 1’41 a completare le prime cinque. Migliore delle azzurre Irene Curtoni 11ma a 2.28 autrice di una splendida prima manche che l’aveva collocata alla casella numero 6, grandissima Marta Bassino che conferma le ottime impressioni della mattinata e agguanta la posizione numero 18 ed entra di diritto nella storia dello sci alpino azzurro diventando la prima atleta italiana ad andare a punti in tutte i segmenti di gara di questo magnifico sport chiudendo 18ma, poi ottima prova di Martina Peterlini 20ma guadagnando ben 9 posizioni rispetto alla prima frazione, 29ma Marta Rossetti, mentre purtroppo va out Federica Brignone.

L’appuntamento con il secondo slalom di Levi è previsto per domani sempre alle 10:15 per la prima manche e alle 13:15 per la seconda con una diretta sempre su Raisport ed Eurosport.

A Kranjska Gora vince Vlhová, ma con un’immensa sfortuna per Anna Swenn-Larsson

Quando la sfortuna decide che una cosa debba andare male, spesso non ci sono dei mezzi per contrastarla: è il caso odierno occorso ad Anna Swenn-Larsson, autentica dominatrice nello slalom speciale di oggi andato a scena a Kranjska Gora la quale, dopo aver interpretato magistralmente sia la prima manche e praticamente anche tutta la seconda, a poche porte dal termine di quest’ultima, la brava Anna va ad inforcare e cadere, e vede così sfumare il trionfo dovendo rimandare l’appuntamento con la prima vittoria in carriera che merita da tempo.

Una sfortuna clamorosa che brucia moltissimo considerando che aveva inflitto dei distacchi abissali superiori al secondo a partire dal Petra Vlhová che vince la gara reagendo sportivamente senza troppa enfasi considerando l’incidente capitato andando a precedere Wendy Holdener, ancora una volta bravissima staccata di soli 24 centesimi, e poi Katharina Truppe a quasi 90; chiudono le prime cinque Nina Haver-Loseth che a differenza della prima manche, chiusa in seconda posizione, non dà continuità alla seconda sul muro soprattutto e finisce solo quarta, mentre alla casella numero 5 conclude l’austriaca Liensberger.

Migliore delle azzurre una bravissima Marta Rossetti, con il miglior risultato in carriera con il suo 12mo posto staccata di 2.69, segue al 13mo Irene Curtoni a 2.83, mentre va out Federica Brignone che aveva chiuso la prima manche in 25ma posizione.

Petra Vlhová non si ferma più: suo anche lo slalom speciale a Flachau dopo il trionfo di Zagabria

Petra Vlhova non si ferma più e si prende, con un’altra prestazione sonante dopo Zagabria, purea lo slalom femminile di Flachau sulla “Hermann Maier” confermando un autentico dominio già impartito in sede di prima manche.

La slovacca mette dietro Anna Swenn-Larsson che conferma l’ottimo stato di forma che chiude a soli 10 centesimi dalla vetta con la miglior tempo nella seconda manche, scavalcando due posizioni, e relegando al terzo posto una Mikaela Shiffrin che ancora non timbra il cartellino con il gradino più alto del podio chiudendo a 43 centesimi dopo che nella prima aveva accusato un ritardo di 60 in una seconda posizione provvisoria.

Un duopolio che appassionerà notevolmente, quello tra Vlhová e Shiffrin, quello che sarà il futuro femminile della Coppa del Mondo soprattutto in tecnico, con la giovane slovacca che sta dimostrando sempre di più di aver alzato l’asticella e di non aver mancato minimamente gli appuntamenti con i miglioramenti giorno dopo giorno; Mikaela che deve necessariamente ritrovarsi certi che, dall’alto della sua grandezza, non avrà di certo problemi a superare questo periodo un pò di appannamento attraverso la sua seria dedizione al lavoro ed alla forza di volontà che sempre la contraddistingue.

Migliore delle italiane Irene Curtoni che conferma il tredicesimo posto della prima manche a ben 3 secondi però dal primo posto, mentre sono da segnalare i primi punti in carriera in Coppa del Mondo per Marta Rossetti che chiude al 22mo posto in recupero di otto posizioni.

In classifica generale Mikaela Shiffrin resta comunque saldamente al comando della classifica generale con 886 punti davanti a Vlhová che, con la vittoria di oggi sale a 613 e sorpassa Federica Brignone con 565, mentre in classifica di specialità sempre Shiffrin in testa con 440 punti ma con Vlhová che qui si avvicina sensibilmente con 360.