Nel nome del predestinato: che stagione sarà per Andreas Wellinger?

Tra i protagonisti nel salto con gli sci, il tedesco atteso da un annata importante che potrebbe consacrarlo definitivamente

Wellinger
Andreas Wellinger

Tra i protagonisti assoluti della scorsa stagione, soprattutto nella seconda parte di essa, Andreas Wellinger è senza ombra di dubbio uno dei suoi più fieri esponenti.

Il 22enne bavarese, per l’ennesima volta, ha dimostrato di avere dalla sua un bagaglio tecnico assolutamente di primissimo ordine che lo ha portato ad arpionare nella stagione conclusasi da qualche mese anche il secondo oro olimpico questa volta individuale (Dopo il trionfo a squadre di Sochi nel 2014) a PyeongChang nella gara dal trampolino piccolo realizzando un salto  a dir poco sontuoso.

La sua tecnica e la sua propensione verso una fase di stacco a dir poco impeccabile quando decide di essere in giornata top, ci porta a realizzare una domanda precisa: Wellinger può essere davvero l’atleta che più degli altri potrebbe scalzare dal trono Kamil Stoch dando battaglia soprattutto anche al resto della squadra norvegese?

La concorrenza di certo non manca avendo visto una squadra norvegese a dir poco sfavillante, dei polacchi sempre sul pezzo, ma Wellinger sicuramente lascia sempre l’impressione che se vuole può riuscire davvero a fare la differenza considerando la sua propensione ad essere un atleta molto duttile in qualsiasi tipologia di trampolino a seconda se siamo sul piccolo, medio, o corto ambito di distanza.

L’età è della sua parte e, sicuramente, tra i tanti fattori che lo contraddistinguono troviamo anche una attenta cura dei dettagli in ambito preparatorio coadiuvata da una maturità che difficilmente si riscontra all’interno della vita di un atleta al centro di un’età ancora estremamente verde.

Wellinger spesso anche solo da uno sguardo ti dà la sensazione di spaccare sempre in due la gara anche in condizioni meteo spesso impervie (Fattore determinate in uno sport come questo), cercando di trovare la perfezione a ogni salto atterrando spesso e volentieri con dei telemark regali anche dopo misure a dir poco estreme; il tutto a testimonianza delle enormi capacità del 22enne nativo di Ruhpolding.

Se vogliamo trovargli un neo, diciamo che Andreas ha la capacità di accendersi nella seconda parte di stagione come se all’inizio della stessa dovesse trovare l’ingranaggio giusto per cominciare ad accelerare e, come dice sempre il bravissimo commentato di Eurosport del salto Massimiliano Ambesi, alzare il volume della musica.

Fosse un atleta al di là degli anni allora potremmo catalogare il tutto come un limite, ma visto che l’età come detto è dalla sua, ha tutto il tempo per migliorare questo e tanti altri aspetti per diventare sicuramente un saltatore a dir poco dominante visto e considerato le indubbie qualità che possiede.

Di certo Stoch al momento è dominante e, l’ultima stagione, ha messo in mostra una continuità disarmante facendo capire al resto degli avversari di poter fare e di concretizzare decisamente un’altra tipologia di sport. Wellinger qui dovrà essere bravo soprattutto mentalmente a tenere duro e soprattutto a convincersi di avere dei mezzi superiori al resto che gli possano permettere di avvicinarsi senza ombra di dubbio a uno degli atleti attualmente più forti della storia dello sci in generale.

Non ci resta che attendere la nuova stagione dove, sicuramente, la voglia e la fame di quest’atleta potrà fare sicuramente la differenza.

La sfida è già lanciata.

Salto con gli sci: oro olimpico sul normal hill per Andreas Wellinger

La prima volta in individuale del formidabile giovane tedesco, seguono i norvegesi. Opaco Kamil Stoch.

Wellinger

Spettacolo puro andato in scena nella prima finale olimpica di salto con gli sci a PyeongChang.

In una gara prettamente condizionata dal vento con interruzioni varie soprattutto per raffiche sul gomito, arriva la vittoria per Andreas Wellinger che va a prendersi un magnifico oro individuale nel normal hill con un HS109 ad Alpensia, arrivando ad un palmares di due (Per ora) medaglie a cinque cerchi dopo il primo posto a squadre quattro anni fa a Sochi.

In una prima frazione dove la sensazione più grande era quella di vedere arrivare dove prima non era mai stato (Ossia alla voce vittoria) un brillante Stefan Hula (Che chiude quinto), il resto degli atleti si è dovuto inchinare a una quota impressionante del giovane tedesco di Ruhpolding che, con un salto di 113,5m ha letteralmente spaccato in due la gara applicando, altresì, un telemark a dir poco da antologia dello sport totalizzando un punteggio definitivo di 259,3 punti mandando il resto della truppa a ben 10 lunghezze (Incolmabili) di distanza rimontando dalla quinta posizione della prima serie.

Wellinger precede il duo norvegese formato da Johannes Andre Forfang e da Robert Johansson che prendono rispettivamente l’argento e il bronzo. Grandissimo rammarico per Kamil Stoch che anche complice una quota non ottimale e la poca pressione sotto gli sci chiude ai piedi del podio in una gara in cui era il campione uscente.

Male purtroppo gli italiani, tutti eliminati nel corso della prima serie con Bresadola che chiude trentacinquesimo, Colloredo quarantaduesimo, Insam quarantacinquesimo, e Cecon quarantottesimo.

Per il salto dal trampolino, prossimo appuntamento lunedì per il salto femminile sempre sul normal hill.